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Covid, a Molfetta 48 casi ufficiali in più, siamo a 228 positivi ufficiali, ma il numero reale è molto più alto. La preoccupazione del sindaco
Il sindaco Minervini
13 novembre 2020

 MOLFETTA – Sale da 180 a 228, 48 in più, il numero dei positivi al Covid a Molfetta. Lo comunica il sindaco Tommaso Minervini, ricordano che molti di questi soggetti sono asintomatici e quindi stanno bene. Anche se devono restare in quarantena, perché costituiscono, proprio perché asintomatici, un reale pericolo per la diffusione dei contagi, come è avvenuto in passato.

In realtà, come “Quindici” ha pubblicato nei giorni scorsi, anche con la lettera di un marittimo preoccupato, il numero dei positivi è molto più alto e non si riesce a quantificare con precisione il dato reale.

La difficoltà è nel sistema di rilevazione che porta a considerare un numero più basso. Ma questo è il dato ufficiale e a questo bisogna attenersi, fino a quando il calcolo non verrà fatto con un metodo più attendibile.

Il sindaco Tommaso Minervini non nasconde la sua preoccupazione, ma responsabilmente invita a rispettare le norme di sicurezza: lavarsi le mani, indossare la mascherina ed evitare assembramenti. E soprattutto restare a casa il più possibile, tranne che per lavoro o effettiva necessità.

Purtroppo se i cittadini non collaborano, è difficile controllare la situazione e c’è il rischio di misure ancora più drastiche.

E’ stata attivata, dietro l’ospedale, una postazione "Drive through", per effettuare tamponi, ma non sono stati ancora forniti i materiali per effettuare i tamponi rapidi. Il sindaco ha sollecitato l’invio di questi tamponi, per permettere un maggiore controllo della situazione.

E’ stato attivato un numero verde per le informazioni Covid, ma non funziona ancora al meglio, come “Quindici” pubblicherà in un prossimo articolo.

Serve la collaborazione di tutti, come dice il sindaco, e soprattutto comportamenti responsabili dei cittadini che ancora non vediamo. Servono anche maggiori controlli da parte della polizia locale: gli agenti vanno utilizzati al meglio e soprattutto concentrati nei controlli e nelle sanzioni che diventano prioritari in questa emergenza, rispetto alle multe per divieti di sosta e ad altri servizi importanti, ma che possono essere ridotti. La qualità di un servizio si vede dalla capacità di gestire l’emergenza, non nell’ordinaria amministrazione.

Chi va in giro per la città non avverte ancora questo inasprimento di controlli e di sanzioni che dovrebbero funzionare anche da deterrente (riceviamo ogni giorno lamentele di cittadini in merito). Ci auguriamo che ci sia una indispensabile inversione di tendenza.

Ma dobbiamo essere noi cittadini, lo ripetiamo, i primi responsabili: finché non lo faremo, non sarà possibile arginare questa diffusione di contagi che, questa volta, è molto più seria e preoccupante.

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