Ecocompattatori e depuratori obiettivo dei 5 Stelle a Molfetta E puntano a ritornare al voto
Tra le novità di spicco nel panorama politico locale rientra senza dubbio l’unione dei due meet up cittadini “Attivisti Uniti Molfetta” e “Molfetta 5 Stelle”: un passo importante verso l’eliminazione del singolo interesse a vantaggio di quello collettivo. “Quindici” ha intervistato due dei tre responsabili della Comunicazione del meetup, Dario la Forgia e Ignazio Drago, per mettere in luce quelle che sono le dinamiche della nuova realtà operativa a Molfetta. Quali sono gli elementi che vi hanno portato alla decisione di unire i due gruppi già esistenti a Molfetta? Dario: «Sicuramente i tre elementi fondanti del M5S: l’inclusione, perché l’ultimo arrivato è sempre il più importante, la condivisione, perché il cittadino deve essere al corrente delle tematiche portate avanti e la partecipazione, perché è importante che il cittadino non deleghi, ma sia attivo nella vita politica». Ignazio: «Determinante è stata la consapevolezza che l’unione fa la forza, specialmente fra individui che hanno gli stessi obiettivi e coltivano le medesime speranze». A vostro parere si tratta di un’unione definitiva o è un passo su cui si potrebbe tornare indietro? D: «Possiamo esprimere la sicurezza di non tornare indietro al 101%. Non sarà neanche più nominata la precedente esistenza di gruppi diversi. Con questa unione si è voluta spegnere l’egocrazia che può nascere: in noi attivisti risiede la consapevolezza che la strada per garantire un punto di riferimento politico affidabile e riconosciuto un domani come M5S, prima dallo staff e successivamente dalla cittadinanza, sia l’unione di un gruppo unico». I: «I due gruppi non si separeranno nuovamente. Ciò che ha impedito l’unione fino a questo momento è stata sicuramente la generale confusione che vigeva fra chi sta al traino e chi, invece, al rimorchio del “carro” degli attivisti». L’unione è stata unanime? D: «L’unanimità c’è stata fin quando c’era la volontà di fare l’unione. Nella prassi qualcuno ne ha preso le distanze, ma gli attivisti sono consapevoli che la soluzione adottata è quella giusta, in quanto va a proporre alla città un progetto di condivisione. A mio parere chi non condivide l’unione sancita non ha capito quali sono i cardini del Movimento». I: «In ogni unione, come in ogni scissione, ci sono sempre le posizioni a favore della proposta, ma c’è sempre anche chi è in disaccordo o addirittura cerca di mettervi i bastoni fra le ruote, ma è la maggioranza a stabilire la decisione». Quali ritenete siano i punti di forza rappresentati dall’unione e quali, invece, le debolezze? D: «Un punto di forza è sicuramente quello di voler creare una famiglia all’interno della quale nessuno si senta escluso e dove l’ultimo arrivato, se inglobato nel vademecum del gruppo, abbia una grande rilevanza. Una novità importante è la scomparsa del nonnismo: le idee dei veterani non contano di più di quelle dei nuovi arrivati. Le debolezze al momento non sono ancora emerse, ma sicuramente ce ne sarebbero di più se i gruppi fossero ancora divisi». I: «L’unione permette la mescolanza di competenze di più persone, sicuramente con conoscenze differenti e, pertanto, è possibile contare su un maggior numero di forze. L’unione è ancora fresca per veder debolezze all’orizzonte». Avete già stilato un programma? Quali iniziative e/o eventi si prevedono? D ed I: «Ad accomunare tutte le proposte avanzate fino a questo momento è l’idea che abbiamo di città. Ci stanno a cuore la tutela dell’ambiente, la connettività, la mobilità sostenibile e, in generale, lo sviluppo del bene pubblico. Essendo in tanti, ci sono più proposte su uno stesso argomento e la peculiarità sta nel considerare ciascuna idea in sé positiva o negativa, indipendentemente da chi la suggerisce, per poi presentarla all’amministrazione comunale, perché è questo il nostro compito. Sono in programma eventi a breve termine, che non abbiamo ancora rifinito. Probabilmente uno dei prossimi eventi in programma verterà sull’installazione di ecocompattatori sia nelle scuole sia nella città. Un’altra problematica per cui ci batteremo è quella legata ai depuratori: faremo di tutto affinché i 15 milioni di euro destinati al comune vengano utilizzati per la ricostruzione dei depuratori con conseguente riutilizzo delle acque reflue. Un altro degli obiettivi che ci poniamo è quello di riportare Molfetta al voto dopo la scarsa partecipazione, indice di sfiducia, registrata nell’ultima elezione comunale e nel ballottaggio, dove rispettivamente il 40% e il 50% dei molfettesi non si è espressa tramite il voto». Con un numero di idee direttamente proporzionale al numero di numero di partecipanti inizia una nuova esperienza per Molfetta. © Riproduzione riservata