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Ecco il Pulo ritrovato
15 giugno 2020

Tra non molto il Pulo tornerà ad essere fruibile al pubblico: a confermarlo a “Quindici” è l’ing. Enzo Balducci, dirigente del settore Attività produttive e Ambiente del Comune di Molfetta. Sono infatti in dirittura d’arrivo i lavori di ripristino e messa in sicurezza della dolina, deliberati nel giugno 2019, avviati nello scorso gennaio e, purtroppo, rallentati dalla sospensione causata dall’emergenza sanitaria. L’attività è ripresa a fine aprile e nelle scorse settimane si è svolto un sopralluogo da parte dei rappresentati della Città Metropolitana di Bari e dell’amministrazione comunale di Molfetta, con la presenza della consigliera dell’area metropolitana di Bari Francesca Pietroforte, del sindaco Tommaso Minervini, dell’assessore alla Cultura Sara Allegretta, del consigliere comunale Giovanni Facchini (rappresentante di Molfetta nel consiglio metropolitano) e del dirigente Nicolò Visaggio. «L’intervento dovrebbe concludersi a metà giugno – ha dichiarato in quella occasione in un post su facebook la consigliera Pietroforte - ma già oggi la dolina si presentava ripulita dalle sterpaglie e visitabile grazie ai diversi percorsi ripristinati o riadattati nel rispetto dell’ecosistema circostante. Il sito, dall’importante valore storico, ambientale e culturale, sarà presto nuovamente fruibile e questo consentirà alla Città Metropolitana di Bari di concludere un lungo iter, avviato nel 2015, affidando la cura, la custodia e la gestione di questo prezioso bene alla comunità molfettese. Ho preso questo impegno con la Città di Molfetta diversi anni fa, sollecitata dall’amministrazione comunale, e mi sono confrontata più volte con le associazioni del territorio. Attraverso il Patto per lo sviluppo delle città sono state reperite le risorse necessarie e adesso, con soddisfazione, posso affermare di aver tenuto fede a quanto assicurato ai cittadini di Molfetta». Quindici ha voluto approfondire la questione incontrando l’ing. Enzo Balducci, il quale ha confermato che gran parte della viabilità interna al Pulo è stata già ripristinata ed è stata resa fruibile: «l’intervento finora eseguito ha riguardato tutta la parte relativa alla vegetazione e ai sentieri per la parte che non lambisce le pareti che presentano problematiche di natura statica». Gli interventi di ripristino sui sentieri borbonici hanno, inoltre, consentito di individuare ulteriori percorsi lastricati che, a loro volta, sono stati recuperati. Successivamente sono state avviate le attività di ripristino dei muretti a secco, che delimitano i sentieri e i terrazzamenti. Un ulteriore intervento da realizzare a breve riguarderà la sistemazione delle staccionate in legno mentre si stanno recuperando anche le settecentesche strutture della nitriera borbonica. Quali sono state le difficoltà maggiori che si è dovuto affrontare? Non ha esitazioni l’ing. Balducci: «farsi strada nella vegetazione che aveva invaso il percorso». Si è dovuto procedere a tagli e potature seguendo criteri rigorosi, rispettosi della grande biodiversità del sito. I lavori sono stati eseguiti da personale qualificato, sotto la direzione di Roberto Greco, dottore forestale, vicepresidente di For.Rest.Med, spin-off dell’Università degli Studi di Bari e direttore scientifico del progetto affidato alla For.Rest.Med dal Comune di Molfetta, e con l’attenta supervisione da parte degli archeologi incaricati dalla Soprintendenza: la dott.ssa Alessia Amato e il dott. Nicola De Pinto. Non a caso, agli inizi di giugno è stata diffusa la notizia del ritrovamento di altri frammenti ceramici risalenti al neolitico (quelli rinvenuti nelle precedenti campagne di scavo sono custoditi presso il Museo Civico Archeologico del Pulo di Molfetta presso l’ex Casina Cappelluti). Nelle prossime settimane è previsto un ulteriore sopralluogo da parte della Soprintendenza e, probabilmente, entro fine mese sarà possibile visitare un luogo così affascinante seguendo un percorso prestabilito per garantire la massima sicurezza. «Di concerto con l’assessorato alla Cultura – ha affermato l’ing. Balducci – si metterà a punto un piano per individuare soggetti esperti che possano accogliere e accompagnare i visitatori nelle modalità che lo stesso assessorato sta studiando. L’obiettivo è evitare che il sito sia abbandonato a se stesso». È questo che sperano tanti molfettesi che lo hanno visitato in tempi relativamente recenti o che lo ricordano come un luogo caro alla loro infanzia: il Pulo è sicuramente un luogo identitario della nostra città. @Riproduzione riservata

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