MOLFETTA - Un amaro commento sul mondo del calcio molfettese, quello ricevuto da Quindici da parte della tifoseria. In più numeri, come nell’ultimo già in edicola, Quindici ha sempre sottolineato il pessimo e discutibile stato in cui versa il calcio locale, senza un progetto ben definito per il futuro e nell’ultimo anno anche attanagliato dai costi sempre più alti, dai controlli più serrati alle cartelle contabili e dalla riduzione degli sponsor, per altro sempre più poveri.
Infatti, mentre nel basket, nella pallavolo e in altri sport Molfetta ha raggiunto importanti traguardi, nel calcio, invece, la frammentazione progettuale ha provocato uno spiacevole arresto. Eppure, questo era il settore sportivo che aveva consegnato a Molfetta notevoli risultati nei decenni passati. Insomma, una cocente delusione per la tifoseria, come dimostra il commento ricevuto da Quindici.
Quali sono le prospettive future per il calcio molfettese? Ancora piccoli progetti o una univoca concertazione? Cosa dovranno aspettarsi i tifosi per la stagione 2012-13? I tifosi chiedono chiarezza e ricordano all’amministrazione comunale e al sindaco Antonio Azzollini le promesse sulla completa riqualificazione dello stadio comunale Paolo Poli (foto), il cui manto erboso è stato di recente sistemato.
Sono, però, necessari altri interventi urgenti per evitare che la struttura sia dichiarata inagibile, visto lo stato di degrado in cui versa e alcune probabili anomalie strutturali non a norma di legge (il muro di cinta che era crollato, rendendo inagibili gli spogliatoi, è stato ripristinato).
Numerosi sono i rischi per il calcio molfettese per i prossimi anni: senza una (decente) squadra di calcio e privo di uno stadio, perché anche lo stadio Petrone annaspa nelle sue pessime condizioni. Di seguito, l’amaro commento della tifoseria molfettese.
«Tra pochi giorni scadranno i termini per le fusioni e come al solito la situazione per la Molfetta calcistica è piena di punti interrogativi: ci sarà una squadra di calcio il prossimo anno, in quale serie, con quale nome, con quale progetto? Come al solito, di chiacchiere se ne dicono tante, ma per ora fatti zero.
Negli ultimi due anni abbiamo, nostro malgrado, dovuto assistere a una vera e propria guerra tra poveri, ognuno con la sua squadra, ognuno per la sua strada (dove poi li abbia portati forse lo hanno capito solo ora), ognuno con il suo piccolo progetto. Ma Molfetta non ha bisogno di piccoli progetti, la prima categoria, le promozioni lasciamole fare al Mariotto e al Palombaio di turno. Stiamo parlando di una città di 70.000 abitanti non di un paesino situato chissà dove.
Nel basket i risultati sono arrivati, nella pallavolo anche e così in tanti altri sport. Solo nel calcio facciamo ridere. Eppure, il calcio è lo sport di gran lunga preferito da tutti. Possibile che in tante altre città limitrofe si possa fare calcio a un certo livello e qua stiamo sempre al punti di partenza ogni anno? Ma è Molfetta quella che ha una zona industriale in espansione, che negli ultimi anni sta vivendo un grande sviluppo.
Siamo qui a chiedere chiarezza, siamo qui a chiedere un unico progetto e un'unica squadra per il prossimo anno in una decente categoria. Abbiamo voglia di calcio, abbiamo voglia di gradinata, non deludeteci ancora e non lasciate che i riflettori si spengano definitivamente. Gli anni passano e la delusione aumenta, eppure siamo ancora qua, pronti a tornare su quei gradini a cantare forte il nome della nostra città!
Un ultimo appunto per l’amministrazione comunale: il Paolo Poli cade a pezzi, milioni di euro in questi anni sono stati spesi per tantissime opere pubbliche, lo stadio non deve essere da meno. Le ultime frasi del sindaco Azzollini furono: “mi vergogno di avere uno stadio di calcio ridotto in quella maniera” e “l’amministrazione comunale per la squadra di calcio non può fare niente ma si deve limitare a garantire strutte idonee e decorose”. Forse ora è giunta l’ora di passare ai fatti».
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