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Disinformazione INTERVENTO
15 ottobre 2004

Sull'incontro organizzato dal Sunia tra i proprietari delle case in cooperativa e l'amministrazione comunale, il Partito dei Comunisti italiani ha diffuso un documento per fare chiarezza su questo problema e mettere in guardia i cittadini da eventuali abusi. “L'incontro indetto dal Sunia – dice il documento dei Comunisti italiani - non ha fornito una informazione sui diritti e sulla convenienza della sostituzione delle convenzioni dei piani PEEP: ha solo fornito una platea agli amministratori per ribadire il loro punto di vista. Sappiano i cittadini che sulla conversione del preesistente diritto - la trasformazione non è obbligatoria per l'assegnatario, e, può eseguirsi in qualsiasi momento futuro, senza limite di tempo, e senza variazioni particolari di costo; - chi sottoscrive oggi la nuova convenzione, è comunque tenuto a rispettare il vincolo del prezzo di vendita o di locazione dell'alloggio, che è determinato dal Comune, per la durata di trenta anni a decorrere dalla data della originaria convenzione (es. se l'originaria convenzione è del 1990, il vincolo viene meno solo il 2020); - chi decide di pagare oggi solo il conguaglio sul prezzo del suolo, ben potrà detrarre anche tale quota, dal costo di conversione, se e quando deciderà di farlo; - il Comune non può stabilire un costo di conversione della convenzione in una misura superiore al prezzo del corrente valore del suolo, fissato per le aree dall'attuale art. 51; - Il Comune, non rispettando il limite del costo delle aree attuali, ed applicando un valore superiore al prezzo corrente, non ha concesso nessuno sconto per chi aderisce subito; sul conguaglio dei suoli - il prezzo medio fissato per il conguaglio dei suoli di 167 è stimato (su sentenze “a campione”), e non contabilizzato sugli importi corrisposti anche con bonario componimento, e comunque legalmente dovuti; - il conguaglio fissato per il prezzo del suolo non è stato commisurato sulla superficie di suolo assegnato in concessione alla cooperativa, e indicata nella concessione, ma, su una superficie ben superiore (circa il triplo), con ingiustificata lievitazione di costo. Perché il Comune – conclude il documento - non rivede le errate stime?”
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