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Fiorella, una carica di energia e di passione
15 settembre 2018

Dopo aver dato la possibilità ai cittadini di Rocca Imperiale e Fasano di ascoltare la sua magnifica voce dal vivo, la combattente Fiorella Mannoia giunge a Molfetta (insieme ai responsabili del suono Marco Dal Lago e Stevan Martinovic e alla sua Band formata da Carlo di Francesco alle percussioni, Davide Aru alle chitarre, Diego Corradin alla batteria, Luca Visigalli al basso e Claudio Storniolo alle tastiere) per realizzare la dodicesima tappa del suo tour, iniziato a luglio. Il giorno 23 agosto la banchina San Domenico era gremita di gente che attendeva con felicità l’arrivo della cantante, immaginandola cantare già su quell’enorme palco circondato da un mare mozzafiato, una fantastica luna piena e da balconi pieni di gente la quale, ha goduto dello spettacolo magnifico, senza bisogno di acquistare alcun biglietto. La cantante è comparsa sul palco trasmettendo energia a tutti, iniziando il suo concerto con una canzone piena di significato che s’intitola “I miei passi”, seguita da una canzone dedicata a tutti i sognatori, che fanno della fantasia la loro forza e speranza: “I treni a vapore”. Durante il concerto, la Mannoia ha affrontato diversi temi, uno di questi è la violenza. Infatti, la terza canzone, “Nessuna conseguenza” scritta da Federica Abbate e Alfredo Rabetti (parte dell’ultimo lavoro della cantante uscito circa un anno e mezzo fa, riconosciuto con il nome “Combattente”) viene dedicata a tutte le donne le quali hanno subito in qualche modo una forma di violenza psicologica, poiché la violenza fisica è la più grave, ma a volte, le parole possono fare molto male, persino più male di uno schiaffo o un pugno. Proprio per questo motivo, negli ultimi tempi è diventata un’esigenza, parlare delle donne e delle violenze che subiscono. La cantante ha voluto sottolineare che gli autori delle sue canzoni, pur non essendosi parlati tra di loro, hanno scritto delle canzoni che si uniscono tra di loro, come se parlassero di una donna sola. Protagonista della quarta canzone “I pensieri di Zo”, è una donna di nome Zo la quale impara finalmente a vivere da sola, senza bisogno di soffrire ancora a causa dell’odio e della violenza. A seguire, la Mannoia ha interpretato la canzone dalla quale prende il nome il suo ultimo disco: “Combattente”, una canzone che racchiude una miriade di significati e storie e quando Fiorella Mannoia l’ha cantata su quel palco, tutto il pubblico la guardava senza distogliere gli occhi da lei, applaudendo tra una strofa e l’altra, cantando insieme a lei e ricevendo il messaggio che voleva mandare: siamo tutti combattenti e lottiamo per qualcosa, che sia la salute, il lavoro, un amore o un’ideale, il motivo che ci spinge a combattere però non cambia, è sempre lo stesso, ed è il nostro diritto ad essere felici. Un altro argomento che la Mannoia ha voluto affrontare durante il suo concerto è quello della migrazione, e non solo il tipo di migrazione che viene in mente a tutti quando si pronuncia questa parola. Presentando la meravigliosa canzone “Il Viaggio” uscita nel 2012 insieme all’album “Sud”, la cantautrice ha deciso di raccogliere tutte le raccomandazioni che una madre fa ad un figlio che purtroppo deve partire per studiare in un’università prestigiosa o cercare un lavoro all’estero (trattato quindi anche il tema della ripresa della migrazione verso altri paesi da parte degli italiani), oppure, in situazioni estreme, a volte non sa nemmeno cosa cerca, ma parte nell’incertezza, ma con la speranza di una vita migliore. La canzone è stata apprezzata anche da chi in realtà non è madre (come la stessa cantante) poiché come ha affermato Fiorella Mannoia, “Non c’è bisogno di essere madri veramente, per sentirsi madri”. Durante il concerto, gli spettatori hanno avuto la possibilità di ascoltare anche molte cover di canzoni di altri artisti, come le canzoni “Insieme” di Mina, “E penso a te” di Lucio Battisti, “Cercami” di Renato Zero, o “Sally” di Vasco Rossi. La cantante ha deciso di raccontare anche la sua esperienza personale al Festival più importante italiano ovvero Sanremo, al quale ha partecipato numerose volte negli anni 80, dove però non è riuscita a classificarsi tra i primi posti, a differenza del Festival del 2017, dove l’artista si è classificata seconda con la canzone “Che sia benedetta” e ha affermato scherzosamente, di essersi fatta “fregare da una scimmia” riferendosi a Francesco Gabbani, classificatosi primo con la sua canzone “Occidentali’s Karma”. Passando con dimestichezza da un argomento all’altro, la Mannoia ha deciso di ricordare le vittime del ponte Morandi a Genova, dichiarando che “non si possono ridare indietro i morti alle famiglie, l’unica cosa che possiamo sperare è che, per una volta in questo Paese, qualcuno paghi”. Avviandosi verso la fine del concerto, l’artista ha affermato di voler osservare il “mito” per il quale ogni cantante viene richiamato dalla folla dopo essere andato via. Infatti, dopo essere giocosamente scomparsa per qualche minuto, è ritornata sul palco e ha regalato al pubblico altre tre canzoni in aggiunta a quella che aveva già cantato. La serata si è conclusa tra gli applausi e le urla del pubblico, felice ed emozionato per lo spettacolo che era appena terminato, uno spettacolo che ha avuto come protagonista Fiorella Mannoia, una cantante capace di trasmettere tristezza e dopo pochi minuti felicità, di essere seria ma anche scherzosa, energetica ma allo stesso tempo dolce ed elegante, una cantante che, con le parole che ogni giorno ama cantare, riesce a trasmettere emozioni, a comunicare messaggi e a raccontare storie nelle quali ognuno di noi possa rivedersi. Fiorella Mannoia è una cantante sensazionale, ma prima di questo, è decisamente una persona meravigliosa. © Riproduzione riservata

Autore: Sara Mitoli
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