MOLFETTA - Carnevale sfortunato quest’anno a Molfetta a causa della pioggia che ha fatto saltare la sfilata dei carri di domenica, costringendo gli organizzatori ad anticipare al lunedì la manifestazione di martedì, giornata anch’essa con condizioni atmosferiche avverse, che comunque non ha fatto desistere gli organizzatori dal tentare una sfilata ridotta (vedi galleria fotografica di Marcello la Forgia).
Grande delusione per i bambini e per i gruppi mascherati partecipanti alla sfilata, che si erano preparati da mesi a scendere sulla “pista” tradizionale di Corso Umberto armati di coriandoli e stelle filanti e animati dalle migliori intenzioni di esibirsi in canti e balli, per coinvolgere la città nella festa mascherata (vedi video Quindici di Giovanni Angione e Saverio Tavella:
http://www.youtube.com/watch?v=ICuTvumF2YY). Apprezzabile la volontà di riprendere la tradizione del carnevale, affidato alla Cooperativa Milleventi, che fa quello che può, pur avendo avuto un cospicuo finanziamento dall’amministrazione comunale, ben 45mila euro, che, visti i risultati, sembrano un po’ eccessivi.
In cambio l’amministrazione comunale ha chiesto ai cartapestai di realizzare carri privi di allegoria, soprattutto politica e, in realtà, i carri che hanno sfilato sembravano più legati alla tradizione della Festa della Matricola degli universitari, sia per la fattura, sia per il significato. Insomma, non lanciavano alcun messaggio, erano solo dei pupi messi lì a rappresentare se stessi. Un po’ poco per rinverdire la tradizione del grande carnevale molfettese dei Modugno e dei Catacchio, difficilmente replicabile.
L’amministrazione comunale, anche sul piano dell’informazione, ha preferito affidarsi all’ufficio stampa per magnificare quello che non c’era, escludendo i giornalisti dal veglioncino dei bambini e dalle altre manifestazioni di contorno.
Un po’ poco per un’organizzazione, la Cooperativa Milleventi, che prometteva molto di più, con un cospicuo finanziamento, che in tempi di crisi ci pare fuori posto.
L’assessore al turismo Enzo Spadavecchia si dichiara soddisfatto, il sindaco Antonio Azzollini parla addirittura di «riuscito rilancio, figlio innanzitutto di una gestione sana dei bilanci pubblici che ci ha permesso di investire risorse importanti nell’organizzazione dell’evento».
E se questo significa gestione sana di bilancio in tempi in cui il Comune è condannato a risarcire danni milionari per gli errori commessi (Caserma Capitaneria e nuovo porto), allora siamo veramente a Carnevale, quando ogni scherzo vale, anche gettando coriandoli negli occhi dei cittadini e parlando perfino di una cosiddetta «buona politica», sulla quale ci saremmo aspettati che i cartapestai ironizzassero un po’ almeno in questa occasione.
Comprendiamo che non si può criticare chi ti finanzia, ma fino a quando anche il carnevale non sarà autonomo, la tradizione del passato resterà solo un ricordo di ciò che non tornerà, come le cose sane e belle, alle quali chi governa è sempre allergico, preferendo una politica dirigista e assolutista, pilotata da qualche grande fratello a Roma, come a Molfetta, che non accetta critiche e vuole imporre solo le proprie scelte ai cittadini a dispetto di quella libertà, di cui si vanta impropriamente perfino nel proprio simbolo, in nome di un popolo bue.
Che la festa continui, panem et circenses, come facevano gli imperatori romani.