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Cgil, Giornata contro la precarietà: Molfetta metropoli del precariato
11 maggio 2012

MOLFETTA - «Basta promesse e bugie, vogliamo una riforma del lavoro che contrasti davvero la precarietà. Vogliamolavoro per i giovani. Si é tolto ai padri, ma che si è dato ai figli?». È l’appello lanciato da Giuseppe Filannino, coordinatore della CGIL Molfetta, in occasione della Giornata contro la precarietà (ieri 10 maggio). «Per mesi il Governo ha annunciato di voler cancellare la precarietà ed estendere gli ammortizzatori sociali.Alla fine la riforma del lavoro é un nulla di fatto e rimangono solo gli annunci e poco più. Evidentemente le intenzioni erano altre e i giovani sono stati utilizzati come pretesto per ridurre ulteriormente i diritti di tutti».
Per questo motivo, la Cgil chiede al Governo Monti e al Parlamento italiano di cancellare i contratti più precari e bloccare le truffe, di impedire che i collaboratori e le partite Iva paghino di tasca propria gli aumenti contributivi, di far cessare la precarietà nel pubblico impiego, di creare nuovo lavoro con un piano di investimenti indirizzando lo sviluppo verso i settori più innovativi, oltre ad ammortizzatori sociali davvero universali, indennità di maternità e malattia più accessibili e consistenti, tutele nell'accesso al lavoro e una maggiore riflessione politica sull’art.18.
«Invece abbiamo assistito all'innalzamento dell'età pensionabile, alla riduzione degli ammortizzatori sociali, non hanno eliminato nessuna delle attuali 46 tipologie di contratto, nulla per migliorare l'accesso al lavoro e, ciliegina sulla torta, hanno cercato di facilitare i licenziamenti con il tentativo di cancellare l'art.18 - continua la nota di Filannino -. Anche a Molfetta ci saranno presidi e volantinaggi per informare di tale situazione, anzi la nostra città è una delle “Metropoli” del precariato, con le migliaia di giovani che nella zona industriale e commerciale sperimentano tutte le forme contrattuali di precariato».
I precari non sono certo solo i giovani dei call center, secondo Filannino, ma anche i tanti cassa integrati e lavoratori in mobilità di Molfetta e tutti coloro che, nonostante un contratto a tempo indeterminato, vivono con sempre maggior preoccupazione la certezza e stabilità del proprio posto di lavoro.
«Molfetta dimostra anche come sia precaria la propria condizione lavorativa per tutti i lavoratori che non piegano la testa, che non si sottomettono al padrone di turno e decidono di non essere mai “uomo” di qualcuno - conclude la nota -. Potranno toglierci le certezze, un posto di lavoro precario, ma mai la dignità e la voglia di lottare contro le ingiustizie».
 
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