Edilizia convenzionata l'ex sindaco di Molfetta sen. Antonio Azzollini ora imputato per abuso di ufficio
I guai giudiziari per l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini del Pdl sono cominciati prima dell’operazione D’Artagnan sul porto. E’ imputato per abuso di ufficio dalla Procura di Trani. C’è, infatti, una richiesta di rinvio a giudizio da parte del Pm Silvia Curione che è stata trasmessa al Gup Francesco Zecchillo che ha già fissato l’udienza preliminare per il 14 novembre. I fatti, per i quali si sono concluse le indagini, si riferiscono all’assegnazione delle case in edilizia convenzionata alla periferia di Molfetta, per le quali venivano chiesti agli assegnatari, dalle società aggiudicatarie, cifre superiori a quelle fissate dalla convenzione con il Comune. Una sorta di sovrapprezzo, per il quale i responsabili delle imprese edilizie sono indagati a vario titolo per concussione e truffa. La notizia diffusa dal quotidiano la Repubblica Bari riporta anche il capo di imputazione: «Sebbene la convenzione prevedesse che l’acquirente, individuato dal Comune, avrebbe dovuto corrispondere all’atto della sottoscrizione del contratto preliminare il 10 per cento», i costruttori chiamavano «gli aspiranti acquirenti inducendoli a versare a titolo di acconto la somma di 40mila euro invece dei circa 16mila dovuti». In caso contrario gli acquirenti «avrebbero dovuto sottoscrivere un atto di rinuncia all’acquisto» e in tal modo la casa sarebbe stata assegnata ad altri nominativi della graduatoria. Ad essere indagati sono Francesco Raguseo, legale rappresentante della società So.me.co, arrestato nel dicembre scorso “in veste di amministratore di una società operante nel settore dell’edilizia, aggiudicataria della gara bandita dal Comune di Molfetta per la realizzazione di alloggi di edilizia convenzionata, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, costringeva alcuni potenziali acquirenti a corrispondergli indebitamente somme di denaro”), Pierluigi Guerriero (Consorzio meridionale per la cooperazione), Nicoletta Palmitessa (Euro 2000), Giovanna Solofrizzo (Edil 3 srl) e per loro si deciderà nell’udienza del 14 novembre l’eventuale rinvio a giudizio con il conseguente processo penale. In questa vicenda all’ex sindaco Antonio Azzollini verrebbe imputato una specie di immobilismo. Secondo l’accusa del Pm Silvia Curione, infatti, il senatore azzurro «era stato informato delle reiterate violazioni da parte delle società aggiudicatarie » e questo sarebbe confermato da due note del 3 dicembre del 2009 e del 20 aprile 2010 del dirigente del Comune con le quali «invitava il sindaco – è scritto negli atti della Procura di Trani – a discutere la proposta di revoca di convenzione», come avrebbe dovuto fare perché sarebbero state violate alcune norme del decreto legislativo del 2000 e dello statuto comunale. Inoltre, sempre secondo la Procura, Azzollini «avrebbe omesso di inserire fra i punti agli ordini del giorno la proposta di revoca, consentendo di fatto alle imprese convenzionate di continuare ad operare». Il comportamento delle stesse imprese, per i magistrati, rappresentava una vera e propria truffa. Per questo reato non è prevista l’autorizzazione a procedere da parte del Senato. Inoltre il Comune di Molfetta, come parte offesa, quasi sicuramente si costituirà parte civile per i danni ricevuti da questa vicenda.