Forse morta per embolia la donna molfettese dopo il parto gemellare
Il risultato dell'autopsia compiuta al “Miulli” di Acquaviva
MOLFETTA - E' morta per un'insufficienza respiratoria Maria Altamura, la donna di 33 anni deceduta il 25 maggio scorso dopo aver dato alla luce due gemelli nell'ospedale “Di Venere” di Bari-Carbonara.
Lo ha accertato l'autopsia compiuta dal medico legale Vito Romano e dal primario di ginecologia Michele Pontrelli, entrambi in servizio nell'ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti (Bari). I due medici hanno disposto esami istologici per accertare se a causare il decesso sia stata un'embolia polmonare, fatto quest'ultimo ritenuto altamente probabile perché la gravidanza espone al rischio di embolia. Al “Di Venere” Maria Altamura era stata trasferita d'urgenza dall'ospedale di Bisceglie (Bari), dove era stata ricoverata per una decina di giorni, prima di dare alla luce due maschietti, fatti nascere prematuramente con parto cesareo, che sono ora in condizioni di salute abbastanza buone.
Il marito della donna, Nicola De Candia, di 36 anni, di Molfetta (Bari), dopo la morte della congiunta ha denunciato l'accaduto ai carabinieri e ha quindi indotto il sostituto procuratore di turno del Tribunale di Bari, Francesca Romana Pirrelli (foto), ad avviare un'indagine iscrivendo nel registro degli indagati una decina di persone tra medici ed infermieri dei due ospedali. L'ipotesi di reato è di cooperazione in omicidio colposo e mira a chiarire se gli indagati hanno diagnosticato per tempo la patologia che stava aggredendo la donna.
Maria Altamura era stata ricoverata a Bisceglie per essere sottoposta a una serie di controlli; secondo il marito, la donna era in buone condizioni di salute fino ad alcuni giorni prima, quando cominciò a lamentare dolori a un braccio, dopo aver tenuto a lungo l'ago di una flebo. Il 25 scorso - sempre secondo la denuncia di De Candia - la donna avrebbe avuto un improvviso calo di pressione e dopo alcune ore i medici dell'ospedale di Bisceglie avrebbero disposto il trasferimento d'urgenza al Di Venere.