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Di Capua: primo obiettivo il controllo del territorio
15 marzo 2018

Da qualche settimana Molfetta ha un nuovo comandante della Polizia Municipale; si tratta del Tenente Colonnello Giovanni Di Capua, barese, che guiderà il Corpo sino al 31 gennaio 2019. Proveniente dal vertice della polizia comunale di Terlizzi, Di Capua, barese, 60 anni, laureato in giurisprudenza, l’ufficiale ha diffuso il suo curriculum di tutto rispetto: ha lavorato, dal 1982 al 2002, nel corpo dei Vigili Urbani di Bari; poi, dal 2002 al 2005, è stato al vertice della polizia municipale di Conversano e successivamente fino al 2012 di quella di Terlizzi. Poi ha diretto il comando di Cisternino nel 2014. Di Capua è anche presidente regionale dell’Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali dei corpi di Polizia Municipale ed ha al suo attivo alcune pubblicazioni. “Quindici” lo ha incontrato in compagnia dell’assessore al Marketing territoriale Commercio, Economia del mare e dell’agro, Sicurezza e Protezione civile Pasquale Mancini. Il Tenente Colonnello Di Capua, comandante (attualmente in aspettativa) della Polizia Locale di Conversano ha superato la selezione pubblica per dirigente a Terlizzi, dove, tra l’altro era già stato in passato, dal 2005 al 2009. «Sono stato selezionato e ho avuto l’incarico per dirigente a Terlizzi. In seguito i sindaci di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo hanno deciso di avviare questa sperimentazione di accorpamento della polizia locale delle tre città, applicando la legge regionale (Legge Regionale n. 37/2011 – ndr) e di favorire questa collaborazione operativa» ha sottolineato il Comandante Di Capua. «Al momento io sono al comando, dedicando il 49% del mio tempo lavorativo a Molfetta e il restante 51% a Terlizzi». E l’ipotesi di coinvolgimento di Giovinazzo di cui si era parlato? A rispondere è l’assessore Pasquale Mancini: «Abbiamo predisposto una Delibera di Giunta, con i sindaci di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, con la quale abbiamo messo giù un protocollo d’intesa che, ora parte in fase sperimentale, poi dovrà essere approvata dai Consigli comunali. Anche il Sindaco di Ruvo si è mostrato interessato. La sperimentazione potrebbe essere ampliata. Abbiamo avviato questo esperimento di “Corpo unico tra i tre Comuni, che non vuol dire Comandante unico. Il senso è quello di avere 100 uomini quando serve. Possiamo far l’esempio della visita Papa a Molfetta o quello delle feste patronali, ma non solo. Quando bisogna fare degli sgomberi particolarmente delicati, ad esempio, potrebbe essere meglio far giungere gli agenti da altri Comuni. Quella che stiamo attuando è la prima sperimentazione in Italia che coinvolge tre Comuni con queste dimensioni demografiche e territoriali. Sono stati effettuati altri esperimenti simili nel Nord, ma tra Comuni molto più piccoli». Comandante Di Capua, quali sono, secondo lei, le priorità del nostro territorio? «Innanzitutto quella di rimettere in moto tutta una serie di attività che funzionano in maniera parziale e riprendere il controllo del territorio in materia efficace ed efficiente. Con l’arrivo di 10 nuove unità stiamo rinnovando un terzo dell’organico». Quante unità conta ora l’organico completo? «Quarantasette, considerando le 38 unità già in servizio, ai quali sono aggiunti nove vincitori di concorso». Spesso i cittadini lamentano scarsa visibilità degli agenti di polizia locale in città... «I ragazzi sono già per strada, abbiamo iniziato i corsi di formazione. Dopo due giornate in cui hanno seguito sei ore di corso per ciascuna giornata, stanno proseguendo, con la collaborazione del Maggiore Gadaleta e del Tenente Camporeale, la formazione per il primo periodo, suddivisa in tre ore di servizio sul campo e tre ore di corso. Questo consentirà di avere al più presto agenti già in grado di rispondere alle esigenze della città». La priorità è il controllo del territorio, tema legato alla sicurezza. E per quanto riguarda altre questioni, ad esempio il traffico? Ha trovato delle criticità? Di Capua: «Delle criticità ci sono sempre. Noi siamo già intervenuti, su proposta dell’Amministrazione, in merito alla viabilità su corso Dante. Nei giorni scorsi è stata già pubblicata una ordinanza, in cui si interviene con un nuovo assetto viario in ragione dell’istituzione del senso unico in via Dante. Quindi poco alla volta proviamo a incominciare». Mancini: «Se non ci fossero state criticità non avremmo scelto di assumere 10 nuovi agenti di Polizia Municipale anziché effettuare altri interventi, nonostante altri Comuni abbiano molti meno uomini di noi. Molfetta non ha un organico sotto stimato: Terlizzi ha 14 vigili urbani su 27mila abitanti, quindi Molfetta avrebbe dovuto averne 30. Ora sono quasi 49». Però bisogna dire che l’età media è alta... Di Capua: «Sì, ma l’inserimento delle nuove unità sta abbassando l’età media del corpo. I nuovi agenti vanno a implementare il discorso del controllo del territorio e vanno ad abbassare l’età media». Si è detto che il trasferimento nella nuova sede di via Martiri di via Fani possa favorire l’efficienza e l’uso di migliori tecnologie. Quali sono le azioni necessarie per procedere al trasferimento? Mancini: «Essendo un immobile abbandonato da parecchio tempo, necessita di ristrutturazioni, in particolare per quanto riguarda il lastrico solare, oltre a dover definire la suddivisione dei locali. Per fine estate dovremmo farcela». Di Capua: «Abbiamo fatto la planimetria dell’ufficio, in base alle esigenze del Corpo, già trasmessa all’ufficio tecnico». Mancini: «Una parte centrale di questi uffici, sarà quella della centrale operativa. Proprio alla luce delle criticità cui si faceva cenno, abbiamo pensato di non mandare le auto a random in giro ma di avere una centrale operativa nella quale sarà possibile seguire le oltre 140 telecamere che avremo a regime. Il piantone, quindi, assolverà in sostanza anche al ruolo di addetto alla videosorveglianza, nei modi che la legge consente. Indirizzerà, dunque, le pattuglie direttamente dove servono». Una delle osservazioni che i cittadini fanno spesso riguarda la raccolta differenziata. Alcuni ritengono che gli agenti di Polizia Locale non sanzionino a sufficienza le irregolarità che riguardano i mastelli e la raccolta differenziata. È vero questo oppure no? Del resto qualche mese fa sono state installate delle telecamere e questo aveva funzionato. Mancini: «Il nuovo presidente dell’ASM, Vito Paparella, ci ha ricordato una promessa fatta durante un incontro tecnico per capire come migliorare questa situazione. Tempo fa gli garantimmo la presenza di un vigile che andasse con la loro unità. L’ASM non può elevare sanzioni né aprire i sacchetti. Ora sta creando una task force per i controlli che sarà affiancata da un operatore di Polizia Locale. Il Comandante individuerà l’agente che svolgerà questo servizio». Di Capua: «Terlizzi usa già da un po’ di anni le fototrappole contro l’abbandono dei rifiuti. Le fototrappole per il territorio di Molfetta sono state comprate alla fine dell’anno scorso e in questi giorni stanno per essere installate. È un sistema di controllo del territorio automatico che stiamo mettendo in piedi». Mancini: «Abbiamo acquisito altre 5 fototrappole nuove che useremo sia per i rifiuti, sia in alcune zone della città. La mancanza di sanzioni in certi settori era una delle criticità, soprattutto per la sicurezza su alcune strade, ad esempio via Terlizzi dove dalla fine dell’anno abbiamo fatto un po’ di lavoro in più di prevenzione, che riprenderemo». Di Capua: «A Terlizzi è in fase di pubblicazione una gara d’appalto per il nuovo sistema di sorveglianza. Ho previsto un sistema sorveglianza con una dorsale trasmissione dati ad alta frequenza, in banda licenziata, che mi consentirà di collegare il sistema di videosorveglianza di Molfetta con quello di Terlizzi. Anche questo è un aspetto che dimostra come il servizio associato sia un discorso che possa sviluppare proprio il controllo del territorio. La collaborazione tra i diversi Corpi consente ai circa cento operatori di Polizia Municipale presenti nei tre Comuni di mettersi in rete, in modo da lavorare tutti insieme con la stessa finalità». Alcuni cittadini, ma anche forze politiche, hanno espresso qualche perplessità rispetto all’idea di armare gli agenti di Polizia Locale. Mancini: «É una questione prevista nel Regolamento comunale dal 2009. Se un vigile deve essere in servizio dopo le 22, quel vigile deve essere armato. Del resto, visto ciò che accade, basti pensare a quanto accaduto qualche settimana fa in piazza Municipio, non si possono mandare agenti indifesi in giro». Di Capua: «Il regolamento vigente dal 2009 stabilisce che il sindaco può assegnare l’arma, ma questo non vuol dire che poi si è armati. È chiaro che comunque è una decisione di competenza della Giunta, che deve approvarla. Dobbiamo far fronte a esigenze legislative e la Legge dice (la Giurisprudenza è consolidata in questo) che dalle 22 in poi, i servizi devono essere effettuati armati. Questo è un obbligo di legge e questo è un primo punto al quale va risposto. Io porto l’arma dal 1982, quando sono entrato nella Polizia Municipale a Bari e l’ho tenuta sino a dicembre, quando sono arrivato a Terlizzi, che non ha ancora dotato gli aventi di armi. L’arma, lo dice la Legge, è uno strumento di difesa personale; servirebbe per difendere se stessi e la cittadinanza. D’altra parte l’arma espone a una serie di rischi. La dotazione dell’arma, comunque, è la fine di un percorso che, forse, stiamo iniziando. Se l’amministrazione deciderà, come il Consiglio comunale già nel 2009, quindi 9 anni fa, di dotare la Polizia Municipale, bisognerà iniziare questo percorso. Nel momento in cui inizierà questo percorso bisognerà capire innanzitutto se ci sono i luoghi idonei in cui custodire le armi, capire se la persona è abilitabile all’uso delle armi, fare le visite mediche e gli addestramenti di tiro per abilitarsi, poi, alla fine, si potrebbe avere l’arma. Ci sono dei riscontri oggetti e soggettivi da fare». Mancini: «Se poi bisogna fondersi con Corpi di Polizia degli altri Comuni bisogna adeguarsi. Perché gli altri ce le hanno tutti. Va considerato anche che dei nuovi agenti, quattro sono ex militari». Non crede che conti molto di più l’autorevolezza di un Corpo di Polizia Municipale o del singolo agente? Di Capua: «Da quando è andato via il Comandante De Pinto da questo comando, sono successe una serie di vicissitudini che hanno portato problemi e quindi il Corpo si è involuto anche nella sua presenza sul territorio. La prima cosa che ho fatto quando sono venuto, è stato lo scarico dei dati dai sistemi informatici, per capire quante multe sono state comminate, quanti verbali sono stati fatti per il commercio, quanti verbali sono stati eseguiti per l’ambiente. Ho visto i dati e i numeri ci sono. Il problema è una questione di “marketing”, bisogna anche riuscire a dimostrare alla cittadinanza quello che si fa. E questo è quello che manca. È chiaro che tutto va migliorato e tutto va ottimizzato, ma del lavoro comunque si fa. Lo dimostrano anche, ad esempio, i 500mila euro all’anno che si incassano dalle multe, che è uno di quei parametri di misurazione delle performance. E allora, un poco alla volta, ci rimetteremo in piedi. Ma anche in questo, ci mancherebbe altro. Io sono abituato, per carattere, a raggiungere degli standard. Se non li raggiungo, non mi sento soddisfatto. Se mi sento soddisfatto, forse, ho soddisfatto anche chi mi circonda». Assessore e Comandante hanno lanciato, poi, un appello ai cittadini a proposito della visita di Papa Francesco a Molfetta: «Nella zona rossa interessata dall’arrivo del Papa il 20 aprile i cittadini avranno sicuramente grandi difficoltà e disagi nella quotidianità. Devono darci una grossa mano». ©Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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