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Edilizia selvaggia e abbandono del centro urbano. Una politica urbanistica sbagliata
15 marzo 2021

Nonostante la popolazione molfettese vada fortemente diminuendo, circa seimila abitanti in meno negli ultimi anni, e nonostante il centro città e la periferia siano pieni di multicolori “vendesi” appartamenti e locali, (almeno un paio per condominio), colpisce la grande quantità di enormi palazzoni, costruiti spesso dove c’erano alberi e verde, a ridosso delle lame, sul lungomare, sul viale dei Crociati, dietro la ferrovia, dietro l’ospedale. A quanto pare quella dell’edilizia è l’unica attività che non conosce crisi. Del resto a Molfetta questa attività è sempre stata preponderante, con prezzi che erano molto più alti e sono tuttora più alti rispetto ad altre città viciniore. Non dimentichiamo quanti molfettesi negli anni Sessanta e Settanta hanno comprato casa a Bisceglie e Giovinazzo con costi molto più bassi. Allora l’acquisto di case, anche in periferia, era alimentato soprattutto dalle rimesse degli “imbarcati” e degli emigrati al Nord e all’estero desiderosi di tornare appena possibile alla loro terra natia. Ma oggi mi chiedo quanti possono permettersi di comprare appartamenti costosissimi, certamente ben fatti, stante una fortissima crisi economica e lavorativa, oltre che sanitaria? Evidentemente esistono forti capitali disponibili, mentre contemporaneamente crescono le richieste di “ristori” e contributi statali e comunali da parte di tanti cittadini in grave crisi emergenziale. A proposito di edilizia, in una città che va svuotandosi, non sarebbe opportuno rivitalizzare tutto il centro cittadino ristrutturando le facciate dei palazzi, spesso malconce, secondo precisi canoni e aiuti comunali, migliorandone così l’immagine e utilizzando le vantaggiose agevolazioni e bonus (dal 50 al 110%) che lo Stato mette a disposizione? Non sarebbe questo un bel modo per riqualificare l’immagine e produrre efficientamento energetico in tutta la città? E questa azione, ben controllata e progettata, non potrebbe portare grandi risparmi e una grande ripresa lavorativa delle imprese edilizie e dell’indotto e conseguente crescita di occasioni di lavoro? Se poi a questa operazione si aggiungesse la rivalutazione del verde pubblico con la manutenzione costante e qualificata dei giardini e la piantumazione di alberi e piante adatte al nostro clima, non potrebbe diventare questa nostra città un modello per altre città e di orgoglio per chi ci abita? Il tutto infine completato da una seria ed efficace pulizia della città e lotta senza tregua agli incivili che continuamente la insozzano gettando i loro rifiuti ovunque e a tutte le ore. Probabilmente questo articolo mi collocherà fra gli ingenui che fantasticano e sognano cose impossibili, ma continuo a credere che se tanti cittadini ingenui come me, ma sicuramente protagonisti e non sudditi, si riunissero e facessero sentire le loro voci nelle sedi opportune, qualcosa potrebbe cambiare, anche in questa nostra Molfetta. © Riproduzione riservata

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