Filippo Cifariello: scultore di fama internazionale, nato a Molfetta il 3 luglio del 1864 e morto a Napoli il 5 aprile 1936, partecipò alla scuola del verismo napoletano. Ispirato a Vincenzo Gemito, fu uno dei più attivi scultori tardo neoclassici della sua epoca, producendo opere in bronzo, in marmo, in terracotta e in argento.
Studiò all'Istituto di Belle Arti di Napoli con Achille d'Orsi. Fin dai suoi primi saggi palesò i caratteri fondamentali dell'opera sua con un vigoroso plasticismo strettamente aderente alla mera carnalità dei modelli prescelti; e nel risalto di tali caratteri egli insisté soprattutto nella ritrattistica (notevole, fra gli altri, il ritratto del tenore Caruso).
L'opera sua, oltre che in collezioni private e in gallerie (di Roma, Barcellona, ecc.), è anche da considerare in monumenti pubblici: la statua equestre di Umberto I per Bari, la statua del Mazzini in Corso Dante e quella dell’abate Vito Fornari in Piazza Margherita di Savoia a Molfetta, il monumento ai caduti del 1799 per Gioia del Colle. Visse per qualche tempo a Monaco di Baviera, ove praticò specialmente la scultura in bronzo. Carattere irrequieto e violento, ebbe una vita segnata da tragiche vicende familiari e finì suicida.
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