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Donne in giunta, Molfetta è peggio del Ruanda? Una lettrice di “Quindici” ci scrive: sindaco, possibile che gli africani hanno eletto un parlamento a maggioranza femminile e nella nostra città non c'è posto neanche per una donna assessore?
21 settembre 2008

MOLFETTA - Una lettrice di “Quindici”, Teresa Chiarella, invia, tramite noi, una domanda al sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, sull'assenza delle donne in giunta. Chissà se e come Azzollini risponderà a questa cittadina di Molfetta. Forse con la nomina della moglie di qualche assessore, come ipotizza qualcuno, per lasciare tutto in famiglia e non alterare i difficili equilibri di una giunta appesa al filo di lana? Ma davvero Molfetta è peggio del Ruanda, che, almeno su questo argomento, ha dimostrato molta più sensibilità democratica di Molfetta? Ecco il testo della riflessione della nostra lettrice: «Al Sindaco di Molfetta: possibile che gli africani del Rwanda hanno eletto un parlamento a maggioranza femminile mentre nella nostra città non c'è posto neanche per una donna in Giunta?? E' possibile che tra tutte le donne di Molfetta non c'e n'è una che possa ricoprire la carica di assessore? L'articolo della presenza delle donne in un Parlamento Africano lo può trovare al seguente indirizzo http://africa.blog.ilsole24ore.com/ In Rwanda il nuovo parlamento sarà formato in maggioranza da donne E' la prima volta al mondo. Il nuovo Parlamento del Rwanda sarà composto in maggioranza da donne. Secondo la Commissione elettorale saranno donne almeno il 55 per cento dei deputati eletti. Il paese africano in cui sono in vigore quote rosa che impongono il 30 per cento di seggi assegnati a donne, è quindi il primo al mondo a ribaltare la percentuale del potere legislativo. A vincere le elezioni legislative è stata la coalizione formata dal Fronte patriottico del Rwanda (Fpr) guidato dal presidente Paul Kagame, e da altri sei partiti minori, con 42 seggi vinti sui 53 assegnati con voto diretto, sempre secondo quanto emerge dai risultati ancora non definitivi diffusi a Kigali dal presidente della commissione elettorale, Chrysologue Karangwa. Nel parlamento uscente, le donne erano comunque il 48,8 per cento. Dei 53 seggi in palio ieri, la «coalizione guidata dal Fpr ne ha guadagnati 42, il Partito socialdemocratico sette e il Partito liberale quattro», ha annunciato il presidente della commissione elettorale davanti alla stampa, ai rappresentanti dei partiti in lista e degli osservatori inviati dall'Unione Europea. L'Assemblea nazionale conta in totale 80 deputati. «Aspettiamo ancora i risultati delle elezioni (che si svolgono) nelle nostre ambasciate negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone, anche se questi non cambieranno il risultato globale», ha aggiunto Karangwa. Lo scrutinio continuerà fino a giovedì con la designazione da parte delle donne, dei giovani e dei disabili di deputati che li rappresentino. Il Partito liberale e il Partito socialdemocratico non rappresentavano una vera e propria opposizione alla coalizione del Fronte, avendo sostenuto nel 2003 la candidatura del presidente Kagame.
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