IL COMMENTO. Annalisa Altomare candidato sindaco a Molfetta? Populismo in salsa democristiana
MOLFETTA – Ci scrive un lettore: «Caro Direttore leggo delle vicende politiche di Molfetta e delle tante liste civiche, leggo di candidature (vecchie) di Tommaso Minervini e Annalisa Altomare e sono sempre più confuso.
Ma Annalisa non era del Pd e come mai si candida fuori del Pd? Le liste civiche stanno definitivamente con Tommaso oppure attendono una chiamata di Annalisa, che ha fatto una conferenza stampa poco chiara.
Qual è il suo commento, Direttore?».
La cronaca della conferenza stampa di Annalisa Altomare l’abbiamo già pubblicata, ma come sempre occorre leggere fra le righe e cerco di rispondere alla sua domanda. Nel ruolo di mediazione che la stampa dovrebbe avere (oggi non c'è più, si pubblicano solo le veline suggerite da qualche politico ai cronisti amanuensi di qualche giornale on line compiacente, oppure i comunicati stampa senza commento), possiamo dire che la conferenza stampa di Annalisa Altomare ha rivelato tutta la debolezza di chi cerca di recuperare posizioni già perdute, ma anche un'apertura al centrodestra del sen. Antonio Azzollini, la cui gestione durata 10 anni e che ha portato all'attuale sfascio, non è stata mai criticata da lei (diversamente dal passato), come invece è avvenuto con le gestioni Minervini e Natalicchio.
Una ulteriore diretta conferma di questo avvicinamento, è venuta dalla presenza all'incontro di Pino Amato, alleato dell'ex sindaco, e di Giusi de Bari, uomo di fiducia del senatore, che al termine della conferenza si sono affrettati ad abbracciare Annalisa (vedi foto). Il messaggio è stato colto in pieno. Ma se questo è il rinnovamento, visti scandali e arresti, il porto sequestrato e bloccato, la città in ginocchio, il rischio è di prepararsi al peggio.
Annalisa ha elencato molti progetti elencati, ma offrendo poche soluzioni (non c'era tempo) e la volontà, a suo parere di dare autorevolezza al territorio: «non contiamo più nulla nella Provincia di Bari, non abbiamo più rappresentanti e la giunta Natalicchio si è permessa perfino di litigare con la Regione e il suo presidente Emiliano, penalizzando ancora di più la città» (una conferma del ruolo di Emiliano nella caduta della giunta Natalicchio).
«Molfetta è una città complicata, dobbiamo renderla semplice – ha aggiunto -, finirla con le lotte fra partiti e personaggi politici, lasciarci dietro le rughe e guardare avanti, non dobbiamo lacerarci sulle candidature, ma mettere passione e coraggio, riconoscere gli errori del passato è un atto di onestà. Non ho una ricetta, ho bisogno di competenze. Sono Altomare, nuoto in mare aperto e parlo con tutti».
In conclusione, grandi annunci, un volemose bene, chi ha dato ha dato chi ha avuto, ha avuto, scordiamoci il passato, facciamo una grande coalizione che comprenda tutti con Annalisa Altomare candidata sindaco. "Se così non va, me ne sto a casa". Tranne qualche intollerante fra il pubblico, Annalisa questa volta non si è fatta prendere dai suoi soliti scatti d’ira, ma è stata pacata e corretta.
"Quindici" aveva previsto nell'annunciare la conferenza stampa che ci sarebbe stato un annuncio choc o un'iniziativa fuori tempo. Annalisa Altomare ha fatto entrambi: l'annuncio choc della grande coalizione (sperando che non sia una grande ammucchiata) e la candidatura a sindaco fuori tempo, già bruciata da Tommaso Minervini, che si è affrettato il giorno dopo a riunire i suoi per confermare che il leader delle liste civiche di centrodestra resta lui e sarà lui il candidato sindaco.
Un commento sintetico per Annalisa: solo populismo moderato in salsa democristiana.
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