Don Tonino il ricordo di Molfetta a 20 anni dalla scomparsa
Sono passati 20 anni dalla sua scomparsa, ma il ricordo in chi lo ha conosciuto è più vivo e attuale che mai. Ancora oggi, a distanza di tanti anni, la sua personalità, la sua testimonianza e gli innumerevoli scritti rimangono fonte inesauribile di ammirazione ed ispirazione. È stato un pastore attento a tutto e a tutti, un profeta della speranza e un infaticabile testimone dell’amore di Cristo nel tempo. Don Tonino Bello ha attraversato la navata del mondo contemporaneo facendo della propria vita un’esperienza di servizio e di santità. In occasione dell’anniversario della sua scomparsa, Molfetta ha voluto celebrare il suo tanto amato vescovo attraverso una serie di iniziative culturali volte ad approfondirne il pensiero e ad esaltarne la testimonianza umana e cristiana. Il primo appuntamento, riguardante la presentazione del sito www.conoscidontonino. it, ha documentato i progetti didattici svolti da tutte le scuole della diocesi, su input dell’Ufficio Comunicazioni sociali e Pastorale scolastica. Oltre la produzione di molteplici materiali digitali che attestano il prezioso lavoro di conoscenza biografica e di approfondimento sull’episcopato di Mons. Bello, si è colta l’occasione per una riflessione culturale sulla dimensione della vita dell’uomo di ogni tempo e di ogni spazio qual è la fede come relazione con il trascendente, che anima la cultura, la storia e la geografia, incarnata in un preciso territorio da una particolare figura del nostro tempo, comunemente riconosciuta come significativa, tanto per i credenti che per i non credenti. Anche l’incontro tenutosi nell’Auditorium “Regina Pacis” di Molfetta ha avuto l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo e gli insegnamenti di don Tonino attraverso le parole di padre Bartolomeo Sorge, gesuita e direttore de La Civiltà Cattolica e di Aggiornamenti sociali. L’illustre teologo e politologo di fama internazionale ha parlato del Servo di Dio come di un uomo della condivisione e della solidarietà che ha saputo riscoprire l’autenticità del messaggio evangelico, definendo la Chiesa come libera, povera e serva. Si tratta dello stesso archetipo di Chiesa proclamato a suo tempo dal Concilio e riscoperto oggi con l’ascesa del nuovo Papa che ha allontanato l’idea di una istituzione ecclesiastica autoreferenziale e chiusa in se stessa. La Chiesa così intesa da don Tonino si configura come coscienza critica del mondo che si apre con coraggio alle sfide dell’ingiustizia, della fame e della fratellanza. Insomma si tratta di una evangelizzazione sovversiva spinta dalla forza del Vangelo non omologabile alla mentalità corrente. Per l’occasione è stata anche inaugurata, presso il Museo Diocesano, la mostra sull’Episcopato di Mons. Antonio Bello. Sono stati esposti alcuni oggetti personali di don Tonino, quali la mitria, la croce pettorale, altri oggetti personali, oltre a manoscritti, foto d’epoca e alcuni numeri di Luce e Vita. Inoltre, si è provveduto alla presentazione dei 20 roll up della mostra didattica realizzata per questo anniversario. Il programma celebrativo si è concluso con un evento culturale di grande spessore, un’azione drammaturgica dal titolo «Una croce con le ali. Don Tonino Bello: il segno e la profezia». Realizzata in dieci quadri a cura di Antonietta Cozzoli ed Emilia de Ceglia, la mise en place ha coinvolto decine di giovani provenienti dalle parrocchie della diocesi per riproporre alcuni testi di don Tonino, incentrati su tematiche forti del suo appassionato apostolato. Si è trattato di una vera e propria sfida di traduzione drammaturgica che ha comportato non poche difficoltà, legate sia alla selezione dei testi che all’adattamento degli stessi alla messa in scena. Aderenza alle Sacre Scritture e fedeltà assoluta alle parole di don Tonino sono state le linee metodologiche seguite, unitamente alla “licenza” di ricodificare alcuni scritti in una diversa tipologia testuale. Attraverso la sinergica combinazione di ogni forma d’arte, dalla poesia al teatro-danza, dall’immagine alla grafica con effetti multimediali, dalla composizione musicale alle combinazioni vocali e sonore, i testi di don Tonino hanno preso vita. Per la freschezza e l’originalità dello stile, per la profondità del messaggio, per la forza del suo linguaggio, capace di parlare personalmente ai giovani e agli adulti, lontani o impegnati nella Chiesa, ancora oggi, a distanza di quasi 20 anni dalla sua morte, don Tonino resta uno dei più audaci profeti dei nostri giorni.