Gianna Sallustio e La sposa del sole
Nuovo vibrante romanzo di Gianna Sallustio questo La sposa del sole, edito nel 2013 per i tipi di Genesi, opera, come ha giustamente rilevato il critico Sandro Gros-Pietro ricca gdi contenuti antropologici, storici e religiosih. Merita senzfaltro segnalazione lo splendido dipinto di Marisa Carabellese in copertina, chiaramente ispirato alla vicenda che funge da Leitmotiv dellfintera opera. Il volume sara presentato il 18 maggio alle ore 19 presso lfUniversita popolare di Molfetta dal preside Damiano dfElia. Gianna Sallustio ci ha gia abituati a convincenti prove nel genere dellfodeporica, non ultimo il bel Nella valle dei monaci giganti, con la novella eponima ispirata a un viaggio in Cappadocia. Questa volta, tuttavia, lfautrice sperimenta una formula differente rispetto a quella delle precedenti opere; la focalizzazione non e piu affidata al personaggio autobiografico di Gianna o Giada, ma protagonista diviene lfarcheologo Peter Sunning, al quale la scrittrice affida il compito di rievocare quanto veduto e appreso durante il suo recente viaggio in Peru. Di Sunning apprendiamo la storia familiare, attraverso il tormentato rapporto con lfex moglie Mary, madre dei suoi due figli e a sua volta specialista nella decifrazione dellfaccattivante mistero delle pietre di Ica (in tal caso, fonte di ispirazione e il museo del Dr. Cabrera). Queste ultime testimoniano la straordinaria finezza culturale raggiunta da preinca e Inca, in grado, secondo quanto sembrerebbe testimoniato da tali reperti, addirittura di condurre con successo ardue operazioni chirurgiche a cuore aperto. La Sposa del sole e unfopera complessa, ripartita in quattro capitoli, che ci catapultano dallfasettico lindore delle aule universitarie americane allfaura palpitante dellfAmerica del Sud. In continuo amebeo tra contemporaneita e archeologia, con riferimenti alle fonti piu disparate (non ultimo lo scrittore Garcilaso de la Vega), lfautrice rievoca con viscerale partecipazione pagine cupe della storia umana. Lfepopea dei conquistadores rivive in tutta la sua immanita, emblema dellfauri sacra fames e trionfo del fanatismo stolido, che si abbatte come una scure su civilta di straordinario splendore e cultura. La condanna della Sallustio vibra con sdegno; lfobiettivo dellfautrice indugia pietoso sui vinti della storia, demistificando falsi miti e dando voce allfinudibile. La scrittrice elegge ad esergo e a chiave di volta dellfintero romanzo un celeberrimo verso del De rerum natura di Lucrezio: lfesametro Tantum religio potuit suade _ re malorum. Oggetto della critica del poeta latino come della scrittrice e il potere pervasivo di una fede ridotta a superstizione, che puo indurre a compiere scientemente il male. Il modello letterario, il sacrificio di Ifigenia in Aulide, perpetrato per garantire una felice navigazione agli Achei, viene riecheggiato nel romanzo dalla vicenda di Janita, delicatissima fanciulla in cui lfautrice sfimmedesima al punto da donarle il proprio nome. La scrittrice muove dal ritrovamento, nel ventre del vulcano Huascaran, venerato come un dio cruccioso gdopo il Sole, Wiracocha creatore di tutto, il condor et ceterah, dei resti umani di una dodicenne, immolata per placare lfira divina e garantire un piu prospero futuro al suo popolo. Sunning-Sallustio si immerge in fantasticherie che lo inducono nellfultima sezione, di stampo novellistico, a rievocare . con crescente ƒÐƒÒƒÊƒÎaƒÆƒÃƒÇƒ¿ . il momento dellfolocausto. Rispetto alla fanciulla, inconsapevole agnello sacrificale, emerge la figura della madre Urka, che cerca lo stordimento dalle sofferenze atroci attraverso le foglie di coca e, nel finale, accusa un tardivo, lacerante quanto inutile, moto di ribellione. Lfopera colpisce per la struttura articolata, non unitaria, ma costruita su continue variazioni sulle culture precolombiane, con la figura di Sunning a fungere da schidione. Emerge inconfondibile lo stile, elegante e vibrante al contempo, della Sallustio, che ci conduce per mano in questo viaggio che ha la preziosita dello smeraldo e la dolente malinconia da elegia di un mondo perduto
Autore: Gianni Antonio Palumbo