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Il cielo in un'aula Un planetario al Liceo Classico
15 gennaio 2004

Il Liceo Classico di Molfetta si arricchisce d'una struttura importante, quella del planetario (nella foto, il prof. Masciopinto illustra il Planetario agli studenti), recentemente allestito all'interno di una grande aula dell'istituto. Il planetario è un supporto didattico di grande efficacia, uno strumento che si compone di un proiettore e d'uno schermo semisferico, utilizzato per riprodurre in modo realistico la volta celeste e i fenomeni che la interessano a tutte le latitudini. Gli alunni entrano in una sala il cui soffitto è occupato da una cupola del diametro di 4.80 metri, al centro della quale vi è il proiettore, manovrato dal docente. Si viene a creare così una specie di cielo artificiale nel quale diventano pienamente visibili i movimenti delle stelle, dei pianeti, del sole e della luna. Uno strumento importante per la didattica, che proietta l'immagine della volta celeste così come apparirebbe in condizioni di perfetta visibilità, capace di vincere, se non in bellezza, almeno in comprensibilità e chiarezza, il confronto col cielo reale. Strumento didattico, quindi, per lo studio dell'astronomia, ma anche luogo quasi magico, in cui lontanissimi e misteriosi soli, pianeti dalle delicate sfumature, la luce opalescente della Via Lattea, che il chiarore artificiale delle nostre città rende impossibile percepire ed apprezzare, sono ricostruiti ed offerti alla piena godibilità. Il pubblico che frequenta il planetario ha l'impressione di osservare le stesse come appaiono in un cielo perfettamente scuro, avvertendo appieno tutto il mistero e lo stupore che la volta celeste incuteva negli antichi. Agli studenti è offerta un'immagine geocentrica del firmamento visibile ad occhio nudo ovvero mostra le costellazioni così come si possono osservare de terra. Grazie alla funzione del cerchio luminoso è possibile individuare la posizione della stella polare, che l'osservatore vedrà sempre immobile mentre tutta la volta celeste muove da Est ad Ovest. In realtà è opportuno precisare che la stella polare è dotata di un movimento ma la sua vicinanza notevole al perno attorno al quale avviene la rotazione apparente della volta celeste riporterà una circonferenza talmente piccola che l'osservatore riterrà che la polare sia immobile. Prima di procedere alla proiezione vera e propria è opportuno indicare la posizione dei punti cardinali dell'orizzonte e dello zenit e durante la simulazione del crepuscolo mostrare con facilità il movimento del sole nelle varie stagioni. Mentre con l'ascesa della notte sarà possibile descrivere il cielo tracciando le diverse costellazioni antica mitologia e i pianeti visibili in quel periodo. La storia dei planetari moderni inizia negli anni venti del novecento, quando la casa tedesca Zeiss progetta e costruisce il primo planetario che non solo riproduce l'aspetto del cielo ma, per mezzo di un sistema d'ingranaggi è in grado di simularne anche i movimenti principali. Il planetario, reso possibile grazie ad un finanziamento del Provveditorato, è non solo strumento didattico a disposizione degli alunni liceali, sotto l'abile guida del prof. Masciopinto, ma anche d'altre scolaresche molfettesi che ne facciano richiesta. Marianna La Martire
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