Gelso Rosso: no dal forum Agenda 21
Si voleva costruire un albergo alterando la destinazione agricola
Il forum Agenda 21suggerisce che “la variante al Prgc finalizzata all'edificazione del complesso turistico denominato “Gelso Rosso” sia respinta”.
E'inequivocabile l'osservazione presentata dal gruppo di lavoro “risorse territoriali” del forum cittadino Agenda 21 alla variante del Prg che, se ratificata dal consiglio comunale, porterebbe alla costruzione, in contrada Samarelli, del complesso turistico-alberghiero: “Gelso Rosso”.
Il progetto
Si tratta di un “complesso alberghiero integrato con camere e alloggi autonomi inseriti in un contesto polifunzionale”, per il quale si è recentemente concluso l'iter della conferenza di servizio che potrebbe portare all'ennesima variante del piano regolatore recentemente approvato.
A proporlo è l'impresa “Ayroldi Opera” che, dopo un primo parere sfavorevole del capo settore territorio circa le volumetrie espresse (29645 m3), le ha ridimensionate a 24993 m3 di pochissimo al di sotto della soglia utile (25000 m3) per cui si rende necessaria la valutazione di impatto ambientale.
Il costo dell'operazione è stato valutato intorno ai 5.800.000 euro e pare che il progetto sia stato candidato al finanziamento Por (fondi comunitari 2000 – 2006).
Si prevede la costruzione su una superficie di lotto pari a 30.408 m2 (pari ad un'area quanto due volte la villa comunale) e la realizzazione di un “villaggio albergo” con la costruzione di 6 stabili costituiti da mini alloggi; un hotel e un campo da tennis e uno polivalente.
Pur essendo previste dal Prg aree destinate alla realizzazione di interventi di questo tipo (a levante della città), non essendo queste giuridicamente edificabili per l'assenza di un piano di comparto, è possibile, ai sensi del Dpr 447/98 e 440/00 e dopo il consenso del consiglio comunale, predisporre una variante al Prg.
Il copione, insomma, è lo stesso dell'insediamento turistico nell'oasi di protezione Torre Calderina.
Le ragioni del forum Agenda 21
Un vero e proprio documento, quello redatto dal gruppo di lavoro “Risorse territoriali” del forum cittadino Agenda 21.
Si tratta di un'analisi puntuale ed efficace dello stato dell'agro molfettese e di quelle che potrebbero essere le ripercussioni di un intervento di questo tipo.
“L'impianto tipologico proposto (per tipologia, consistenza dimensionale, geometria delle coperture, ornato e materiali previsti) appare avulso al contesto agricolo all'interno del quale se ne prevede l'insediamento; la struttura programmata comporterebbe un considerevole impatto paesaggistico sulla zona che, quantunque non distante da aree urbane (esistenti e/o programmate) ed ancorché attraversata da infrastrutture viarie, conserva ad oggi le proprie peculiarità di territorio agricolo; tale alterazione risulta essere contrastante con gli indirizzi e con le prescrizioni di tutela vigenti; l'intervento non risulta compatibile con le indicazioni di tutela e sviluppo sostenibile delle aree rurali che il Gruppo di lavoro “Risorse territoriali” intende trasmettere all'Amministrazione Comunale”.
E continua, il forum Agenda 21, ponendo l'accento su quelle scelte strategiche già effettuate e ancora da affrontare con la consapevolezza della necessità di porre un limite allo sviluppo e dare una consistenza alla sostenibilità.
“Negli ultimi anni – si legge dal documento - s'è dovuta sacrificare una cospicua fetta del territorio comunale per la costruzione di quartieri residenziali, insediamenti produttivi ed infrastrutture di vario tipo; gli strumenti urbanistici vigenti programmano ulteriori consistenti ampliamenti i quali verranno a sopprimere altre superfici agricole; tale decremento impone che si aumenti il grado di tutela delle aree agricole residue, siano esse integre (attivando azioni di conservazione), siano esse degradate (attivando azioni di recupero)”.
Il punto di arrivo è una logica conseguenza dei ragionamenti condotti: “Soltanto motivi straordinari possono giustificare ulteriori detrimenti di territorio agricolo; una siffatta ineluttabilità non è ravvisabile nel caso del complesso “Gelso Rosso” dacché esistono a oriente della città aree destinate ad attività turistiche che allo stato attuale attendono di essere insediate; suggerisce, pertanto, che la variante al PRGC finalizzata all'edificazione del complesso turistico denominato “Gelso Rosso” sia respinta”.
La città sostenibile
Molfetta si è dichiarata città sostenibile con l'insediamento del forum cittadino Agenda 21 locale. L'obiettivo è chiaro: perseguire lo sviluppo sostenibile nello spirito della più alta partecipazione democratica.
L'amministrazione comunale, può a questo punto non tener conto di un parere così esplicito formulato da un forum tanto voluto e tanto auspicato?
Ci chiediamo: può la sostenibilità ambientale essere barattata con campagne propagandistiche, al solo scopo di ottenere maggiori punteggi nei bandi di finanziamento pubblico?
Si pensi che le città che avviano processi di Agenda 21 locale hanno accesso privilegiato a finanziamenti: per quanto riguarda i Por, sono ben 25 i punti che le città “Agenda 21” acquisiscono rispetto alle altre.
La sostenibilità ha un costo. Le istituzioni nazionali e europee lo riconoscono. Ma la sostenibilità e la partecipazione devono avere credibilità e autenticità.
Massimiliano Piscitelli