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Don Tonino all'Avis: sangue di Cristo inebriami Inedito a un mese dalla morte
15 maggio 2013

Quante strade misteriose ci sono, quanti meandri sotterranei, quante linee segrete, attraverso le quali il Signore giunge a noi e fa giungere la fraternità nella gente. Ora, noi siamo nel cuore della Quaresima. Ci viene sempre proposto il mistero del sangue di Cristo. Anima di Cristo salvami, sangue di Cristo inebriami e ubriacami così che io possa naufragare dentro di te. E vorrei che voi [rivolto agli iscritti Avis, ndr] il sangue di Cristo lo metteste proprio al centro, non soltanto di questo periodo, ma anche al centro del vostro impegno. Per cui, ogni volta che si celebra la Giornata delle Donazioni, dovreste ricordarvi voi, subito, spontaneamente, del sangue di Gesù Cristo che ha lavato ogni peccato del mondo, che ci ha redenti tutti quanti. Questo dobbiamo farlo sul serio perché, al contrario, tutto il resto sarà insignificante. Se fosse per la vostra fierezza di corpo, benissimo, ma se fosse solo per questo sarebbe una fierezza della carne, non una fierezza dello spirito. Invece, voi dovete partire dal sangue di Gesù Cristo, che è la ragione della nostra salvezza e della nostra speranza, che è stato versato come lavacro purificatore per tutti i peccati del mondo, anzi, per tutti i peccatori. Non c’è nessuno che abbia pronta l’acqua adatta che lo deterga da tutte le sue sozzure spirituali: c’è il sangue di Cristo e non si spende nulla perché il Signore nostro è gratuito,così come siete gratuiti voi, non solo perché associazione di volontariato, ma perché nessuno vi costringe a fare quello che fate. E, quindi, alla radice del vostro impegno ci dev’essere un grande amore per il prossimo, altrimenti non si spiegherebbe. Chiamatela filantropia per chi non è credente, ma gira gira stiamo sempre lì. Ci dev’essere questo amore per il prossimo e il bisogno di tradurre sui versanti della prassi quotidiana le esigenze radicali che partono dalla pagina del Vangelo sul malcapitato, sul buon samaritano. Vi auguro che possiate marcare la vostra vita su questo standard, su questo schema, su questa luce che è una luce che il Signore vi offre. Perché, ho detto, anche se per un verso non può gratificarvi la riconoscenza dei beneficiari del vostro impegno o del vostro dono, potete sentirvi gratificati dall’amore di Gesù Cristo perché lui vede come voi lo state imitando: se lui ha dato il sangue per gli altri, la vita per gli altri, quale gioia per il maestro vedere che i discepoli ne seguono le orme! Tanti auguri allora, perché il Signore irrobustisca e fortifichi il vostro impegno, la vostra buona volontà e vi dia una maggiore voglia di vivere. Non c’è cosa più grande che donare la vita per il proprio fratello. Ora qui non date la vita, date il sangue che è una cosa grandissima, straordinaria.+ Don Tonino Bello

Autore: Don Tonino Bello
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