Domenico Gagliardi (Linea Diritta): legalità e trasparenza, sempre al fianco di Paola Natalicchio
L'intervista. Il presidente della commissione consiliare cultura e sport
Per Domenico Gagliardi, classe 1983, avvocato penalista, consigliere comunale eletto col movimento “Linea Diritta” di Bepi Maralfa, quello appena trascorso è stato un periodo denso di impegni politici. Dal Forum della cultura, alla nomina di Molfetta a città europea dello sport passando al via del comitato per i fenomeni delinquenziali, c’è stato non poco da fare, mentre “Linea Diritta”, quasi due anni dopo la sua nascita continua a muoversi nel mondo politico cittadino e inizia a pensare cosa fare da grande. Gagliardi presidente della commissione consiliare cultura, pubblica istruzione, sport, spettacolo e turismo, è considerato uno dei volti giovani più promettenti della politica cittadina. Avv. Gagliardi, Molfetta città europea dello sport 2016. La candidatura è andata a buon fine... «E’ una scommessa vinta che ha visto l’impegno dell’ex assessore allo sport Serena La Ghezza e di quello attuale Tommaso Spadavecchia bravissimo a muoversi sul campo, oltre che di Oronzo Amato alto dirigente del Panathlon (Governatore della area comprendente i Club di Puglia, Calabria e Basilicata, ndr) e di tutta l’amministrazione che ci ha messo la faccia. Le città europee dello sport sono diverse, nominate dalla commissione Aces (una società privata riconosciuta dall’Unione Europea e con sede a Bruxelles; ndr) e affiancano la capitale europea dello sport. Quest’anno è toccata a Torino che proprio nell’ambito di questo impegno ha ospitato la nazionale, l’anno prossimo sarà la volta di Praga. Durante quest’anno l’attenzione della città sarà focalizzata sullo sport». Per essere pratici cosa cambierà davvero? «La logica della nomina non è tanto legata all’idea di eventistica ma a quella di sport per tutti. Ovvero sensibilizzare tutta l’opinione pubblica cittadina al valore dello sport, non soltanto dal punto di vista agonistico, ma soprattutto come strumento ludico formativo per i giovani che hanno la possibilità di un reinserimento sociale, di riscatto dall’emarginazione e dalle devianza. Ma darà la possibilità anche alle persone più in là con l’età di combattere i disagi della vecchiaia non con i medicinali o non solo, ma anche con lo sport che è la prima misura di prevenzione per le malattie cardiovascolari. Ci saranno ricadute in termini di brand, di immagine, quindi di turismo e avremo la possibilità di invogliare la cittadinanza a fare più sport. Chi a Molfetta inizierà a fare sport grazie alle nostre iniziative continuerà a farlo anche dopo il 2016 e questa sarà la nostra vittoria». Eppure l’opportunità di candidarsi ha suscitato qualche polemica. Non arriveranno fondi dell’UE e molti sostengono che la nomina non abbia risvolti pratici, che l’Aces sia un’associazione privata piuttosto opaca che conceda il riconoscimento a tutte le candidate e che una città dello sport si impegna a sostenere spese senza avere delle entrate. La polemica è in particolare esplosa a Ravenna, altra città candidata... «Sulla credibilità di questo riconoscimento parla il prestigio delle città che si sono impegnate. Quest’anno ad esempio una realtà come Torino si è mossa con grande decisione, col suo sindaco Piero Fassino in testa, per ottenere la nomina e lo stesso vale per Praga che sarà capitale l’anno prossimo. Parliamo della crema delle grandi metropoli europee. Questo la dice lunga sulla credibilità di un investimento del genere. La città lo vedrà: ci saranno ricadute sociali e agonistiche e una task force metterà a punto un ricco calendario di eventi che coinvolgerà tutta la comunità. Sarà un bell’elenco di attività. Lanceremo un messaggio importante e la diffusissima realtà di persone che si impegnano nello sport amatoriale sarà rafforzata». Qualche dubbio forse resta: quanto costerà tutto ciò alla città? «Faremo rete con tutte le realtà cittadine e baseremo il nostro impegno sulla volontà, l’impegno e l’entusiasmo degli sportivi molfettesi. E’ questa la logica Aces: non serve stanziare grosse cifre per promuovere lo sport. E’ vero, non arriveranno finanziamenti ma la città non si accollerà spese folli come qualcuno ha detto. Basta poco per mettere in moto questa fantastica macchina che è lo sport cittadino. Le polemiche sono sterili. Lo dimostreremo con i fatti: questa sarà una grande cosa per Molfetta. Intanto il Pala- Poli sarà ingrandito già quest’estate: ottocento posti in più». Altro evento rilevante è stato il via del Forum della Cultura. Di che si tratta? «Sarà un grande contenitore di tutte le arti cittadine, un organismo snello ed efficiente che avrà un ruolo propositivo e verrà coinvolto nelle politiche economico- culturali della città. E’ composto da tre organi: il Sindaco, il Coordinatore e l’Assemblea composta dalle associazioni cittadine (un membro ad associazione). La prima seduta dell’assemblea ha nominato come coordinatore Giovannangelo de Gennaro, musicista di fama non solo nazionale». Da sinistra dicono che l’organismo sarà decorativo, da destra che invece verrà troppo politicizzato... «Smentiremo le voci amiche che provengono da sinistra: questo sarà un reale strumento di stimolo e pungolo per l’amministrazione. Uno sprone a fare bene e a seguire la strada della partecipazione. A destra, dico solo: come si fa a politicizzare un organismo del quale non si conoscevano nemmeno i candidati coordinatori?». L’ultimo consiglio comunale l’ha eletta membro del comitato di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali. Un riconoscimento: tutta la maggioranza ha puntato sul suo nome. «E questo mi fa molto piacere, credo sia stata premiata la mia esperienza acquisita sul campo in quanto avvocato penalista e buon conoscitore del territorio. Quello del comitato è uno strumento introdotto dal Consiglio Comunale nel lontano 1997 e attivato grazie un ordine del giorno del consigliere Gianni Porta. Lavoreremo per renderlo utile alla città e contribuire in modo efficace ad apportare preziosi ausili e supporti in un tema tanto delicato e sentito dalla cittadinanza quale quello della sicurezza. Il nostro obbiettivo sarà quello di fare chiarezza su criticità e presunte criticità. Alcuni sostengono che Molfetta sia una specie di Scampia altri che sia un Paradiso terrestre. Noi ci baseremo sui numeri, faremo parlare quelli e cercheremo di rilevare le reali criticità mettendo da parte allarmismi percepiti e distorsioni strumentali». Alcune associazioni lamentano di essere state fatte fuori. «Falso, l’organismo sarà assolutamente aperto al loro contributo. E’ già stato pubblicato il bando che invita Organismi e/o associazioni cittadine impegnati nel settore del volontariato, della prevenzione della devianza, illegalità e criminalità a presentare il modulo di manifestazione d’interesse a partecipare al Comitato, con conseguente inserimento nell’apposito Albo entro il 13 aprile 2015 presso l’Ufficio Protocollo del Comune. Sono incomprensibili le ragioni della doglianza». Quasi due anni dopo come se la passa Linea Diritta? «Bene, il movimento non si è disgregato dopo le comunali come spesso accade ma resta una realtà viva che opera e si muove con entusiasmo, sempre seguendo le coordinate della legalità e della trasparenza. Con Bepi (il vicesindaco Maralfa, ndr) ci siamo distinti nel settore della socialità, del welfare, della sicurezza e lo stiamo facendo bene offrendo un contributo a questa importante esperienza politica alla quale Paola Natalicchio sta dando una prospettiva anche nei momenti più difficili. Credo che il sindaco si stia muovendo bene e in generale tutta la maggioranza che devo dire è molo preparata e non lascia nulla al caso». Come vi muoverete per queste regionali? «Siamo una forza con radicamento cittadino ma non viviamo con distacco dalla realtà politica che ci circonda. Ragioneremo al nostro interno per trovare una linea comune».
Autore: Onofrio Bellifemine