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Cioccolato sempre più amaro: incontro al Presidio del libro  
15 aprile 2007

Ti piace il cioccolato? E' questo l'interrogativo che ha offerto lo spunto di discussione per la presentazione del libro dall'omonimo titolo. L'autore e illustratore David Calì, vincitore di diversi premi internazionali, spiega il perché di questa pubblicazione, destinata ai bambini. Ti piace il cioccolato? nasce sia per finalità divulgative, sulle proprietà del cioccolato, sia educative: “Bisogna assumere il cioccolato in piccole dosi”, afferma l'autore, per un corretto rapporto col cibo e informare i bambini a riguardo del commercio equo e solidale. Tema, questo, importante quanto complesso, quindi la necessaria presenza di Monica dal Maso, economista e socia della cooperativa sociale “Un solo mondo” di Bari. Entrati nel vivo del dibattito, vengono chiariti gli obiettivi del mercato equo e solidale, la sua nascita, la sua evoluzione. Negli anni '60 sociologi ed economisti, rilevato il crescente divario di sviluppo tra Nord e Sud del mondo, secondo un “andamento a forbice”, cercano di porvi rimedio; ha così origine il mercato equo e solidale fondato su cinque capisaldi. Il primo è la determinazione del prezzo, così da assicurare garanzie e dignità di vita ai lavoratori; il secondo è l'organizzazione del lavoro suddiviso orizzontalmente, ossia la tendenza a eliminare mediatori, quali le multinazionali, e a instaurare rapporti diretti dei lavoratori col mercato in modo tale che vedano rispettati i loro diritti e si elimini la piaga sociale del lavoro minorile. Terzo pilastro: prefinanziamento; gli acquirenti pagano anticipatamente il 50% del cacao che desiderano comprare affinché i produttori non si indebitino e possano investire quel capitale nuovamente. Tutto ciò è dovuto al fatto che questa produzione, necessitando di un lungo arco di tempo, è rischiosa. Con ecocompatibilità si intende il totale rispetto all'ambiente e della biodiversità durante il processo produttivo; infine, come ultimo pilastro, c'è il rispetto dei gruppi deboli cioè si favoriscono nell' accesso al lavoro le categorie come: donne, rifugiati politici e portatori di handicap, in quanto principali soggetti di discriminazione. Si può ora dedurre che il fine dell'economia solidale è quello di “non esistere più” come afferma la relatrice Dal Maso, con ciò non si intende l'eliminazione della Nestlè o delle altre multinazionali, piuttosto si auspica che esse inizino ad interrogarsi e a imporsi dei codici etici. Occorre che il consumatore, da suddito passivo, si riappropri del suo ruolo di sovrano, secondo quanto affermava il liberismo classico, poiché con le sue scelte determina la politica dei produttori. La conferenza si è tenuta nella Fabbrica S. Domenico ed è stata moderata da Francesco V.P. Carelli.
Autore: Serena Minervini
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