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Dopo primarie. Parla Cosimo Altomare
16 dicembre 2005

MOLFETTA 16.12.2005 Le posizioni sul risultato delle primarie cominciano definirsi anche nella “Margherita”. Il direttivo, in una riunione svoltasi ieri sera, ha innanzitutto respinto le dimissioni di Cosimo Altomare, presentate per motivi di opportunità al momento della sua candidatura e confermate dopo l'esito poco esaltante del 4 dicembre. Anche se, così ha dichiarato Altomare a Quindici on line: “Ne prendo atto, ma mi riservo di valutare appieno la situazione interna al partito”. Fra le righe del suo dire pare di cogliere una certa amarezza, deve essergli sembrato che non tutto sia girato a regime durante la campagna elettorale delle primarie, forse, ci dice ancora “era stato sottovalutato l'impegno necessario per riuscire in questa competizione”, aggiungendo, a denti stretti: “Mi sono ritrovato quasi da solo”. Il partito, così continua, ha dovuto affrontare anche la situazione imbarazzante di un Lillino di Gioia che, dalle “carte non risulta iscritto alla Margherita, perlomeno a quella di Molfetta”, ma ne è poi un dirigente regionale. In un primo momento, molti hanno condiviso la tesi, sostenuta in particolare dall'assessore regionale, Guglielmo Minervini, dell'impossibilità di accettare il risultato delle primarie, ma l'assemblea degli iscritti, che sarà chiamata ad esprimersi in modo definitivo la prossima settimana, pare aver nel frattempo preso atto di alcuni elementi. In un'intervista esclusiva che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero di Quindici, la cui uscita è imminente, Cosimo Altomare scarta subito l'ipotesi dell'invalidamento per vizio di forma. “Non vi sono ragioni formali per rendere nulla la primaria del 4 dicembre”. Pur non abbandonando la valutazione di consultazione inquinata: “Non possiamo negare, a noi stessi ed alla città, ciò che si è verificato sin dalle prime ore di domenica 4 dicembre, ad urne appena aperte. Parecchio voto organizzato da personaggi e gruppi non appartenenti al centrosinistra”. Ciò detto, la posizione più probabile della Margherita, che comunque deve essere ratificata dal parere degli iscritti, pare allinearsi a quelle che, sia pure a denti stretti, devono ammettere che non vi sono alternative all'accettare il risultato. “Riprendere il documento politico-programmatico e attualizzarlo nella sua interezza, ciò che purtroppo le primarie non hanno – ha concluso Cosimo Altomare – testimoniato fino in fondo, è un dovere di tutte le forze politiche della coalizione e, anzitutto, del candidato sindaco Lillino Di Gioia. Quella piattaforma, in tutte le sue parti, è immodificabile e bisognerà vigilare perché resti tale. Lella Salvemini
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