Forza Italia di Molfetta non concede tregua nemmeno a Pasqua, continuando a mobilitare gli eserciti dell'odio e ignorando il messaggio cristiano di pace
MOLFETTA - Settimana santa rovinata dalla polemica provocata dal manifesto sessista di Forza Italia, condannato anche dal vertice del partito nella persona del portavoce alla Camera on. Mara Carfagna, che ha invitato a chiedere scusa al sindaco di Molfetta Paola Natalicchio.
Per tutta risposta i forzitalioti locali (nella foto, il gruppo consiliare del centrodestra), con in testa l’ex candidato sindaco del centrodestra alle ultime amministrative, Ninnì Camporeale, battuto sonoramente dalla stessa Natalicchio e ancora rancoroso per questa sconfitta, torna all’attacco e annuncia un nuovo manifesto contro l’amministrazione di centrosinistra, non chiedendo scusa, anzi rincarando la dose e le offese personali, criticando perfino la sua dirigente Carfagna, alla quale promette una risposta a tono. Poi attribuiscono alla maggioranza la perdita di tempo che hanno provocato loro con una vacua opposizione su temi inutili e con i soliti manifesti polemici: il bue dice all'asino cornuto. Insomma, come vuole il loro padrone Berlusconi, continuano a fare velenosa campagna elettorale continua, confondendo il prima e il dopo. Oggi non si è più in campagna elettorale, occorre amministrare e fare una seria opposizione, senza confondere i tempi e i modi anche della lotta politica. L'opposizione di centrodestra non è in grado, per quanto ci riguarda, di distinguere la satira dalla diffamazione, diffondendo falsità e fango, offrendo così un miserabile spettacolo alla comunità cittadina.
Il sindaco Paola Natalicchio ieri ha scritto queste parole sul suo profilo Facebook: «A me personalmente tutta questa interpretazione sessista e fallica non mi è sorta spontaneamente nel vedere il manifesto ma è evidentemente frutto di interpretazione di qualche mente affetta da turbe psico sessuali". (...) "Tanto per doverosa precisazione nei confronti di chi oggi pomeriggio ha dato libero sfogo alle proprie turbe fantasiose e frustrazioni da incapacità ad amministrare perdendo il senso della realtà delle cose per quelle che sono". Queste parole sono di Ninnì Camporeale. Ogni altro commento è davvero superfluo».
Sembra incredibile! Appare difficile per l’intero centrodestra accettare un’inversione di tendenza e la politica della partecipazione dei cittadini che si sforza di mettere in atto il centrosinistra. Ma anziché percorrere le strade della collaborazione o della opposizione costruttiva a favore della crescita di Molfetta, continua in quella dello scontro a danno della città, come ha fatto in questi 10 anni. E’ questo anche il motivo della imprevista sconfitta elettorale del centrodestra: ma non accettando le regole democratiche, si finisce per fare solo rumore.
E così l’opposizione, perde ancora una volta la possibilità di fare politica costruttiva, non riuscendo a proporre contenuti, rivelandosi povera di idee (difendendo solo l’attività amministrativa di questi 10 anni), pratica l’odio e la divisione anche contro la stampa e i giornalisti classificando amici e nemici in base alla maggiore o minore disponibilità ad essere servi, non conoscendo il significato di democrazia e libertà. E soprattutto non accettando la verità, che non tutti raccontano sui media locali vecchi e nuovi. Certo la verità fa male e così l’intero centrodestra si riduce miseramente a mettersi in mostra in squallidi show in consiglio comunale, con le performance canore del consigliere Mariano Caputo, che si esibisce anche in un repertorio di parolacce di cattivo gusto (per fortuna che la diretta televisiva, cancellata dal centrodestra durante gli anni del suo governo, mostra queste scene disgustose a tutti i cittadini che possono liberamente giudicare) mentre i suoi consiglieri si assentano dal consiglio comunale quando si parla di sicurezza con la partecipazione del prefetto, dopo il grave fatto di sangue avvenuto al mercato settimanale. Insomma, un centrodestra incapace di confrontarsi, di accettare le critiche, timoroso di affrontare la stampa non amica, per paura di rimediare brutte figure, scegliendo il sistema di manifesti diffamatori contro tutti. Una conferma: chi non ha argomenti, insulta. Peccato che si debba ricorrere alla magistratura per riportare alla ragione e al rispetto degli altri chi va oltre le corrette regole della civile convivenza sociale e politica!
Questa è la triste realtà di certa politica locale, che non ha lasciato tranquilli i molfettesi turbando anche la Pasqua, non raccogliendo il messaggio cristiano di pace e continuando a seminare odio. Purtroppo questa cattiva politica, nella sua guerra continua e ostinata, non concede nemmeno una tregua a Pasqua, continuando a mobilitare gli eserciti anche in questo periodo.
Siamo costretti, per dovere di cronaca, a registrare ancora una volta questo dato negativo, che ci riserviamo eventualmente di commentare in seguito.
Per ora preferiamo augurare a tutti i cittadini una Pasqua serena di gioia e soprattutto di pace, sperando che il messaggio venga accolto anche da chi, inspiegabilmente, ha ancora il cuore freddo e rancoroso.
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