MOLFETTA - Un pasticcio dietro l’altro. Prima gli intricati meccanismi di pubblicazione del bando di concorso per la selezione d 10 unità per il Comando di Polizia Municipale, con tutti i suoi intoppi e le sue contorsioni amministrative (vicenda seguita da Quindici che sul numero di novembre in edicola riporterà i requisiti e i termini di partecipazione alla selezione). Ora la ritardata assunzione dei due agenti risultati idonei alla procedura di mobilità volontaria, come da graduatoria approvata e pubblicata lo scorso 16 luglio. Un mistero.
Proprio i due agenti lo scorso 12 novembre hanno presentato al Comune di Molfetta un’istanza per chiedere l’immediata immissione in ruolo come prevede l’art. 30 del D.Lgs n.165/01, secondo cui «le amministrazioni, prima di procedere all'espletamento di procedure concorsuali finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità». Questa prima parte dell’art. 30 è stata rispettata in toto dal Comune, che ha approvato il 23 marzo 2012 l’avviso di mobilità volontaria esterna (pubblicato sull’albo pretorio online il 29 marzo).
Tuttavia, lo stesso art. 30 prevede che, in via prioritaria, siano immessi in ruolo proprio quei dipendenti, provenienti da altre amministrazioni, in posizione di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla stessa area funzionale, che facciano domanda di trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in cui prestano servizio («il trasferimento e' disposto, nei limiti dei posti vacanti, con inquadramento nell'area funzionale e posizione economica corrispondente a quella posseduta presso le amministrazioni di provenienza»). Qui il nodo burocratico-giuridico della vicenda, che sta assumendo i contorni di un ennesimo giallo in salsa molfettese.
Il Comune di Molfetta avrebbe dovuto già assumere i due agenti risultati idonei, prima di bandire la selezione pubblica, secondo quanto previsto dall’art. 30 del D.Lgs n.165. Tra l’altro, nella delibera CG n.26 del marzo 2012 si fissava l’assunzione di 10 agenti di Polizia Municipale per l’«esigenza improcrastinabile di provvedere a potenziare l’organico della Polizia Municipale per le sempre crescenti richieste di vigilanza e controllo sul territorio da parte dei cittadini». Urgenza totalmente disattesa.
Allo stesso tempo, se le unità richieste erano 10, dovevano essere 8 quelle da selezionare con la procedura pubblica: secondo le nuove disposizioni amministrative della giunta Azzollini, gli agenti saranno 12, alterando le poste contabili e i delicati equilibri economici (se esistenti) nel bilancio comunale. Per questo motivo, il 16 luglio scorso è stata modificata la programmazione del fabbisogno del personale 2010-12. Purtroppo, anche questa delibera di riferimento sembra presentare alcuni punti oscuri.
Innanzitutto, l’atto amministrativo non spiega le ragioni per cui sarebbe necessaria «la copertura a tempo indeterminato di ulteriori 2 posti di agente di Polizia Municipale (Cat. C), vacanti nella dotazione organica comunale, mediante la procedura di mobilità volontaria esterna»: un passaggio davvero poco chiaro, oggetto di diverse interpretazioni (ad esempio, sembrerebbe di capire che i due posti degli agenti della mobilità volontaria saranno sostituiti da quelli della selezione pubblica). La stessa poca chiarezza amministrativa potrebbe rilevarsi sulla copertura finanziaria per l’assunzione dei due agenti della mobilità volontaria.
Gli stessi hanno manifestato a Quindici non solo la loro delusione (lo stesso dirigente del Settore Sicurezza avrebbe assicurato loro la formalizzazione dell’assunzione, visto l’immotivato ritardo), ma anche il timore che la loro assunzione sia procrastinata sine die, in attesa dell’espletamento della selezione pubblica, ma nel frattempo la loro graduatoria potrebbe anche annullarsi per scadenza dei termini temporali (3 anni).
È probabile che la procedura per l’immissione in ruolo sia sta inceppata dall’assenza di copertura finanziaria. Il bilancio comunale, come già Quindici ha spiegato nel numero di settembre 2012, è gravato da spese e debiti, cui si aggiunge il crescendo delle spese del personale (come chiarito nel numero di novembre, già in edicola) e il presunto disequilibrio nelle poste di bilancio del 2012 (non discusso in Consiglio comunale, ma rimandato al commissario prefettizio che approderà a Molfetta mercoledì). Insomma, un mistero da Conan Doyle in via Tattoli.
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