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Degrado Parco di Ponente, interviene il Pd di Molfetta Interrogazione dei consiglieri comunali all'assessore ai lavori pubblici
13 maggio 2009

MOLFETTA - Dopo le denunce di “Quindici” che è stato il primo ad avviare inchieste con foto sul Parco di Ponente, da noi ribattezzato “parco a luci rosse” si sono aggiunte quelle degli abitanti del quartiere, ma l'amministrazione comunale ha lasciato nel degrado il parco, permettendo che fossero distrutte strutture realizzate con i soldi dei cittadini. Non è questo forse uno sperpero di denaro pubblico da denunciare alla Corte dei Conti per far pagare al sindaco e agli amministratori di tasca propria per gli errori commessi? Ora scende in campo anche il Partito Democratico con un'interrogazione dei suoi consiglieri comunali rivolta all'assessore ai lavori pubblici del Comune di Molfetta. Ecco il testo dell'interrogazione: «I sottoscritti consiglieri comunali premesso che il Parco di Ponente rappresenta un'importante area verde dotata di attrezzature sportive e ricreative a servizio di una popolosa area della città; che il detto parco versa in una gravissima condizione di degrado documentato dalle fotografie allegate al presente atto; che il Parco medesimo è privo di un'efficace vigilanza che rende le strutture esposte ad ogni sorta di atti di vandalismo; che più precisamente il Parco presenta: il palcoscenico e tutti i muri della struttura teatrale insozzati con scritte di ogni genere; pavimentazione dei vialetti interni dei giardini divelta in più punti; lampioni della luce rotti; agibilità di un solo campo da tennis; spogliatoi dei campi privi di porte di ingresso e vani doccia inagibili; sistema elettrico dell'anfiteatro lesionato in più punti; giochi per bambini ormai inagibili; patrimonio arboreo in totale abbandono e pericoloso per i pochi bambini frequentanti; ingresso di Via Tridente costantemente aperto; condizioni igieniche dell'intera struttura (verde, teatro, vialetti, viale d'accesso) del tutto carenti; considerato che nonostante i residenti del quartiere, le famiglie e i gruppi sportivi abbiano sollecitato più volte l'intervento delle forze dell'ordine (polizia urbana e carabinieri) e in più occasioni le testate giornalistiche abbiano denunciato le condizioni di degrado del parco, l'Amministrazione Comunale a tutt'oggi non ha provveduto a compiere interventi atti ad impedire l'ulteriore degrado della struttura; le attuali condizioni del parco rappresentano un pericolo per l'incolumità pubblica; tanto premesso, i sottoscritti, nella qualità sopra specificata, ai sensi dell'art. 43 del Regolamento del Consiglio Comunale formulano la seguente interrogazione e CHIEDONO - di conoscere le ragioni per cui il Parco di Ponente già da alcuni mesi non è sottoposto ad un'efficace attività di vigilanza; - di conoscere le ragioni per cui non è stata effettuata alcuna cura del verde ed in particolare non è stata prestata attenzione alla prevenzione del cosiddetto “punteruolo rosso” (parassita delle palme), nonostante la costituzione di una unità di intervento a ciò preposta; - di conoscere la quantificazione dei costi per provvedere al ripristino della struttura; - di conoscere quali interventi urgenti l'amministrazione intende porre in atto al fine rendere agibile il parco e l'anfiteatro di Ponente e fruibile da tutti i cittadini senza che gli stessi siano esposti a pericoli per la propria incolumità; - di conoscere quali provvedimenti l'amministrazione intende adottare per evitare che, dopo il ripristino delle strutture, queste divengano nuovamente oggetto di atti di vandalismo. Si allega documentazione fotografica che testimonia, solo in parte, quanto esposto nella narrativa della presente interrogazione».
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Gentile Tiziana, apprezzo il tuo fervore, perché è bello vedere ancora qualcuno indignarsi. Tuttavia, il taglio della mano lo riserverei a quelli che hanno derubato, elegantemente e in lussuose strutture bancarie, tanti risparmiatori; a quelli che dalle loro autoblu hanno gestito il saccheggio della finanza pubblica; ai grandi luminari che approfittano della malattia e della sofferenza per intascare parcelle di centinaia di migliaia di euro; agli evasori fiscali, ecc. ecc., l'elenco sarebbe troppo lungo. Questi sono i veri vandali! I ragazzotti che girano su motorini scarburati, con jeans a vita bassa, con demenziali cappellini calati sugli occhi anche di notte, con tatuaggi e piercing ributtanti, con la loro birra in mano, con bombolette spray pronte a scrivere messaggi sgrammaticati, con la sigaretta tenuta fra dita nervose, "se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo", se mi permetti di appropriarmi di parole altrui. Per quanto mi riguarda, visto che ho quasi cinquant'anni, potrebbero essere anche miei figli. Dovrei vergognarmene o dovrei chiedermi perchè sono cresciuti così? Eppure sono convinto che mi vergognerei di più pensandomi padre di un politico benvestito e corrotto, di un consulente finanziario elegante e truffatore, di un medico affermato e maneggione, di un commerciante realizzato ed evasore, o di altra gente del genere. Anzichè impegnare le forze dell'ordine a presidiare i parchi e perseguitare questi ragazzotti, dovremmo spingerle nelle banche, nelle sedi di partito, negli uffici dei commercialisti, negli studi dei professionisti, ecc. ecc.. Gentile Tiziana, tu come cittadina hai il diritto di protestare, anche se a mio parere sbagli il bersaglio. Quello che non posso sopportare, però, è che i politici "accorti" dell'opposizione chiedano di "vigilare" su questa parte dell'umanità, su questi giovani che portano su di sè, come sempre accade, le colpe dei padri. Quasi quasi è meglio che tornino ad occuparsi del porto, delle donne in giunta, e di tutte le questioni sulle quali hanno dato fino ad oggi "battaglia", mentre una intera città e un intero paese si stavano imbarbarendo.




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