Elezioni a Molfetta: tramonta l'ipotesi del fronte anti-Azzollini. Ultimi cambi di fronte
MOLFETTA - Alla fine il sindaco uscente Antonio Azzollini (foto) potrà cantare vittoria. Sembrava certo e granitico il fronte anti-Azzollini e poi si è sbriciolato strada facendo. E il senatore ha cominciato a lavorare ai fianchi i partiti e a svuotarli progressivamente. Poi è stato alla finestra a vedere quello che accadeva nel cortile del centrosinistra e, forse con un po' di timore, ma non eccessivo, ha visto materializzarsi una coalizione che avrebbe potuto creargli seri problemi, anche se poi si è sciolta come neve al sole.
In realtà, l'alleanza della sinistra col grande centro era un'occasione unica per battere il senatore, forse anche al primo turno. Ma una serie di veti incrociati sui nomi dei candidati e una retromarcia imprevedibile dell'Udc, hanno fatto cadere ogni speranza di una coalizione contro Azzollini. Anche l'Udc alla fine è tornato all'ovile, abbandonando le velleità di candidare Carmela Minuto che ora dovrà accontentarsi di fare l'eterno vice ad Azzollini.
Il Partito Democratico ora sarà costretto a recuperare posizioni a sinistra, attraverso un dialogo con l'Arcobaleno, mettendo in seria difficoltà anche il Movimento "Molfetta prima di tutto" di Enzo de Cosmo e l'Udeur di Lillino Di Gioia. E il balletto e le voci sulle candidature, in molti casi con nomi e ipotesi per nulla fondate (sulle quali c'è stato chi si è improvvisato indovino), ha dimostrato tutta la sua inconsistenza.
Intanto si è definita meglio la posizione di An (Armenio, Sgherza, Pino Amato, Lanza) che qualcuno considerava aggregata al grande gruppo che ha dialogato con il Pd. Il presidente di Alleanza nazionale, Francesco Armenio, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale firmata dal presidente e dal gruppo consiliare, in cui si sostiene che "l'unico tavolo che riconosciamo è quello del centrodestra e dialoghiamo per la scelta del candidato-sindaco solo con le forze uscenti della vecchia coalizione di centrodestra".
Pino Amato e An hanno smentito qualsiasi appoggio alla candidatura di Tommaso Minervini, "notizia diffusa da alcuni organi di stampa nelle ultime ore".
Fantasiosa perciò questa ipotesi di ricandidatura di Tommaso Minervini, già sindaco di una coalizione di centrodestra e che oggi viene riproposta come "Aggregatore" del grande centro e del Pd, al punto da bruciare qualche candidato.
Ma anche in questo caso i conti non sono tornati. E dopo aver firmato un documento in cui si riconosceva al Pd l'indicazione del candidato sindaco, l'Udc dei Minuto ha fatto una brusca marcia indietro, non presentandosi all'incontro in cui questa candidatura doveva essere formalizzata.
Il tempo stringe e la situazione non si sblocca e quindi non vengono fuori i candidati dei due poli. Il centrodestra aspetta di conoscere il nome del candidato sindaco per decidere cosa fare: se il candidato apparirà loro forte, la ricandidatura di Azzolini, sarà inevitabile. Invece se il candidato del centrosinistra apparirà debole, il senatore potrà cedere il suo scettro a qualcuno della sua coalizione.
Ma nel giro di un paio di giorni, i vari nodi saranno sciolti e la città conoscerà i veri nomi dei candidati sindaci, senza andare dietro alle chiacchiere da caffè riprese da qualcuno e alle ipotesi fantasiose di alcuni media.
Intanto leggetevi l'inserto "Speciale elezioni" di Quindici per capire i possibili scenari della situazione.