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Come evitare le malattie sessualmente trasmissibili, convegno a Molfetta
16 novembre 2009

MOLFETTA - Le Malattie Sessualmente Trasmesse sono malattie virali o batteriche che si possono trasmettere e contrarre attraverso l'attività sessuale. La diffusione delle MST è condizionata dall’insorgere di nuovi agenti patogeni antibiotico-resistenti, dall’interessamento di distretti cutaneo-mucosi e non (orofaringe, retto, ano, fegato) diversi da quelli abituali, dall’avvento di nuovi valori socio-culturali e demografico-economici che hanno sicuramente modificato le abitudini sessuali, come cambi più frequenti del partner, rapporti tra etnie diverse, abbassamento dell’età media del primo rapporto, allungamento della durata media della vita, adozione di altre pratiche sessuali, aumento della prostituzione legata al reperimento della droga e la non adeguata informazione sanitaria di molti educatori e giovani.

 
Con l’intento di fornire una primaria e basilare informazione sulle MTS, le associazioni cittadine Azzurro Donna, Nuova Molfetta e Le Muse, con il patrocinio della Provincia di Bari, hanno organizzato il convegno «Le malattie sessualmente trasmissibili. Clamidia, Herpes genitale, Sifilide, Gonorrea e Papilloma Virus», tenutosi nella Sala Finocchiaro (nella foto: Labianco, Altomare, Laforgia, Gragnaniello, Decio e Spano).
Infatti, secondo un’indagine della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), le MTS sono poco conosciute dai giovani, il cui 25% dichiara di non utilizzare metodi contraccettivi perché il partner preferisce non farlo, mentre 92 milioni sono le donne nel 2008 che le hanno contrattato.
La WHO nel 2004 (World Health Organization) ha stimato che ci sono più di 250 milioni di casi annui, comuni nella popolazione sessualmente attiva e nella fascia tra i 15 e i 24 anni. La morbilità è maggiore per le donne e per gli omosessuali e le MST sono presenti con maggiore frequenza nei Paesi in via di sviluppo, nelle popolazioni urbane, tra i soggetti a più basso livello socio-economico, tra le prostitute e i poligami.
Nel convegno si è focalizzata la trattazione su alcune malattie, quali la Sifilide (400 casi annuali dal 2001 al 2004), la Clamidia, l’Herpes Genitale, la Gonorrea ed il Papilloma Virus (HPV), quest’ultimo scatenante il cancro al collo dell’utero. Tutte si trasmettono tramite le ferite e le ulcere nelle zone genitali, rettali e sulla bocca a seguito di contatto sessuale (sifilide), attraverso il contatto vaginale o anale con una persona infetta (la clamidia interessa il pene e la cervice), con il contatto della pelle con le vesciche vaginali, anali e orali (herpes genitale).
I fattori che mettono più a rischio di contrarre tali malattie sono la frequenza e il numero dei partner sessuali, il numero dei partner del proprio o della propria partner e l’autoterapia.
Si tratta di malattie asintomatiche, che tuttavia possono presentare determinati sintomi con il passare del tempo: sifiloma rotondo e di piccole dimensioni, eruzioni cutanee di colore rosso bruno, febbre, linfonodi ingrossati, mal di gola, perdita di capelli a chiazze, mal di testa, perdita di peso, dolori muscolari, stanchezza (sifilide); irritazione alla vagina, dolori addominali, nausea e febbre, perdite sanguinolente al di fuori del ciclo mestruale, secrezioni dall’uretra, sensazione d’irritazione e prurito durante la minzione (clamidia); febbre, affaticamento, dolori ai muscoli e ai linfonodi, vesciche e ulcere sui genitali, prurito, bruciore durante la minzione (herpes genitale); perdita giallastra o verdastra dal pene, secrezione muco-purulenta o sanguinolenta nella vagina, dolore perianale, bruciore alla minzione, testicoli gonfi e dolenti (gonorrea); arrossamenti, verruche ed escrescenze della pelle (creste di gallo) nelle zone orali, anali e genitali (HPV).
È dunque necessaria la conoscenza per adottare comportamenti responsabili per una sessualità senza rischi, evitando rapporti occasionali o con partner sospetti ed utilizzando il preservativo, del dental dam e del femidom, che possono ridurre le possibilità di contagio.
Sono intervenuti il dott. Giuseppe Gragnaniello, specialista in Ginecologia al Consultorio Familiare di Corato-Ruvo Terlizzi, la dott.ssa Rossella Decio, Dirigente Medico di I Livello U.O di Ginecologia ed Ostetricia del P.O. di Corato, il dott. Nicola La Forgia, Oncologo e Responsabile L.I.LT sezione di Molfetta, il dott. Mauro Altomare, Direttore Struttura Complessa di Urologia del Presidio Ospedaliero di Molfetta, la dott.ssa Valentina Spano, dott.ssa in Psicologia dell'Università “G. D'Annunzio” Chieti-Pescara.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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Due modi sicuri di evitare il contagio di malattie sessuali sono l'astinenza e la masturbazione.....forse come diceva Woody Allen, "masturbarsi è fare sesso con una persona che stimi molto". A parte gli scherzi il problema è la mancanza totale di informazione e educazione. Molte leggende metropolitane circolavano e circolano ancora sul sesso e sulla sua morale. Molte religioni e sistemi etici vietano la pratica di attività sessuale se non si è regolarmente sposati. A partire dagli anni settanta la castità prematrimoniale è divenuta solo un ricordo, magari evitando la penetrazione vera e propria, in favore di accarezzamenti e toccamenti delle parti intime, definiti con l'espressione inglese di "petting". La verginità della ragazza era così garantita, anche se era solo una verginità "tecnica". Negli Stati Uniti si sono svolti dei programmi di educazione sessuale nelle scuole superiori, allo scopo di educare i giovani alla castità come aspetto positivo della vita, per limitare le gravidanze nelle adolescenti ed il contagio da HIV o altre malattie sessualmente trasmesse. Questi programmi hanno avuto effetti diversi da ciò che si attendeva: i ragazzi infatti hanno rinunciato al coito, ma si sono dedicati al sesso orale. In questo modo restano vergini, senza rinunciare alla soddisfazione sessuale. Il problema però è che molti di loro non riescono a mantenere la promessa di castità che hanno fatto a se stessi e, al primo rapporto sessuale, non sono preparati all'uso del preservativo, il che non previene assolutamente dal contagio e dalle gravidanze che si volevano evitare ed anzi va nella direzione opposta. La mancanze di sessualità genera aggressività, insensibilità, comportamento criminale, frustrazione e comportamenti anti-sociali. L'autoerotismo è solo un surrogato del sesso che può anche portare a sofferenze psichiche. Un problema non facile, che si affronta con chiarezza e senza pregiudizi e, considerando anche le diversità degli individui.
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