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“Come un'antica sera”, Mostra monografica di Franco Poli questa sera, Sala dei Templari e Museo Diocesano di Molfetta
09 ottobre 2013

MOLFETTA - Ottanta opere tra dipinti e disegni, selezionati tra la sua copiosa produzione, costituiscono il corpus di Come un’antica sera. Opere scelte di Franco Poli, prima retrospettiva di ampio respiro dedicata al maestro molfettese, scomparso esattamente dieci anni fa. La mostra si inaugura mercoledì 9 ottobre 2013, e sarà visitabile fino al 29 dello stesso mese.

L’esposizione, a cura di Gaetano Centrone, è ideata e promossa dall’Arciconfraternita di Santo Stefano, in collaborazione con il Museo Diocesano e con il patrocinio morale del Comune di Molfetta. Tre le sedi individuate dal curatore, la Chiesetta della Morte ospiterà i Disegni, la Sala dei Templari i Dipinti degli anni Quaranta e Cinquanta, mentre al Museo Diocesano sarà possibile ammirare i Dipinti dagli anni Sessanta al Duemilatre. Alla serata inaugurale è previsto l’autorevole intervento del prof. Philippe Daverio, noto critico d’arte, giornalista e conduttore televisivo, del curatore della mostra Gaetano Centrone, del priore della confraternita Giuseppe Saverio Poli, del direttore del Museo Diocesano don Michele Amorosini, alla presenza del sindaco Paola Natalicchio, e dell’assessore comunale alla Cultura Betta Mongelli.

Nei dipinti dei primi due decenni, esposti alla Sala dei Templari, incomincia il percorso, rigorosamente cronologico, a partire da un acquerello del 1937, raffigurante una foglia, prima opera rinvenuta e tramandata del maestro. Di pregevole fattura anche una serie di autoritratti e ritratti, tra cui spiccano quelli degli amici artisti Tonino Nuovo e Salvatore Salvemini, nonché alcuni vasi di fiori che caratterizzano tutta la sua produzione.

Nel Museo Diocesano invece sarà possibile ammirare gli olii dagli anni Sessanta fino al 2003. I motivi sono vari, da quelli più oscuri dei primi anni Sessanta, raffiguranti fedeli che assistono alle processioni in notturna, alle sue celebri nature morte che tra quel decennio e il successivo raggiungono piena maturità e originalità. Agli anni Ottanta risale la serie degli Abiti di Gilda, moglie e musa di una vita, prematuramente scomparsa.

Nella Chiesetta della Morte saranno invece esposti una decina di disegni, gustose preparazioni o intermezzi ai dipinti, raffiguranti figure umane, insetti, tetti di Molfetta.

Il titolo scelto, Come un’antica sera, riprende la straordinaria chiusura di un breve testo dello scrittore molfettese Enrico Panunzio, che con il suo inconfondibile e pirotecnico stile leggeva le opere e le atmosfere dell’artista.

 

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