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Denunciare per sensibilizzare: come riconoscere i cardini dell'amore. La giornata contro la violenza delle donne al Liceo Classico di Molfetta
29 novembre 2016

MOLFETTA - Non sono le previsioni del meteo che minacciano pioggia  a spaventare un carro ‘’armato di idee’’: anche quest’ anno il Liceo Classico rinnova la sua protesta in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Motivati e carichi di energia, centoventi ragazzi del Liceo Classico, nell’ atrio che si affaccia  su Corso Umberto I, dicono ‘NO’ alla violenza sulle donne  in un clima solenne  in cui si alternano passato e presente attraverso espedienti musicali.

Come consuetudine, l’azione di sensibilizzazione si apre con il suono della sirena, a cui segue la discesa dei ragazzi che, disponendosi sulla facciata principale dell’ edificio scolastico, che si presta da palcoscenico, entrano a far parte di un mondo dove l’alternanza fra il pensiero classico  e quello contemporaneo si rivela attraverso brani di Omero, Esiodo, Pitagora, Aristotele, in cui la figura della donna è agli estremi di una società misogina, fino a giungere a Dario Fo, Francesca Rame e Paola Cortellesi, nelle cui opere emerge come, nonostante il processo di emancipazione della donna, quest’ultima sia ancora vittima della follia dell’uomo. La preparazione alla tematica in questione, a cura della prof.ssa Maddalena Salvemini, la scelta dei brani recitati, delle voci corali  e la messa in scena delle azioni mimate , a cura delle prof. Emilia De Ceglia, Marta Giancaspro, Maria Teresa Mezzina ed Eleonora Sciancalepore, la realizzazione del flash-mob a cura della prof.ssa Rossella Lezza, si sono concretizzate in una manifestazione che ha coinvolto tanti spettatori, rimasti colpiti dalla tenacia e dall’ impegno di tutti i partecipanti che denunciano un evento che non è rimasto nell’ antica Grecia, ma purtroppo ancora oggi è argomento di grande attualità.

La preside Anna Margherita Bufi si complimenta con i ragazzi e rinnova i ringraziamenti ai docenti referenti e ai collaboratori Maria Antonietta Cozzoli e Girolamo Samarelli, subito dopo la performance ginnica che chiude la manifestazione. La vera azione di sensibilizzazione non risiede nello spazio antistante il Liceo, ma nel cuore e nella mente di ciascuno perché è fondamentale imparare sin da ragazzi a riconoscere i cardini dell’ amore, per non far sì che diventi una malattia che sfoci in violenza.

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