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Come una città corrotta ha riscoperto la democrazia: Angela Barbanente a Molfetta
15 aprile 2009

All'inizio degli anni '90 Chelsea, Massachusetts, era considerata una delle città più clientelari, corrotte e inefficienti d'America. Metà del Consiglio comunale e quattro sindaci erano stati condannati per corruzione; il corpo di polizia favoriva il racket, i pompieri prendevano tangenti per appiccare incendi e permettere alle ditte in fallimento di incassare i soldi delle assicurazioni. Poi è cambiato tutto. Angela Barbanente, assessore al Territorio della Regione Puglia, presenterà “Chelsea Story” di Susan Podziba (Bruno Mondadori, 2006) venerdì 24 aprile alle 19, presso la sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico.
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Succedono fatti strani. Sempre più strani. Sempre più spesso il mondo fronteggia crisi, sconquassamenti, emergenze, scoperte, riscoperte, cadute, riprese, ricadute. Sempre più di moda i termini e i metodi studiati per risolvere questi sconvolgimenti. Da dieci anni a questa parte nella mia mente si affollano i ricordi di drammi, crisi, situazioni d'emergenza. Io comincio a non credere nelle crisi. Ogni crisi in cui rientra l'attività umana è una crisi programmata o evitabile. La crisi economica attuale, così come quella del '29, sono eventi direttamente controllati dai gruppi di potere finanziario e non solo. Le oscillazioni, l'instabilità e le crisi significano solo margini più ampi di profitto. Il paradosso del sistema si è registrato negli Stati Uniti, patria del capitalismo e del libero mercato, dove ora i debiti creati dai privati sono pagati dallo stato, ossia dai cittadini. Io non sono del tutta convinta che il fallimento delle banche significherebbe la fine dell'umanità, come la stampa ha spesso fomentato. L'economia è un prodotto umano e si basa su astrazioni concettuali, dubbie e lacunose. La società italiana, ma in generale la società occidentale, vive una fase di estrema crisi. Crisi di una morale condivisa, crisi dell'idea della collettività, crisi della responsabilità personale, crisi dei sistemi statali apparentemente incapaci di arginare il crimine e le esigenze sociali dei cittadini. Crisi dell'individuo. L'uomo si è letteralmente disintegrato. Ha perso anche l'illusione di una sua unità. Crisi matrimoniali, crisi esistenziali, crisi isteriche, crisi familiari, crisi sentimentali. Crisi ecologica. La terra sembra arrivata improvvisamente al capolinea. Ora dopo decenni di sprechi inspiegabili ci troviamo a dover ripensare il futuro al risparmio. Crisi energetica, crisi alimentare, crisi sanitarie, crisi petrolifere, crisi idrogeologiche, crisi sismiche, crisi atmosferiche. Crisi è il paradigma del nostro tempo. Una vera crisi genera sempre una maggiore consapevolezza nel sistema (soggetto e mondo) che colpisce. Le nostre crisi non lasciano tracce evidenti di alcunchè. Sono sempre più convinta che la crisi sia diventato lo sfondo perfetto su cui far recitare tutti gli attori che decidono le sorti dell'umanità. Non credo più nelle inevitabilità delle crisi.
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