L'avv. Giovanni Abbattista, 42 anni, amministrativista, è il primo coordinatore del Circolo del Partito Democratico a Molfetta. Lo abbiamo incontrato alla vigilia delle elezioni amministrative, capitate dopo appena pochi giorni dalla sua elezione, gettando lui, novizio della politica, nella mischia di una difficile campagna elettorale. Avv. Abbattista, partiamo da una domanda del tutto personale. Lei è un volto nuovo nella politica cittadina, si è mai chiesto perché il coordinamento ha scelto lei come primo segretario cittadino del PD? «Mi sono avvicinato alla politica da qualche anno sebbene l'abbia sempre seguita da esterno con grande interesse. A un certo punto della mia vita, però, ho pensato fosse giunto il momento di impegnarmi più direttamente, cercando di dare il mio contributo di idee ed entusiasmo per un progetto – quello del Partito Democratico – nel quale credo fortemente. Non posso dire quali siano state le ragioni per le quali il coordinamento abbia scelto me per ricoprire un ruolo di così grande responsabilità. Occorrerebbe chiederlo a ciascuno dei membri. Forse hanno apprezzato l'impegno che ho cercato di profondere nella delicata fase di costituzione del partito a Molfetta: una fase difficile ma entusiasmante che ha visto tante persone lavorare con passione vera per dar vita ad un soggetto politico nuovo che ha l'obiettivo di imprimere una radicale svolta nel panorama politico locale, ispirando la sua azione al massimo rigore ed alla massima trasparenza, ponendo al centro i problemi della città e le risposte concrete da darvi. Aggiungo solo che mi sto approcciando a questa esperienza di coordinatore del PD con entusiasmo, portando in questo mondo lo stesso sguardo, magari ingenuo, che ho sempre avuto anche da privato cittadino. Ritengo, però, che questo sia un valore aggiunto». Qual è il suo giudizio sulle premature dimissioni del sindaco-senatore Azzollini, una liberazione della città da un sindaco part-time o uno scarso rispetto dell'istituzione comunale? E soprattutto qual è il suo parere sulla sua breve esperienza amministrativa? «Come ho già avuto modo di dire, le dimissioni di Azzollini dalla carica di primo cittadino rappresentano un atto politicamente gravissimo e dimostrano chiaramente quale sia la considerazione che l'ormai ex sindaco ha delle istituzioni della nostra città. Egli ha preferito perseguire un mero interesse personale, e cioè la sua carriera politica ed il suo sicuro seggio al Senato, piuttosto che onorare il patto solenne sottoscritto due anni fa con gli elettori molfettesi. E' incredibile come si possano considerare le istituzioni poco più di un giochino con il quale trastullarsi per un po', salvo poi lasciarlo quando si ha di meglio da fare, e riprenderlo nei “ritagli di tempo”. E' una assoluta mancanza di rispetto nei confronti della città che sono convinto i molfettesi puniranno severamente. Sia chiaro: il nostro giudizio sulla esperienza amministrativa che abbiamo alle spalle è durissimo e pensiamo che la città non abbia mai raggiunto un livello di degrado paragonabile a quello che abbiamo dinnanzi (basti pensare alla questione della pulizia delle strade e della vivibilità dei quartieri, specie nelle zone di espansione), per questo siamo ben felici di avere oggi l'opportunità di imprimere un radicale cambio di rotta nel governo di Molfetta. Ma resta lo sfregio alla città di un sindaco che si dimette e, nello stesso giorno, si candida per ricoprire contemporaneamente due incarichi pubblici. Una anomalia gravissima, vista con incredulità anche fuori dalla nostra città, che avvalora la nostra tesi e cioè che Molfetta vive una situazione assolutamente atipica alla quale occorre necessariamente porre fine». Sappiamo che negli ultimi tempi, per individuare il candidato sindaco, ha partecipato a tanti tavoli di concertazione da non volerli vedere più (i tavoli, ndr) neanche a casa sua. Si aspettava questa complessità del processo di sintesi e perché gli elettori tradizionali del centro sinistra dovrebbero votare questa inedita coalizione moderata- riformista, con il blocco centrista che fino a qualche mese fa apparteneva all'Amministrazione Azzollini e che durante le trattative non ha mai nascosto di avere un piede in due scarpe? «La complessità del processo che ha portato alla definizione della coalizione che sostiene la candidatura di Mino Salvemini, è figlia proprio di quell'anomalia che vive Molfetta e della quale parlavo prima. Ad un certo punto spezzoni importanti della coalizione che sosteneva l'amministrazione precedente, si sono resi conto dell'assoluta impraticabilità democratica che l'accentramento di tutti i poteri in capo ad una stessa persona determinava in città. Occorre necessariamente partire da qui e cioè dalla consapevolezza, maturata progressivamente in una considerevole area cattolica e moderata, della impossibilità di condividere scelte e realizzare programmi dal momento che l'unico titolato ad assumere ogni decisione (dalla più piccola alla più importante) era sempre e solo una persona, al massimo con la sua ristrettissima cerchia di collaboratori. Con quest'area abbiamo avviato un serrato confronto nel merito che ha portato alla definizione non di una “aggregazione contro”, come strumentalmente si vuole far credere, ma di una precisa proposta politica e programmatica che ha le sue solide radici nelle migliori tradizioni riformiste, laiche e moderate di questa città. Il “collante” di questa coalizione, nella quale confluiscono esperienze diverse ma assolutamente compatibili, è la comune volontà di imprimere un radicale cambiamento di rotta rispetto al più recente passato e la consapevolezza che per risolvere i problemi che Molfetta quotidianamente vive c'è bisogno di qualcuno che se ne prenda cura a tempo pieno, e non solo nei week-end o nei ritagli di tempo degli impegni romani». Roberto Spadavecchia A cura del candidato Intervista al coordinatore cittad ino del Pa rtito Democratico Giovanni Abbattista: io novizio della politica con entusiasmo Chi sono i membri del coordinamento del PD Questi i nomi dei membri del Coordinamento del Circolo di Molfetta del Partito Democratico: Abbascià Grazia, Abbattista Giovanni, Altomare Cosimo, Amato Tommaso, Angeletti Damiano, Bartoli Maria, Bovenga Francesco, Binetti Tobia, Calvani Giulio, Carlucci Franca, Corrieri Martina, De Bari Vito, De Candia Giuseppe, De Candia Marianna, De Dato Onofrio, De Gennaro Ignazio, Del Rosso Olimpia, De Palma Pasquale, Di Molfetta Michele, Facchini Nicoletta, Farinola Michele, Favuzzi Domenico, Fiumefreddo Valentina, Gadaleta Laura, Losito Onofrio, Mastropierro Assunta, Mastropierro Giambattista, Mezzina Antonio, Minervini Francesca, Minervini Gianfranco, Mirto Damiana, Natalicchio Michele, Panunzio Mauro, Picca Pietro, Sgherza Gaetana, Solimini Annalisa, Tatulli Raffaele, Tedesco Nicolò. Fanno parte di diritto del Coordinamento: Altomare Annalisa, Cives Domenico, De Nicolo Pietro, Minervini Guglielmo, Sallustio Nino, Salvemini Mino, Spadavecchia Enza. Sono stati poi eletti dall'Assemblea di Circolo come delegati all'Assemblea Provinciale del Partito Democratico: Amato Oronzo, Mancini Angela, Pacifico Patrizia, Roselli Paolo, Valente Angela, Zelano Saverio.
Autore: Giovanni Abbattista