TRANI - Torna oggi e durerà fino a domenica 24, nell'incantevole cornice del castello Svevo di Trani, la rassegna “I dialoghi di Trani”, appuntamento con i libri e le riflessioni a più voci all'insegna dello scambio di idee e della disponibilità al confronto e alla comprensione reciproca che si apre anche al dibattito con il pubblico, i cittadini, gli studenti.
Organizzata dall'Associazione Culturale “La Maria del Porto”, con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e in collaborazione con Regione Puglia, Comune di Trani, Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Sovrintendenze Bap e Psad della Puglia, l'ormai consolidata manifestazione tranese, giunta alla quinta edizione, amplia quest'anno la propria offerta costituendosi come vero e proprio appuntamento multidisciplinare. Da format e cifra caratteristica della rassegna, il dialogo viene eletto a suo vero e proprio contenuto.
Oltre ai tradizionali Dialoghi – quest'anno sette, che come sempre prendono spunto da tesi e posizioni divergenti e vedono la partecipazione di alcune fra le più autorevoli personalità del dibattito culturale internazionale – il programma si arricchisce infatti di altre sezioni che interpretano e approfondiscono la dimensione dello scambio come soglia di ibridazione proficua tra culture, linguaggi e arti: “Filosofia e dialogo; Mediterraneo plurale”.
Emblematico il filo conduttore scelto dagli organizzatori per questa quinta edizione: “Mediterraneo: Identità o meticciato?” Il Mare Nostrum, come somma espressione del concetto di frontiera e di ponte, che unisce mentre divide, che crea uno spazio del dialogo - appunto - tra i molti che si affacciano su questa barriera d'acqua, permettendo l'esperienza della molteplicità delle voci, delle lingue e dei vissuti, diventa la chiave di lettura che attraversa e accomuna l'intero programma della rassegna, connotando anche presentazioni di libri, reading e tavole rotonde.
Trani, città porto e crocevia del Mediterraneo, impone se stessa e la Puglia come palcoscenico privilegiato di uno spettacolo di “frontiera” al centro dell'attenzione di un pubblico vasto e diversificato per età e interessi, intendendo il dialogo nella sua accezione più ampia, come incontro, spazio “portuale” di raffronto e sinergia.
Nei sette “Dialoghi” di questa edizione verranno affrontate le problematiche più controverse della nuova Europa multiculturale, quali l'emigrazione e integrazione delle minoranze, e la coesistenza nell'ambito di uno stesso continente di diverse religioni e diverse culture che in esse si riconoscono. Interverranno, tra gli altri, il sociologo ed editorialista algerino Khaled Fouad Allam, il filosofo Remo Bodei, lo scrittore di origine croata Predrag Matvejevic, il teologo musulmano Adnane Mokrani, il teologo cattolico Tonio Dell'Olio, la sociologa Laura Balbo (già Ministro per le Pari Opportunità alla fine degli anni Novanta), il teologo valdese Daniele Garrone, il politologo Marco Tarchi, l'esperta di lingua e letteratura araba Isabella Camera d'Afflitto, il sociologo Franco Cassano, i giornalisti Massimo Fini, Yasemin Taskin ed Ennio Remondino, la scrittrice Maria Pace Ottieri, lo scrittore Raffaele Nigro, l'attore e autore Alessandro Bergonzoni e il giornalista Curzio Maltese. A moderare gli incontri saranno Piero Dorfles, responsabile dei servizi culturali del Giornale Radio Rai, Lino Patruno, direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Maddalena Tulanti, caporedattrice de “Il Corriere del Mezzogiorno”, Giorgio Zanchini, giornalista del GR1 Rai, Gabriella Caramore, giornalista radiofonica di Rai Radio Tre, e Costantino Foschini, giornalista del telegiornale regionale Rai.
Tra le novità di questa edizione, nella sezione “Filosofia e dialogo”, il dialogo platonico nella sua veste classica: una forma prosastica che fa interagire gli interlocutori costantemente ciascuno a partire dal testo dell'altro. In programma l'interpretazione del dialogo dal titolo Che cosa c'è scritto dai filosofi Maurizio Ferraris e Achille Varzi e interpretato, a Trani, dallo stesso Varzi e dal filosofo responsabile della pagina “Scienza e filosofia” del supplemento culturale de “Il Sole-24 Ore” Armando Massarenti. Un dialogo sull'ontologia, su cosa esiste veramente, che vede contrapposte da una parte la tesi di Varzi che sostiene l'esistenza solo di ciò che può essere descritto dalla scienza fisica, dall'altra quella di Ferraris che dà una vita ontologica, oltre che al mondo fisico, anche a tutto quello che sperimentiamo quotidianamente, inclusi gli aspetti sociali e di relazione. Nella sezione “Mediterraneo plurale” scrittori di varie nazionalità si confronteranno sull'idea di Mediterraneo. Tra gli altri: dalla Turchia Nedim Gürsel, dalla Grecia Vassilis Vassilikòs, dall'Italia il siciliano Silvio Perrella e dalla Siria Salwa Al Neimi, coordinati da Egi Volterrani, esperto di letterature e culture del mondo arabo, mediterraneo e dell'Africa, e dall'arabista Isabella Camera d'Afflitto.
Alle conversazioni si affiancano, anche in questa quinta edizione, laboratori di lettura e scrittura creativa per i ragazzi, degustazioni a tema, visite guidate, e un programma di presentazioni di libri, in uscita o appena pubblicati, sul tema della manifestazione, come Terre di esodi e di approdi. Emigrazione ieri e oggi (Progedit) a cura di Pasquale Guaragnella e Franca Pinto Minerva, i Quaderni di didattica della scrittura (Carocci) diretti da Cosimo Laneve, La Sacra Regia Udienza di Terra di Bari (Arti grafiche Grillo) di Damiana Iannone, il volume di Armando Massarenti Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima (in uscita per Guanda), quello di Khaled Fouad Allam La solitudine dell''Occidente (in uscita per Rizzoli) e di Curzio Maltese Come ti sei ridotto (Feltrinelli).
Domani, venerdì 22, verrà, inoltre, inaugurata la mostra “Identità di una città mediterranea. Lettura tipologica del centro storico di Trani” a cura di Francesca Onesti, presentata dagli architetti Guido Canella, Enrico Bordogna e Giuseppe Strappa: un interessante viaggio alla scoperta delle peculiarità topografiche che, in un susseguirsi di interventi urbanistici effettuati nel corso dei secoli, hanno regalato alla cittadina pugliese la sua attuale fisionomia connotandola come crocevia del Mediterraneo e punto d'incontro e sinergia tra diverse culture.
La mostra presenta un metodo scientifico di lettura del tessuto storico della città di Trani in due momenti: una prima fase incentrata sugli studi condotti dai Laboratori di tesi della Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari negli anni accademici 2004/5 e 2005/6; una seconda incentrata sulla ricerca scientifica continuativa condotta dal Politecnico di Bari con il Comune di Trani per la redazione del “Manuale tipologico del centro storico”.
La lettura della città di Trani, operata alla scala dell'organismo urbano, aggregativo ed edilizio, è stata intesa come una riprogettazione continua delle fasi di formazione della forma urbana, della quale il progetto rappresenta l'ultima fase. L'architettura, lo spazio fisico della città si presentano in maniera particolarmente evidente come sintesi operante e vitale di culture diverse diventate pietra e materia che si trasforma attraverso la vita dei popoli che in essa si rappresentano.
Tra gli eventi spettacolari in programma Pino Petruzzelli mette in scena il “Periplo mediterraneo” di Predrag Matvejevic, una pièce in cui si intrecciano storie e vite che scorrono in terre lontane bagnate dallo stesso mare: quella dell'attore algerino Rachid, unico sopravissuto all'attentato terroristico che ha massacrato la sua compagnia teatrale; quella di Mohamed Choukri, che da analfabeta diventa uno degli scrittori più amati del mondo arabo, e quella dell'autore, Matvejevic, con la sua infanzia in Croazia, quando la Jugoslavia non era ancora "ex".
Inedita, inoltre, la lettura de L'Ecclesiaste interpretata da Vincenzo Cerami, dalla traduzione di Guido Ceronetti, con la musica scritta e eseguita da Aidan Zammit. Uno scrittore contemporaneo interpreta uno dei grandi testi della storia dell'uomo: L'Ecclesiaste ovvero “Parole di Qohèlet”, uno dei cinque libri sapienziali dell'Antico Testamento. Una lettura da poeta che segue il ritmo della scrittura, pronunciando il testo “come se le parole nascessero dal nulla”, accompagnate da un impasto elettronico di effetti premusicali, evocativi di spazi ampi e deserti.
Sabato 23, alle ore 21, Sponda Sud il concerto di Eugenio Bennato offrirà al pubblico un'immersione nelle sonorità mediterranee, impastate dal ritmo infuocato della taranta, ballo scatenante e liberatorio che è punto di partenza e di arrivo di un viaggio attraverso le molte sponde musicali del Mare Nostrum, nella rivisitazione di un musicista eclettico che coniuga modalità tradizionali di esecuzione all'impiego di strumenti acustici presi in prestito dalla world music.
I temi dei Dialoghi
Nel programma delle quattro giornate si sviluppano diversi percorsi di riflessione, ognuno dei quali è protagonista di uno dei sette “Dialoghi”:
Confronto o dialogo? (giovedì 21, ore 19)
Dialogo tra Massimo Fini e Khaled Fouad Allam
Coordina Lino Patruno
La guerra è la peggior sciagura che l'uomo possa conoscere. Eppure, la storia è costituita da un susseguirsi interminabile di conflitti. Oggi una nuova tragica e improvvisa svolta nel Medio Oriente ci impone la domanda: che cosa può fare l'Europa per sanare questa tragedia? Il tremendo potenziale di distruzione racchiuso nei conflitti di questa area, vicina geograficamente e storicamente all'Europa, potrà costringere a rinunciare al confronto armato per risolvere nel dialogo e nel negoziato problemi e divergenze?
Consumismo e comunitarismo (venerdì 22, ore 11.30)
Dialogo tra Khaled Fouad Allam e Maria Pace Ottieri
Coordina Giorgio Zanchini
Cosa divide realmente le nazioni islamiche dall'Occidente? Cosa rifiutiamo, gli uni degli altri, in termini di valori e modelli di vita? Certo, nell'Islam esistono forti resistenze ad accettare la parità tra uomo e donna e la religione ha in genere sulle istituzioni statali un peso molto maggiore che da noi, ma forse è anche vero che l'Islam tende a rifiutare il consumismo occidentale soprattutto perché lo identifica con una perdita di rigore morale e di senso della collettività. Una riflessione su quel che avremmo da guadagnare in un dialogo più ravvicinato con un mondo che conosciamo troppo poco.
Europa e Turchia (venerdì 22 settembre, ore 19)
Dialogo tra Yasemin Taskin e Ennio Remondino
Coordina Giorgio Zanchini
In Europa, alcuni ritengono che l'ingresso della Turchia nella Comunità Europea possa costituire lo strumento ideale per aprire un dialogo con tutto il mondo islamico; altri invece temono che l'ingresso dei Turchi possa rappresentare un grave rischio - soprattutto demografico - per l'identità europea. Le due posizioni, oltretutto, non coincidono con precisi schieramenti politici dei singoli governi europei. È una scommessa che siamo in grado di affrontare?
Se il Mediterraneo emigra a Nord (sabato 23, ore 11.30)
Dialogo tra Laura Balbo e Marco Tarchi
Coordina Giorgio Zanchini
Le recenti rivolte nella banlieue parigina hanno evidenziato una contraddizione, finora sottovalutata, relativa alla presenza in Europa di rilevanti comunità di cittadini di origini africane ed extraeuropee nelle aree metropolitane. L'Italia non ha un passato coloniale importante, ma rischia comunque di doversi prossimamente confrontare con il problema di minoranze extracomunitarie che si lasciano alle spalle economie poco competitive e disoccupazione endemica, ma anche una volta naturalizzate o comunque regolarizzate non riescono a ottenere una soddisfacente integrazione economica e sociale.
C'è un'ibridazione che ci può salvare? (sabato 23, ore 19.30)
Dialogo tra Remo Bodei e Franco Cassano
Coordina Piero Dorfles
Il dialogo necessita della consapevolezza che chi abbiamo di fronte potrebbe avere ragione e che quello che abbiamo sempre pensato non è necessariamente giusto, nonché della disponibilità ad accettare il rischio di dover rinunciare al rassicurante riparo delle nostre convinzioni per affrontare il mare aperto delle verifiche. Nel confronto di idee e valori, si possono avere certezze sulle quali non si è disposti a transigere e altre, magari oggi apparentemente indiscutibili, sulle quali potremmo invece accettare di discutere. Su questa base, è possibile ipotizzare un'ibridazione feconda tra i popoli e le culture del Mediterraneo?
Le due facce dell'Adriatico (domenica 24, ore 11.30)
Dialogo tra Predrag Matvejevic e Ennio Remondino
Coordina Maddalena Tulanti
C'è una costa, ancora più vicina di quella nordafricana, dove conflitti etnici, religiosi e politici non sono ancora sopiti e una tregua controllata da forze internazionali garantisce una pacificazione incerta. Come ci confrontiamo con questa situazione, tanto vicina geograficamente, quanto lontana dalle prospettive di coesistenza pacifica duratura che caratterizzano la Comunità Europea?
Ebrei, cristiani e islamici (domenica 24, ore 19)
Dialogo tra Tonio Dell'Olio, Daniele Garrone, Adnane Mokrani
Coordina Gabriella Caramore
Non possiamo non riconoscere come uno dei problemi essenziali per capire se sia possibile o meno immaginare un futuro pacifico nel Mediterraneo sia costituito dalla capacità di convivere - senza conflitti e all'insegna della tolleranza reciproca - delle tre religioni monoteiste e delle culture che vi si riconoscono. Sullo sfondo di questo dibattito c'è il problema irrisolto dei rapporti tra israeliani e palestinesi. Ma quanto pesa, ancora, la religione e quanto è ancora vitale la funzione di nazioni che hanno statuti o tendenze teocratiche in Medio Oriente, in Nord Africa e in Europa?
Il Castello Svevo
Sulla costa, in diretto collegamento visivo con la cattedrale romanica, il castello di Trani, fatto erigere da Federico II, a pianta rettangolare con torri angolari di diversa grandezza, costituisce il necessario completamento architettonico di un ambiente urbano di grande valore scenografico. Teatro delle nozze di Manfredi, figlio di Federico II, e sua successiva prigione dopo la vittoria di Carlo I d'Angiò che lo trasformò in dimora dei sovrani angioini, il castello ebbe funzioni militari e di ordine pubblico con gli aragonesi e fu in mano ai veneziani per 35 anni. Nel Cinquecento subì l'adeguamento alle armi da fuoco e in epoca borbonica divenne un carcere di massima sicurezza.
Gli organizzatori
La manifestazione nasce dalla pluriennale attività in ambito culturale dell'associazione La Maria del Porto, e si configura come esito naturale di dieci anni di incontri con l'autore (il “Progetto Lettura”, patrocinato dall'Amministrazione Comunale), che hanno fatto dell'omonima libreria in zona porto un polo culturale nevralgico della cittadina e una fucina di idee e progetti, oltre che un nutrito serbatoio di lettori. La rassegna, al suo esordio, è stata resa possibile dall'incontro tra l'associazione e i Presìdi del libro, voluti dall'editore Giuseppe Laterza. I Dialoghi di Trani possono contare anche su un forte coinvolgimento del territorio, grazie alla stretta collaborazione con gli enti locali, le scuole, l'Università di Bari, le Soprintendenze, gli imprenditori, le associazioni e le cooperative culturali e sociali, i ristoratori e gli albergatori.
Info
Biglietto d'ingresso al Castello: intero 3 euro;ridotto 1,5 euro (dai 18 ai 25 anni); gratuito (dagli 0 ai 18 anni, oltre i 65 anni)
Gli spettacoli serali sono a ingresso libero.
L'ingresso sarà consentito fino a esaurimento posti.
Informazioni al pubblico: Segreteria organizzativa - tel. e fax 0883 482966
e-mail info@idialoghiditrani.com
www.idialoghiditrani.com