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I rifiuti, biglietto da visita della città di Molfetta Una signora disgustata scrive a “Quindici” lamentando il degrado ambientale
01 luglio 2007

MOLFETTA - Ancora una volta sono i cittadini a protestare con la sporcizia di Molfetta e delle sue spiagge, chiedendo a “Quindici” di dar loro voce. E' quello che facciamo riportando questa lettera inviataci dalla signora Rossella Gadaleta, che conferma l'allarme lanciato dal nostro giornale sul degrado ambientale della città, per il quale il Movimento “Il liberatorio politico” di Matteo d'Ingeo continua a chiedere le dimissioni dell'assessore Mauro Magarelli e del presidente dell'Asm, Francesco Nappi. Su questo argomento ci saranno ampi servizi e approfondimenti, con le voci dei lettori, sul prossimo numero della rivista “Quindici” che sarà in edicola il 15 luglio. Ecco la lettera: “Sognavo il mare e la campagna.... Ciò che ho incontrato non era proprio un sogno. Attraversando le campagne molfettesi, a partire da Madonna delle Rose, costeggiando la via Bitonto e tante altre strade periferiche, ciò che ho visto, a “decorare” i margini delle strade, sono sacchetti, utensili di ogni genere, bottiglie, latte e tanti altri oggetti che ci si aspetta di trovare in contesti domestici se in uso e nei cassonetti se dismessi! Il più bello doveva ancora arrivare: i parcheggi delle spiagge libere e le coste stesse ricordano più una discarica a cielo aperto che dei luoghi di piacere. Il disgusto, l'amarezza e la rabbia che ho sentito di fronte a un tale “insulto alla natura” mi hanno spinto a rivolgere un appello innanzitutto a tutti coloro che ritengano sia eccessivamente gravoso depositare i propri rifiuti nei cassonetti: ricordatevi che spiagge e campagne possono ritornare utili a voi e ai vostri figli! Credo, inoltre, sia doveroso esprimere il mio (e presumo di tanti altri) dissenso rispetto ad una politica di assoluto menefreghismo adottata dall'Amministrazione Comunale che sembra non essersi in alcun modo adoperata nell'attivare gruppi di volontariato, associazioni o quant'altro al fine preservare il nostro patrimonio naturale e garantire condizioni igieniche ambientali”. Ci auguriamo che l'amministrazione comunale di centrodestra che governa la città, si decida ad assumersi le proprie responsabilità e non pensi solo a giochi di poltrone, cambi di assessorati e posti nel sottogoverno.
Autore: V. R.
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..vorrei sottolineare una cosa.. Oltre al vario pattume che ha invaso la città.. la cosa più schifosa è notare un certo tipo di rifiuti lasciati in prossimità delle spiaggie. Mi riferisco, in particolar modo, al grande parcheggio tra la prima e la seconda cala.. dove per entrare in spiaggia devi attraversare un letto di fazzolettini di carta, preservativi, ecc.. scusate la crudezza di quanto ho riportato.. ma se proprio dobbiamo tollelare bisogna far capire che tutto ha un limite.. si può accettare l'invasione delle bottiglie, dei bicchieri,..ma quel tipo di "fazzoletti" no! Che schifo!!! (anche perchè arrivano fin sulla spiaggia e noi che facciamo? mettiamo i nostri teli da mare sopra? Vorrei capire perchè non è possibile "regolare" tali spazi.. mettere qualche cartello.. magari dal contenuto non palesemente esplicito (dato che di giorno ci passano i bambini) con i quali si faccia capire che bisogna fare anche gesti "d'amore" nei confronti dell'ambiente.. e anche nei confronti dei cittadini che usano tali spazi. E' comprensibile anche la necessità delle coppie di avere degli spazi ove potere stare in "intimità".. ma bisognerebbe solo fare opere di sensibilizzazione.. e che cacchio! almeno fermati ad un bidone e pensa a chi potrebbe calpestare tali cose! Man mano che i lettori scrivono i propri commenti si sta sempre più dimostrando che il degrado della città è partito dalle menti che la compongono.. Per quanto riguarda i nostri confinanti.. bisogna farli capire che per noi il mare.. il lungomare, ecc.. è come la campagna per loro.. dato che appena gli tocchi il terreno perdono la testa e non si può più ragionare (voglio dire che hanno un attaccamento morboso alla terra tale da difenderla a spada tratta... a me è capitato di avere a che fare con i nostri confinanti per ragioni legate alla terra e vi assicuro che non puoi nemmeno iniziare a parlare che subito ti fanno notare quanto conta per loro la terra! e ti stroncano sul nascere.. anche per questioni di pubblica utilità) E noi che facciamo?? Ci facciamo usare? Siamo il loro gabinetto? Spero che questo commento possa essere pubblicato.. Redazione.. anche questa è realtà e penso sia giusta darne notizia (anche se risaputa). Questo per quanto riguarda il lato terra. Per il lato mare, poi... sapete quanti utilizzatori del mare.. con le barchette per la passeggiata della domenica, e spero non i pescatori di professione, ecc ecc.. buttano buste, bottiglie, ecc nel mare? Se si va al largo, ogni tanto vedete passare qualche relitto.. Bene.. naviganti.. mettete anche voi il cestino dei rifiuti sulle vostre barchette (e non). Alla fine di chi è la colpa (tutta)????? Dell'amministrazione? Saluti
Sono apparse in questi ultimi giorni, nella preziosa rubrica di Quindici, alcune news che, implicitamente, ci riportano a discutere su giovani neo-consiglieri (il cui programma politico appare sensato e “corposo”… giudicheremo a cose fatte), su giovani idee (il concorso per la scelta del logo dell'estate molfettese), su giovani assessori (alle prese con problemi organizzativi per una inedita fiera d'estate), su giovani emergenze (la sicurezza e l'igiene cittadina), su richieste di nuova “evidenza pubblica” da giovani rinforzi politici alla maggioranza di centro destra, ecc. ecc. Credo che la nostra giovane Amministrazione, così come avviene in tutta Italia, stia affrontando scenari complessi di cambiamento sotto molti punti di vista poiché la tendenza degli ultimi anni è stata quella di aumentare le funzioni delle autonomie, comportando un riassetto non solo istituzionale e delle attribuzioni ma anche dell'organizzazione interna, delle competenze richieste agli operatori, del carico di attese avanzate dai cittadini e dalle imprese attive sul territorio. Numerosi e nuovi fenomeni sociali stanno evidenziando problemi di natura collettiva a cui l'amministrazione è chiamata a rispondere attraverso politiche prima non necessarie e servizi nuovi, con un livello estremamente elevato della personalizzazione e della qualità richiesta. Si pensi (ad es.) alle esigenze legate ai fenomeni della competitività territoriale connesse ai processi di globalizzazione: il tipo di impatto sulle politiche abitative, dei trasporti, dell'educazione e della cultura, della sicurezza sociale; sono tutte questioni che a Molfetta sono ancora fondamentalmente evidenti e irrisolte. Non è certo questa la sede per affrontare il tema in modo approfondito, ma è importante sottolineare almeno un aspetto: un elemento importante riguarda il fatto che queste politiche siano tradizionalmente lette in modo separato e a come vengano riconfigurate dai nuovi fenomeni sociali. Quindi il ruolo a cui sono chiamate le amministrazioni è sempre più quello di partecipare a politiche integrate che richiedono sforzi di cooperazione inter-istituzionale tra gli attori e nuovi modelli di relazione (governance). Questa progressiva fluidità di rapporti e di regole rende l'azione amministrativa nel complesso più articolata e complessa. In questo quadro, i media presenti sul territorio, penso proprio a Quindici, giocano un ruolo sconosciuto fino a pochi anni fa e sono capaci di influenzare le decisioni e le scelte in modo consistente, accogliendo istanze, facendosi portatori di proposte, proteste, interessi. E allora pongo un quesito: perché non invitare l'intera redazione di Quindici ad organizzare un Evento, una Festa, una “notte bianca degli Albatros”, una serata da dedicare ai molteplici “io” che, frequentando le idee che appaiono sulla testata, vogliono parlare e raccontare le proprie riflessioni, lasciando ampio spazio alle associazioni, al volontariato e ai movimenti anche politici. Una vera Festa dell'Unità che, come primo premio della lotteria, porterebbe un bel regalo alla nostra tanto cara Città, anche e soprattutto alla luce dei festeggiamenti per i dieci anni di attività (enorme e infaticabile). Don Tonino una volta disse: “chi ha il fuoco lo passi”… C'è qualcuno che sente di obbedire? o c'è qualcuno che se la sente di disobbedire?





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