Chi sono i candidati a Molfetta
Il 4 marzo si avvicina, e anche Molfetta è protagonista della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche. In verità la città è già stata al centro di grossi colpi di scena: l’esclusione di Antonio Azzollini come candidato di Forza Italia ha aperto la strada alla candidatura di Carmela Minuto al collegio uninominale al Senato. La Minuto ha sempre ottenuto a Molfetta un gran numero di consensi alle elezioni amministrative, ma i suoi contenuti sono ancora poco chiari. Del resto, è stato lo stesso Azzollini, all’indomani dell’annuncio delle liste, a denunciare la mancanza di programmi e di posizioni da parte della candidata. Insomma, speriamo che prima o poi la Minuto riesca a onorare la candidatura chiarendo a tutti la sua visione della città e della politica. Non meno confuse sono le candidature espresse dal PD, a rinsaldare l’asse tra Tommaso Minervini e Michele Emiliano: Nicola Piergiovanni al plurinominale alla Camera e Loredana Lezoche all’uninominale al Senato. La seconda è del tutto nuova alla politica mentre Piergiovanni, attualmente presidente del consiglio comunale, ha un forte radicamento popolare, costruito negli anni, frutto di un rapporto genuino, spesso addirittura personale (“l’amico di tutti”, come ama definirsi) con gli abitanti. Sicuramente si tratta di candidature in continuità con il governo Emiliano, a cui il sindaco Minervini ha profondamente legato l’amministrazione della città. Abbiamo visto come Emiliano abbia semplicemente simulato una rottura nei confronti di Renzi e del PD, ritornando poi frettolosamente nei ranghi. L’incapacità, da parte del Partito Democratico, di porsi in discontinuità con le politiche neoliberiste poggianti sul paradigma europeo dell’austerity, sarà probabilmente il grosso prezzo che il PD pagherà alle prossime elezioni politiche. A Molfetta, in particolare, come sappiamo la vittoria di Minervini è stata conseguita attraverso un’alleanza con grossi pezzi di quello che era stato il centrodestra azzolliniano, che rendono poco chiara l’identità e le prospettive politiche della coalizione. Per Potere al Popolo sono candidati Beppe Zanna al collegio uninominale del Senato, Teresa Racanati all’uninominale alla Camera e Pasquale de Candia al plurinominale alla Camera. Beppe Zanna è il segretario di Rifondazione Comunista di Molfetta, Pasquale de Candia un altro storico militante del circolo, mentre Teresa Racanati è da anni impegnata nel sociale, nei movimenti dal basso, in iniziative di solidarietà, a difesa dei beni comuni etc. La lista di Potere al Popolo nasce dall’unione di Rifondazione Comunista e di alcuni movimenti sociali, in tutta Italia. Si tratta di un processo interessante, in quanto i programmi e le strategie sono stati definiti su base assembleare. Centrale, nel programma, è il lavoro, entro un quadro in cui lo stato dovrebbe mirare all’obiettivo della piena occupazione. Pochi spazi sono dedicati all’immaginazione di un’alternativa al welfare “lavorista” novecentesco, in direzione di un ripensamento della cittadinanza all’insegna dell’universalismo, che metta tutti in condizione di esistere dignitosamente e di costruire nuove forme di cooperazione e partecipazione democratica. Si tratta, in ogni caso, di un soggetto che poggia a Molfetta sull’impegno militante di un circolo storico, quello di Rifondazione Comunista, da anni impegnato in battaglie e vertenze e attualmente all’opposizione dell’amministrazione di Tommaso Minervini. Liberi e Uguali non ha espresso a Molfetta candidature cittadine. Il candidato molfettese al collegio uninominale è Nico Bavaro, giovinazzese, segretario regionale di Sinistra Italiana, da tanti anni attivo sul territorio e presente nelle battaglie a difesa dei lavoratori. Capolista del plurinominale alla Camera è Michele Laforgia, avvocato penalista barese molto preparato, espressione del gruppo di MdP. Capolista del plurinominale al Senato è invece Annalisa Pannarale, già deputata di Sinistra Italiana nella scorsa legislatura. La Pannarale vanta una lunga storia di militanza in Puglia, e negli ultimi anni da parlamentare si è battuta, in particolare, sul fronte dell’istruzione, dell’università e della ricerca, contro la visione espressa dalla “buona scuola”, che ha subordinato la formazione – nonché i percorsi lavorativi dei docenti - alle esigenze del mercato. A questa la Pannarale ha sempre opposto la necessità di costruire una scuola di qualità e gratuita, che garantisca a tutti il diritto fondamentale all’istruzione e alla formazione anche ai livelli più alti. Questo il quadro generale. Ci aspetta un mese di confronti e di campagna elettorale serrata. Per Molfetta inizia il post-Azzollini, ma tutto è ancora da scrivere. © Riproduzione riservata
Autore: Giacomo Pisani