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Dalle Macerie alla Speranza. Molfetta negli anni Quaranta
10 giugno 2010

MOLFETTA - In occasione delle celebrazioni del settantesimo anniversario dell'Associazione intitolata a Maria SS. Addolorata, costituitasi nel Giugno del 1940 a Molfetta, la Presidentessa Avv. Maria Pisani, la Vice Presidentessa Prof.ssa Marta Silvestre e l'Assistente spirituale Don Francesco, hanno organizzato un convegno tenutosi nell'aula della chiesa di S. Maria del Pianto (più nota ai Molfettesi come chiesa del Purgatorio)sul tema "Dalle macerie alla speranza.
Gli anni quaranta a Molfetta". Il nsodalizio ha chiamato a tenere la conferenza il Prof. Michele Capurso, studioso di storia religiosa e monastica, autore di diversi saggi di storia, antropologia e arte contemporanea e collaboratore di diversae riviste. Il Prof. Capurso ha delineato le linee generali del decennio 1940 1950, sottolineando come esso sia divisibile in due lustri ben distinti varatterizzati, ciascuno, da da avvenimenti stocico-sociali opposti: il periodo '40-'45 simboleggia le "macerie" della prima metà del secolo XX,condensate nell'immane massacro del 2° conflitto mondiale, mentre il lustro '46-'50 esprime la "speranza" di rinascita materiale, culturale e spirituale di un'epoca avvicinatasi troppo all'orlo del baratro.
Il Prof. Michele Capurso ha delineato i tratti salienti della società molfettese nel decennio considerato, soffermandosi sugli aspetti economici, sanitari, culturali di Molfetta e illustrandoli con la narrazione di episodi poco conosciuti e che hanno suscitato il vivo interesse del pubblico.
Il relatore ha, poi, evidenziato l'opera posta in essere da due Molfettesi molto amati dai cittadini e che hanno preparato, con il loro esempio, il cammino dell'opera profetica di Don Tonino Bello, vale a dire Don Cosmo Azzollini, apostolo della giuventù locale povera, sbandata ed emarginata e Don Ambrogio Grittani, che operò per la difesa fisica e morale degli adulti accattoni. La conferenza è stata seguita da un nutrito pubblico attento e, a tratti, rapito dalla narrazione sempre condotta sul filo dell'aggancio alla realtà attuale, come il problema delle munizioni e delle bombe all'iprite che ritardano i lavori d'ampliamento del porto e frenano lo sviluppo turistico di MOlfetta

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