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Dopo 4 mesi l'Asm risponde sulla sporcizia a Molfetta: tutta colpa dei cittadini incivili Replica di Quindici: voi intanto pulite e fate una campagna di educazione civica
03 dicembre 2007

MOLFETTA - Finalmente dopo oltre 4 mesi dall'inizio della campagna di Quindici contro la sporcizia di Molfetta, i dirigenti dell'Asm, il presidente Francesco Nappi e il direttore Silvio Binetti, intervengono per spiegare i motivi della sporcizia in città: colpa dei cittadini incivili e della carenza di organico. Ospitiamo volentieri questo intervento, al quale replichiamo con i nostri argomenti. Ecco la lettera dell'Asm: «La Vostra battaglia per la pulizia della città (nella foto, via Don Minzoni, dove è stata trovata la siringa segnalata da una nostra lettrice, ndr) è ormai nota: sostenete di essere stati i primi a sollevare il problema, rivendicate il merito di aver indotto la moglie del Maestro Riccardo Muti a fare appello al senso civico dei molfettesi ed alle Autorità cittadine, confermate la volontà di proseguire nel vostro impegno civico dando voce alle legittime proteste dei cittadini (proteste che sottoscrivete). Vi inviamo la presente per chiederVi di estendere il vostro impegno dando voce (magari senza sottoscriverle) anche alle proteste (riteniamo legittime) dei funzionari che a vario titolo sono coinvolti nella gestione delle problematiche di cui parlate. Intendiamo porre un problema molto concreto: moltissimi molfettesi (non raccogliendo l'appello della sig.ra Muti) non immettono i propri rifiuti all'interno dei cassonetti, ma riabbandonano sul suolo pubblico accanto ad essi. È facilissimo constatarlo: presso i “nodi di raccolta”, spesso costituiti da cassonetti per i rifiuti indifferenziati e per le raccolte differenziate (speriamo non dispiaccia a nessuno che l'ASM sia interessata a raggiungere gli obiettivi di legge in materia di raccolte differenziate), sono presenti – quasi dovunque – rifiuti di tutti i tipi: “sacchetti” della spazzatura, grandi fogli di plastica, scatoloni di cartone (spesso ordinatamente piegati ma non inseriti all'interno del cassonetto: lasciati là). Il fenomeno ha assunto dimensioni ingestibili, tanto da costringerci a disporre che i netturbini (quelli incaricati di pulire la strada) prima di cominciare il loro lavoro, facciano il giro dei cassonetti presenti sulla loro”zona”, mettano i rifiuti all'interno dei cassonetti, e poi comincino a spazzare. La conseguenza di un “minor tempo” dedicato alla pulizia della strada mi pare facile da intuire (V.R. dice semplicemente: … l'ASM che non riesce a provvedere alla pulizia ordinaria della città…. Evidentemente si tratta di un giornalista di tale autorevolezza da sentirsi di esprimere giudizi così netti senza aver mai sentito, nemmeno telefonicamente, gli operatori così drasticamente giudicati). Meno facile è comprendere perché i moltissimi cittadini di cui sopra “si rifiutino” di utilizzare i contenitori messi a loro disposizione (persino quelli della raccolta differenziata). Ancor meno facile è comprendere perché non ci si ponga il problema di sanzionare chi imbratta il suolo pubblico. A ciò si aggiunga che mentre la città cresce, le risorse umane dell'ASM si riducono. Nel 1994 l'ASM aveva 118 assunti a tempo indeterminato. Oggi ne ha 92 (ma “in compenso” ci sono “la 167”, le zone ASI e PIP, le zone di espansione, ecc.). L'abbiamo detto, scritto e lo ripetiamo ancora una volta: senza una adeguata collaborazione da parte dei cittadini il servizio sarà sempre in affanno. Se si imparasse a mettere i rifiuti dentro i cassonetti ed a non gettare le proprie cartacce in giro si potrebbero “recuperare” ad utilizzi “proficui” (raccolte differenziate: scusate, ma noi “ci crediamo” davvero) almeno 20 dipendenti, con benefici per tutti, in termini di pulizia, di costi, di rispetto dell'ambiente. Ma non disperdiamoci troppo; un problema alla volta: se Quindici concorda con la necessità di collocare i rifiuti all'interno dei cassonetti e di non imbrattare il suolo pubblico, “sottoscriva” questa nostra protesta. Quanto alla siringa abbandonata nell'aiuola di fronte alla casa di riposo “Don Grittani”, della quale mostrate una immagine in “campo stretto”, vi invitiamo a pubblicare l'immagine “panoramica” delle aiuole. Sappiamo bene che alcuni ci ritengono (pregiudizialmente) colpevoli di tutto, ma non disperiamo che vi sia anche qualcuno interessato a valutare obiettivamente se una siringa, abbandonata tra gli aghi di pino, all'interno di una “giungla”, sia un rifiuto che, per poter essere individuato e rimosso, debba essere segnalato agli addetti ai lavori. Per la cronaca: la siringa in questione è stata rimossa (anche grazie ad un colpo di fortuna: il nostro addetto ha “incrociato” la Vs. lettrice che gliel'ha segnalata), mentre per quanto riguarda le siringhe di alcuni mesi fa, all'ASM non era pervenuta alcuna segnalazione». La replica di Quindici all'Asm: la città sporca è un problema reale, perché non fare una campagna di educazione per i cittadini sporcaccioni? Finalmente, dopo 4 mesi, i dirigenti dell'Asm di Molfetta si fanno vivi con una risposta ai nostri articoli sulla sporcizia della città (Quindici ha prodotto una vasta documentazione fotografica sia sulla rivista mensile sia sul quotidiano on line). Un problema, reale come riconoscono gli stessi dirigenti (che attribuiscono allo scarso senso civico dei molfettesi), una situazione della quale si sono accorti anche altri media locali e che viene lamentato ogni giorno anche dai cittadini (quelli che educatamente infilano i sacchetti dell'immondizia nei cassonetti). Diamo volentieri voce all'Asm (l'avremmo fatto anche prima se ci fosse pervenuta una nota), certamente non sottoscrivendo quelle affermazioni scioccamente ironiche di chi appare in difficoltà, ma ricordando agli stessi dirigenti dell'Asm, cattivi lettori o lettori in malafede, che Quindici sia nella rivista mensile, sia nel quotidiano on line, ha sempre sottolineato l'inciviltà di alcuni cittadini (cosa evidenziata anche in numerosi commenti di lettori, regolarmente pubblicati). Questo, però, non toglie nulla al fatto che la città è sporca e che resta compito dell'Asm pulire efficacemente le strade (e non con superficialità come avviene ora anche con mezzi meccanici poco adeguati), come pure sarebbe necessario, da parte di chi è addetto a garantire l'igiene della città, avviare campagne educative nei confronti dei cittadini, come è stato fatto in passato da altri dirigenti della stessa Asm. Questa campagna, data l'emergenza, a nostro parere, ci sembra prioritaria rispetto a quella della raccolta differenziata o quantomeno andrebbe fatta in contemporanea. Chi si propone per dirigere un'azienda, deve essere in grado di fare delle scelte e di valutare le priorità degli interventi, in base alla situazione del momento. Siamo anche d'accordo a sanzionare i cittadini sporcaccioni – questo lo sottoscriviamo volentieri – ma rientra nei compiti dei vigili urbani, anch'essi con un organico ridotto all'osso e dell'assessore che ha la relativa delega. Ci auguriamo anche noi che l'organico dell'Asm venga aumentato (sperando che la sporcizia cittadina non sia l'alibi per incrementare oltre misura le assunzioni), ma riteniamo che una gestione razionale e intelligente delle risorse umane e non dell'azienda sia uno dei compiti di chi si candida a presiedere l'ente. Per quanto riguarda la siringa abbandonata in via Don Minzoni, i dirigenti dell'Asm nella loro nota non fanno altro che confermare quanto scritto da “Quindici” dopo la segnalazione della lettrice. Crediamo che questo sia anche il compito della libera informazione e ci auguriamo che i dirigenti dell'Azienda siano più solleciti in futuro a collaborare in tale senso con chi, come noi, ha il solo obiettivo di contribuire a migliorare la situazione igienica della città e ha a cuore l'immagine complessiva di Molfetta, che non si migliora con un colpevole silenzio, ma con la denuncia, come “Quindici” fa da oltre 13 anni. La redazione di Quindici
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in risposta ad angelo didio. ma è una mania quella di tirare in ballo sempre e comunqe i rom? non capisco come possano essere connessi con i fallimenti di un servizio di pubblica utilità. lei confonde la miseria e la povertà con l'assenza di senso civico e pone sullo stesso piano l'azione di alcuni rom che cercano vestiti o materiale riutilizzabile nei cassonetti con quella di cittadini "molfettesi" che abbandonano serbatoi in eternit (cemento-amianto per intenderci) non solo nelle campagne ma anche in centro. davvero non capisco! è una storia vecchia quella di difendere la propria identià, difetti compresi, in opposizione all'alterità altrui... ma ora stiamo esagerando. i rom non sono la causa della sporcizia di molfetta, non sono più delinquenti degli italiani o di qualsiasi altra nazionalità presente in italia (facendo le dovute proporzioni numeriche, di coorte, di genere, etc, etc, etc,), non sono la causa del degrado umano e mondiale. basta! troppo facile prendersela sempre con chi non può rispondere. tornando ai rifiuti, e lasciando da parte questa assurda polemica razzista, la soluzione potrebbe essere (dico potrebbe visto che alle magie non credo più da quando ho beccato San Nicola in flagrante) una riorganizzazione del sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti. la valorizzazione economica degli RSU non è ancora tale da assicurare un'economia solida connessa a questo settore. a molfetta abbiamo solo l'esperienza controversa dell'impianto di compostaggio. una buona selezione potrebbe essere ottenuta se si pensasse ad un sistema di raccolta più capillare e a meccanismi di incentivazione (bonus, detrazioni sulle tasse comunali, etc. etc.). ovviamente bisogna fare i conti con le risorse pubbliche che abbiamo ma affidarsi al senso civico dei molfettesi (accusando "indigeni" e rom) non è sufficente. un sistema volontaristico di coinvolgimento della popolazione ad una gestione ottimale del servizio di recupero e smaltimento degli RSU non è più sufficente anche perchè i rischi futuri possono essere molto gravi. vivo a napoli e ora in nome dell'emergenza si cerca di spingere in ogni modo verso soluzioni tecnologiche "stupide" come quella dell'incenerimento che se adottate senza il rispetto delle priorità previste dal decreto Ronchi annullano ogni forma di virtuosismo nella gestione degli RSU. bruciare ogni cosa significa non valorizzare niente di ciò che è valorizzabile senza parlare delle possibile conseguenze inattese (fumi, diossine, etc) su cui i tecnici non sono assolutamente concordi. allora proviamo a pensare ad un modo per rendere la cattiva educazione un problema "costoso". in fondo è quello che i comuni fanno con i sistemi di rilevazione automatica del traffico. certezza della sanzione, più soldi, più risorse per gestire la cosa pubblica. anche la qualità ambientale non può essere a costo zero, anche se politicamente non è comodo.

La risposta di Quindici credo sia molto completa e focalizzata. Vorrei aggiungere anche una piccola segnalazione, non credo che gli addetti alla pulizia della citta' seguano scrupolosamente o si attengano alle disposizioni a loro impartite dalla dirigenza. Personalmente ho assistito a malincuore ad una trascuratezza a mio avviso molto evidente. Ad angolo di Via Cap Magrone ci sono dei cassonetti, e a terra come purtroppo accade per colpa dei cittadini SPORCACCIONI c'era di tutto, ebbene ho visto che l'operatore ecologico e'arrivato al palazzo prima, aveva notato i rifiuti che c'erano per terra ma molto "elegantemente" non ha fatto altro che fare dietro front (fregandosene) e lasciando la sporcizia esattamente com'era..questo e'successo nella mattinata, la sera i rifiuti erano ancora li'per terra..e non erano pochi! per cui, SACROSANTA VERITA' che la colpa e' senza dubbio dei cittadini che non meritano di vivere in un mondo civile ma e'anche vero che gli addetti dovrebbero fare il loro lavoro con piu' onesta'. Concordo con quello scritto dalla redazione di Quindici..c'e' carenza di personale? sono aumentare le esigenze, le emergenze e le aree comunali da gestire? ebbene, Aumentiamo il personale!!! diamo lavoro a chi ne ha bisogno e sicuramente si raggiungera' un notevole miglioramento di questa incresciosa situazione. In prima persona sarei felicissimo di pagare la mia quota se cio' serve a mantenere pulita la mia amata citta'. Ma come ! si parla di citta' turistica di importanza storica e poi si tralascia quest'aspetto IMPORTANTISSIMO ! e necessario per poter vivere in un luogo di cui vantarsi e NON vergognarsi quando se ne parla con chi non la conosce. ribadisco quello che ho sempre detto ci vogliono FATTI CONCRETI ! SOLUZIONI ! e non tirarsi la "palla" dietro denunciando, lamentandosi e NON risolvendo NULLA.



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