Farmacie a Molfetta, mal distribuite e in concorrenza
Parte la liberalizzazione delle farmacie. Qual è la situazione a Molfetta: sono mal distribuite e in concorrenza fra loro. Per capirne di più e vedere le prospettive future e i vantaggi per il consumatori, Quindici ha parlato con il dott. Garpare Veronico, fi duciario dell'Ordine dei farmacisti a Molfetta. Perché le farmacie sono in sovranumero? «Dunque, il numero delle farmacie va deciso secondo un semplicissimo calcolo matematico: dividere il numero di cittadini per 4.000 e confrontare il numero ottenuto con quello delle farmacie presenti sul territorio. Calcolatrice alla mano, ed ecco che le farmacie presenti sul territorio dovrebbero essere 15, e invece sono 16, cui è da aggiungersi una di prossima apertura. E se anziché dividere per 4.000 si dividesse per 3.800? Cioè, se ogni farmacia anziché avere un bacino di utenza di 4000 abitanti ne avesse uno di 3.800 (come alla Regione è stato proposto da Vittorio Potì dei socialisti autonomisti)? Nulla cambierebbe per Molfetta: dividendo in numero di cittadini molfettesi per 4000 si ottiene 15.2, dividendo per 3800 si ha come risultato 15.8. Con le dovute approssimazioni, emerge chiaro che su 16 farmacie sul territorio, una resterebbe in eccesso utilizzando entrambi i quorum». Perché le farmacie sono mal distribuite? «Anche questo non è di diffi cile comprensione. Molto semplicemente vi sono zone della città , per lo più in centro, in cui si concentra il maggior numero di farmacie, altre, si pensi alla periferia , che invece ne hanno una sola. E in questa situazione non rientrano le zone di nuova costruzione, le quali non dispongono al momento di farmacie. Cosa fare allora? Istituire nuove farmacie e andare ad incrementare il sovranumero di cui sopra? No, basterebbe delocalizzare farmacie attualmente presenti in centro, trasferendole in zone cittadine in cui vi è necessità». Perché le farmacie sono in concorrenza? «Perché è possibile applicare sconti sui farmaci. A tale proposito si rende opportuna una distinzione tra farmaci di fascia A e farmaci di fascia C. i primi sono farmaci a carico del servizio sanitario nazionale, e vengono utilizzati per patologie croniche e/o gravi. I farmaci di fascia C sono invece non rimborsabili, a completo carico del cittadino e il loro impiego si riscontra nella cura di patologie considerate minori. A loro volta i farmaci di fascia C si dividono in OTC, cioè prodotti da banco, e SOP, farmaci su consiglio (dati disponibili su www.ministerosalute.it). In regime di liberalizzazione è possibile effettuare sconti fi no al 20% sui farmaci di fascia C. Una simile situazione si presenta solo in Italia, dal momento che nel resto d'Europa sono stati liberalizzati solo alcuni farmaci, a volte in dosi e posologia limitate, la cui vendita avviene anche in supermarket o negozi. (Da notare che la presenza dei medicinali in un supermarket, in assenza di personale specializzato, potrebbe portare ad un usufrutto errato da parte del paziente, con eventuali conseguenze negative sulla salute). Anche in Italia si sono diffusi ipermercati o negozi con reparti riservati alla vendita di farmaci, con l'assistenza di personale specializzato. Ritornando alla situazione locale, emerge che il regime di liberalizzazione ha effettivamente portato in concorrenza le farmacie molfettesi. E potrebbe essere anche per questo che ancora non sono sorti drugstore o comparsi supermercati in cui vi sono apposite sezioni per la vendita di farmaci. La nascita delle parafarmacie è anche ostacolata dalle diffi coltà economiche. Effettuando sconti massimi sui farmaci, i parafarmacisti otterrebbero un guadagno molto basso ed insuffi ciente per mantenere una simile attività. Una simile testimonianza viene dalla vicina Bari, dove le parafarmacie aperte versano già in diffi cili situazioni economiche». Questa al momento la situazione locale, sicuramente destinata ad evolversi nel corso dei prossimi anni, soprattutto alla luce delle nuove zone residenziali, che fanno presupporre un aumento della popolazione molfettese, cui dovrebbe far riscontro una “migrazione” di farmacie e un eventuale aumento delle stesse.