Come nasce un natante da pesca di 20 metri III parte
Nei capitoli precedenti avevamo visto la preparazione dei componenti fondamentali della costruzione, e cioè prora (dritto, bulbo e tagliamare), poppa (dritto, calcagno del timone e specchio), chiglia* (parte centrale con gli incastri a “parella” sia verso proravia, sia verso poppavia, che si incastreranno, rispettivamente con gli omologhi sul complesso di prora e di poppa). Terminato l’approntamento di questi componenti, si procede con l’assemblaggio degli stessi che costituiscono, nell’analogia con la costruzione di un’opera edile, la “posa della prima pietra”. Innanzi tutto, sullo scalo, viene individuata un’area adeguatamente ampia sia per le dimensioni longitudinali sia per quelle trasversali del bastimento in costruzione, con l’aggiunta di un’adeguata area circostante necessaria per le manovre e la movimentazione dei componenti e dei mezzi di lavoro (foto 1: misurazione sullo scalo dell’area di costruzione). E’ importante, nell’individuazione della zona, che essa sia in allineamento con una scala di alaggio o varo; nella foto 1 si intravede in secondo piano l’invasatura sulla scala in corrispondenza dell’area di costruzione; l’invasatura è costituita da due longheroni con la parte superiore curva, su cui poggerà lo scafo della barca da “movimentare”; la scala è una struttura semisommersa con la forma, letteralmente di una scala, sul bagnasciuga dello scalo, sulla quale “scivola” lo scafo della barca, sorretto dall’invasatura, che viene varata o alata: cioè tirata in secca, per manutenzioni sullo scalo medesimo. Si allestisce quindi la “linea” di taccate (foto 2: taccata del dritto di prora). Le taccate sono cataste di pezzi di legname di forma regolare opportunamente sovrapposti, livellate ed allineate fra loro per tutta la lunghezza dello scafo, (foto 3: taccata centrale) su cui poggeranno il dritto di prora, il dritto di poppa e la chiglia centrale e, a misura che la costruzione avanzerà, tutta la struttura della barca opportunamente puntellata lateralmente. Le dimensioni di massima dell’ingombro della costruzione sono note, avendone, il progettista Mastro Michele, già definito le dimensioni in un grafico che riproduce , in scala 1:25, le forme e le linee dello scafo (foto 4: disegno scala 1:25 delle proiezioni sui tre piani delle linee di scafo, cioè profili di scafo, linee d’acqua e piani longitudinali)** e dal quale si ricaveranno, per similitudine in scala 1:1, le linee di costruzione di ogni singolo elemento e che descriveremo in seguito. Tutti componenti fin qui realizzati, insieme con quelli che seguiranno durante la costruzione, sono ricavati da disegni, rigorosamente rispondenti alle regole del disegno geometrico, relative alle “viste” delle proiezioni sui tre piani (orizzontale, verticale e trasversale). Il disegno è prima realizzato in scala grande (come detto precedentemente, scala 1:25 - 1 cm = 25 cm nella realtà) poi, prendendo i vari profili, linee, distanze, ecc., essi sono riportati sul pavimento della sala a tracciare (vedi foto 4). Nella foto si possono notare sia il disegno a scala 1:25, sia le tracce delle linee di costruzione, disegnate, in grandezza naturale, sul pavimento della sala medesima. In questa fase, i profili e le linee disegnate, si riferiscono, con esclusione dei componenti della prora, della chiglia e della poppa, alle ordinate di una metà scafo longitudinalmente (ordinate da numero 1 a numero 21***); questo perché per simmetria, guardando lo scafo in sezione trasversale, i due lati sono simmetricamente speculari. In realtà, guardando la sezione trasversale (disegno in foto 4), si può notare che le linee di un lato, sono diverse da quelle dell’altro; questo perché, per comodità, e fatto salvo il principio della specularità, sulla parte di sinistra sono disegnati i profili delle ordinate di poppavia (ordinate da 1 a 21). Mentre sulla metà di destra sono disegnate le ordinate di proravia (ordinate da 22 a 48); su questo lato del disegno si può apprezzare anche il bulbo di prora, visto di fronte. Vedremo poi che sul piano di lavoro – dove materialmente vengono realizzate le ordinate, esse sono disegnate nella totalità ed a grandezza naturale.
Autore: Tommaso Gaudio