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Domani al Rotary di Molfetta incontro col dott. Messina su “San Martino, una storia attuale”
10 novembre 2016

MOLFETTA – Domani, venerdì 11 novembre, alle ore 19.30 all’Hotel Garden, il Rotary Club di Molfetta organizza un incontro con il dott. Nino Messina, direttore amministrativo dell’Ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti sul tema: “San Martino – una storia attuale”.

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Martino era originario della Pannonia, cioè dell'attuale Ungheria. Il giovane, mandato a Pavia, è stato educato e in seguito arruolato nella guardia imperiale. Martino, iniziò ad avere contatti con i cristiani, a seguirne la dottrina e in breve divenne catecumeno. Martino, trovando inconciliabile la propria scelta di vita con il lavoro nelle armi, chiese di poter abbondonare l'esercito e si recò in Francia. A Poitiers, incontrò Sant'Ilario che lo battezzò, perfezionò la sua formazione religiosa e lo fece ordinare sacerdote. Martino, converte la madre e poi si schiera contro gli ariani. Nel 361 fa costruire il monastero di Ligugè e successivamente quello di Marmoutier, poco distante da Tours. Nel 372, Martino è nominato vescovo di Tours, e nonostante preferisse la vita ritirata, riuscì a compiere perfettamente tutte le incombenze. Il suo vescovato è ricordato perché San Martino ha cercato di proteggere e di dare voci alle classi sociali più povere e derelitte. Alla sua morte, la salma è stata contesa fra Tours e Poitiers. Tours, riesce a trasportare la salma in città, mentre la città di Candes, dove San martino è spirato nel 397, cambierà nome in Candes Saint Martin. San Martino riposa nella cattedrale di Tours, dove è venerato da secoli da frotte di pellegrini che vengono da ogni dove. La leggenda del mantello di San Martino, esplica molto bene la natura di questo santo vescovo; un giorno, quando Martino era ancora un soldato romano, con i suoi uomini si reca ad Amiens e qui incontra un povero. Martino, senza pensarci, taglia con la spada il proprio mantello e lo offre al mendicante; immediatamente il sole si alza in cielo e la temperatura si scalda. La notte stessa, Martino ha una visione: Gesù gli fa visita e gli riporta il pezzo mancante del suo mantello. Al risveglio, il mantello è nuovamente intatto; a seguito di questo episodio, Martino decide di farsi battezzare e poi di lasciare l'esercito. Questo episodio è alla base del fenomeno noto come “estate di San Martino”; è la natura stessa che ha voluto ricordare la generosità del soldato Martino e in prossimità della sua festa, il clima migliora per “tre giorni e un pochino”.
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