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Con il successo di "Splendori barocchi" si è concluso il festival "Inflammatus" a Molfetta
12 aprile 2023

MOLFETTA – Il raffinato Concerto di Pasqua “Splendori barocchi”, dedicato a Vivaldi e Händel, ha concluso il festival “Inflammatus”, promosso dalla Fondazione “Vincenzo Maria Valente” per la direzione artistica di Sara Allegretta.

Protagonisti l'orchestra della Cappella Musicale Santa Teresa dei Maschi, diretta da Sabino Manzo, il violino solista Claudio Andriani, il mezzosoprano Tina D’Alessandro e l’ensemble corale.

Nella prima parte del concerto è stato eseguito il ciclo più noto di Antonio Vivaldi, “Le Quattro Stagioni”, quattro concerti per violino, archi e cembalo, ciascuno ispirato a una stagione e rappresenta scene di natura in musica. La primavera è caratterizzata dal canto degli uccelli, da un pastore che riposa con il suo cane e la danza della primavera. Una tempesta estiva è il tema del secondo concerto. Il compositore veneziano è riuscito a descrivere la tempesta che si avvicina lo spavento del pastore e la violenza del temporale.

Scenario differente per l'autunno il cui protagonista è Bacco con la vendemmia, l'ebbrezza dal vino (il secondo movimento, quello dei “Dormienti ubriachi”, trasporta l’uditorio nel clima trasognato del dopo-festa) e, infine, la tumultuosità della caccia.

Gli archi hanno sapientemente rappresentato il vento gelido che infuria d'inverno, il ticchettio della pioggia che lentamente cade. Il concerto si conclude con un movimento sereno di fronte alla durezza dell'inverno.

Grande virtuosismo è stato mostrato dallo stesso Sabino Manzo al cembalo e da Claudio Andiani, violino solista che, in particolare, ha interpretato con grande sensibilità la figura del pastore, pacato e sereno nella primavera, atterrito dalla tempesta in estate.

Nella seconda parte dal concerto è stata eseguita la cantata sacra “Donna, che in ciel di tanta luce splendi” di Georg Friedrich Händel, cantata per soprano, coro, archi e continuo.

Dopo l’overture, il mezzosoprano Tina D’Alessandro ha intonato l’aria sacra, composta per “l’Anniversario della liberazione di Roma dal terremoto nel giorno della Purificazione della Beatissima Vergine”, terremoto avvenuto il 2 febbraio1703 senza provocare vittime o devastazioni.

Vibrante l’aria finale in cui il mezzosoprano e il coro si rivolgono alla Vergine, appellandola “salvezza e speranza del mondo”, aria scelta anche come applauditissimo bis.

Il concerto di Pasqua ha, dunque, decretato un ulteriore successo per la Fondazione, presieduta da Marcello Carabellese.

Altri progetti di altissimo livello culturale sono in programma, a partire dall’appuntamento del 5 maggio con lo psicologo e saggista Paolo Crepet.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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