Cgil, Cisl e Uil del Comune di Molfetta contro la scelta di statalizzare l'asilo Filippetto
A salvaguardia dell'utenza e nel rispetto dei diritti dei lavoratori
MOLFETTA - La storia è nota e ormai datata. La giunta comunale di Molfetta, ha deliberato lo scorso 19 marzo il passaggio alla Stato della scuola comunale d'infanzia “Filippetto” (nella foto).
Su questa scelta intervengono con un comunicato stampa congiunto le sezioni locali di CGIL, CISL e UIL, che di seguito riportiamo: “Il provvedimento adottato dalla giunta va a cancellare la presenza di una donazione di un cittadino illustre quale Gaetano Salvemini e tutta la pregnanza del suo significato, vorrebbe azzerare la valenza esperienziale delle professioni presenti nell'Istituto (da utilizzare poi in un non meglio identificato settore socio-culturale ), va bellamente ad ignorare il principi della continuità educativa, fondamentale per la crescita armonica dei cittadini ancora in erba.
Ci chiediamo qual'è l'utilità di tale provvedimento, quando invece gli intenti del Comune dovrebbero essere orientati a preservare il patrimonio della scuola d'infanzia comunale, le cui peculiarità sono quelle di ritagliarsi e rispondere alle caratteristiche locali e ad adattarsi alle esigenze delle famiglie del luogo, esaltando gli aspetti di diversità e possibilmente migliorativi rispetto alle scuole statali.
Malgrado l'opposizione di tutti i sindacati allo stravolgimento dell'identità della scuola in questione, fermamente sottolineata anche nell'ultima convocazione dinanzi alle massime autorità del Comune, il 19 marzo u.s., la giunta tuttavia ha proceduto noncurante.
L'assemblea dei lavoratori, l'ennesima, tenutasi il 26 marzo ha ribadito la volontà di contrastare la direzione assunta dalla giunta nella delibera n. 18 del 19/03/07, pertanto le scriventi O.S. dichiarano sin da ora lo stato di agitazione.
Nell'assemblea del 29 p.v., a cui sono stati invitati i genitori dei bimbi frequentanti, sarà costituito un comitato che delineerà il percorso di lotta che culminerà in una manifestazione pubblica di protesta, che vedrà interessate anche autorità politiche.
Il nostro interesse primario è la salvaguardia dell'utenza, il rispetto dei diritti dei lavoratori, il mantenimento delle tradizioni locali, per cui riteniamo questa battaglia doverosa prima che giusta e intendiamo portarla fino in fondo per dimostrare l'importanza dei nostri intenti e dei nostri principi”.