La nascita della D.L. Comunicazione rappresenta l’ennesima prova della capacità imprenditoriale e della competitività sul mercato dei giovani meridionali. Sua artefice Diletta M.C. Loragno, bitontina, con alle spalle una formazione di natura umanistica e una valida esperienza nei settori dell’arte, della moda e della musica (oltre che un importante riconoscimento nel corso della III edizione del Premio di Giornalismo e di Laurea ‘Franco Sorrentino’ per l’attività di pubblicista). La D.L. Comunicazione si occupa di attività di consulenza tra Puglia e Lombardia, con un’offerta di servizi che spaziano dall’organizzazione di conferenze alla promozione “di novità editoriali, eventi musicali, cinematografici e teatrali”. Abbiamo intervistato Diletta Loragno, per farci illustrare più dettagliatamente le caratteristiche della D.L.
Come è nata l’idea della D.L. Comunicazione?
«Da tempo desideravo ‘mettermi in proprio’ con un’attività da gestire in prima persona, nei settori di mia competenza, animata dalla passione per la scrittura, il giornalismo, la progettualità. Paradossalmente, proprio l’anno appena trascorso, con le sue incertezze e la sua crisi economica, mi ha dato la spinta necessaria per concretizzare tale desiderio».
Qual è la tua posizione nei confronti del mercato, oggi?
«Intendo affrontare il mercato con serietà e professionalità, offrendo una vasta gamma di servizi legati alla comunicazione e alla cultura. Mio grande desiderio è poter dar vita a eventi e progetti culturali di target medio-alto, capaci di valorizzare e promuovere ulteriormente il ricco patrimonio artistico, musicale e letterario italiano e alcune delle location più note della nostra bella Italia: realizzare eventi culturali simili potrebbe favorire al contempo una nuova visibilità turistica all’estero e un sicuro ritorno economico per il territorio, a tutto vantaggio delle professionalità e delle maestranze italiane».
La Puglia e la Lombardia…Due regioni profondamente diverse. La D.L. Comunicazione potrà rappresentare un ponte tra queste due realtà?
«Mille km separano il tavoliere e la pianura padana. Simili e diverse, la Puglia, mia terra natale, e la Lombardia, mia terra d’adozione, rappresentano un asse interessantissimo di scambio culturale. Sono entrambe regioni forti e volitive, piene di voglia di fare e con molto da offrire. Applicando in terra di Puglia alcuni dei preziosi insegnamenti di marketing e di comunicazione presenti in Lombardia e in modo particolare a Milano, centro nevralgico per la moda e per l’economia, si potranno realizzare progetti proficui per entrambe le regioni».
Quali sono i tuoi piani per il futuro dell’attività?
«La
D.L. Comunicazione, con sede legale a Milano ma operatività in diverse regioni, si avvale di un team di professionisti con esperienza certificata e propone una vasta gamma di servizi modellabili e personalizzabili, a seconda delle esigenze e delle singole richieste, sia di privati che di aziende. Tra i servizi proposti - come si legge nel website
www.dlcomunicazione.it – oltre alla ideazione e realizzazione di eventi culturali di vario tipo, dall’arte alla musica alla letteratura, figurano conferenze stampa, newsletter, brochure informative, ideazione di format tv/documentari e corsi di formazione destinati a enti scolastici pubblici e privati, dotati di aule e personale qualificato.
Per il prossimo futuro mi auguro di poter proseguire con una simile variegata offerta, incentivandola ulteriormente in base alle esigenze del mercato: bisogna evitare l’errore di fermarsi, per puntare invece a una continua evoluzione e a un continuo miglioramento personale e professionale, per essere sempre più competitivi sul mercato».
Cosa consiglieresti a un giovane laureato del sud che volesse intraprendere una scelta coraggiosa come la tua?
«Penso con nostalgia al meridione, che mi ha visto crescere e formarmi come persona e come professionista. Rimango tuttora molto legata alla redazione bitontina di ‘Primo Piano’, all’Ateneo barese, dove ho conseguito la Laurea in Lettere Classiche e il Dottorato di Ricerca in Italianistica, così come conservo un ottimo ricordo dell’Università di Foggia. Tuttavia, il mercato del lavoro spesso mostra il suo aspetto più amaro, non lasciando ampie libertà di scelta e ponendo spesso il giovane laureato, al termine dei suoi studi, con mille sogni nel cassetto, nella condizione di cercare fuori dalla propria terra una realizzazione lavorativa.
Per quanto mi riguarda, posso invitare, sulla base della mia esperienza, i giovani a credere sempre in se stessi e nelle proprie potenzialità e a non abbattersi dinanzi alle difficoltà che si incontrano inevitabilmente lungo il cammino: soltanto così, potranno realizzare i propri desideri, donando nuova linfa a un territorio così ricco di storia e cultura, come il sud dell’Italia».