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Gaetano Salvemini, il libro di Giovanni Minervini alla libreria Il Ghigno di Molfetta: presenta Liliana Gadaleta Minervini
31 agosto 2012

MOLFETTA - Lunedì 3 settembre la collaboratrice di "Quindici" prof.ssa Liliana Gadaleta Minervini (che ha conosciuto e poi studiato Gaetano Salvemini) illustrerà il libro «Gaetano Salvemini: un uomo senza tetto e senza focolare» di Giovanni Minervini, allievo prima e studioso poi del Salvemini, nella libreria Il Ghigno alle ore 19.
Il titolo del libro, pubblicato nel 1989, riprende una celebre frase del Salvemini (foto), che evidenzia
la perdita di casa e famiglia intera: «sono un povero disgraziato senza tetto e senza focolare».
Quello della libreria Il Ghigno sarà un appuntamento culturalmente indirizzato al bicentenario dalla nascita di Gaetano Salvemini, l’8 settembre 1873.
 
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.....i giovani devono imparare a conoscere come si possa fare politica in modo diverso da quello che sono abituati a vedere, come si possa meritare la qualifica di democratici, come si possa coniugare la cultura alla politica e la politica alla cultura. Si dice che le attuali generazioni siano senza maestri, il che è sbagliato, poichè ne hanno, in genere, di mediocri o pessimi. E Salvemini resta un Maestro attualissimo per impegno educativo, battaglie politiche e di pensiero; perchè "laico", cioè rivendicatore di libertà contro ogni dogma, di libera democrazia contro ogni oppressione; perchè - nonostante il suo pessimismo e anzi proprio per esso - sempre teso a sperare di fare dell'Italia un paese di civiltà moderna, di onestà morale, di cultura critica, d'umanità libera. Rileggere il nostro passato prossimo e interpretare le vicende del nostro paese scandite anche di sofismi e mazzieri, di futurismi cialtroni e populismi artificiali, di sceriffi e citrulli. Salvemini diceva che queste costanti "gesuitiche" della nostra storia risorgono ciclicamente e l'Italia puntualmente accusa "le leggi e i principi che ha tradito, avendo premura dei furfanti mai dei meritevoli, cercando falsi abbracci con l'avversario di ieri per sopprimere i testimoni onesti e scomodi", giacchè - egli continuava - "su tre italiani, uno è in buona fede, è bravo e va in galera, il secondo è una spia e il terzo un imbecille". (Tratto da: Gaetano Salvemini: LA DEMOCRAZIA DELLA PROVA - Prof.Onofrio Antonio Ragno)
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