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C’è chi dice SI e c’è chi dice NO, alla Riforma costituzionale
15 novembre 2016

Fra poco un paio di settimane ci accingeremo a sciogliere – per un verso o per l’altro – questo che corre il rischio di assomigliare sempre più al mitico nodo gordiano! Se ne verrà fuori solo con un trauma!? Una situazione paradossale: la Nazione ne uscirà, quale che sia il risultato, profondamente mutata (si ipotizza, in peggio, se prevalesse il SI; perché poi?… è tutto da dimostrare!). Le polemiche – già ora che siamo ancora a niente sono quasi …feroci – immaginiamo allora che cosa sarà dal 5 dicembre, la Nazione. Si badi bene, nessuno preconizza bagni di sangue o notti dei cristalli (di infelice memoria). Gli ‘esperti’ tuttavia sostengono che nella Nazione si aprirà un solco più profondo di quello che già la discussione in corso – prima del match – ha provocato. Questa riflessione non vuole certamente dare orientamenti di sorta: non è nostro compito e non abbiamo la competenza per farlo; vorremmo semplicemente esporre le cose come le percepiamo: ciascuno deve (dovrebbe) essere capace di sostenere una tesi o l’altra, senza forzature improprie, semplicemente e serenamente informandosi su peculiarità e limiti della Riforma che, come abbiamo sempre sostenuto, non è quella che ci vorrebbe, non è la migliore; è la Riforma che (siamo) sono stati capaci di elaborare. Nulla vieterà, in futuro, quando e se gli animi saranno un po’ più sereni, di modificarla in meglio? Esattamente al contrario di quanto i vari Comitati, Assemblee, polarizzati per una posizione o l’altra opposta, stanno facendo. Recentemente si è svolto un incontro sul tema: noi ci siamo permessi di mutuare lo slogan, per dare un titolo alla nostra riflessione. Alcune precisazioni necessarie per chiarimenti dovuti: La Riforma è stata approvata dai due rami del Parlamento, ma essendo materia di modifica costituzionale, essa deve essere sottoposta al giudizio dei Cittadini che lo esprimeranno con un voto …binario: SI o No, appunto con un referendum, che per la sua natura confermativa, non ha bisogno del quorum, cioè che un numero di votanti superiori al 50% vada ad esprimere il voto. Qualunque risultato esso darà, sia a fronte di una partecipazione massiccia ovvero risicata, esso sarà vincolante. Trattandosi di ‘mettere mano’ alla Costituzione repubblicana, si sta manipolando una materia estremamente delicata e, soprattutto, pochissimo alla portata del Cittadino medio; di conseguenza, chi non si preoccupa di informarsi, resterebbe acriticamente… in balia di ciò che propone una o l’altra delle due fazioni; sì, perché adesso possiamo parlare apertamente di fazioni, e non si dovrebbe! Le opinioni formatesi dunque risentono anche della propensione di ciascuno di noi verso questo o quell’atteggiamento nei confronti del Governo in carica. Le esagerazioni, le iperboli messe in campo da entrambe le scuole di pensiero (per i SI o per il NO), non contribuiscono certo a fare chiarezza: ciascuno (dei così detti esperti nei due ‘campi’) la racconta secondo come è il suo orientamento politico/culturale influenzato anche da… fattori esterni alla mera materia in discussione: spinti da desideri di rivalsa o vendetta. Gli altri?, il Cittadino medio (come l’abbiamo definito prima) si… adegua a quello che sostiene il proprio leader di pensiero, o per il quale parteggia. Pertanto, qualunque sia il risultato finale, da come la vediamo, avremo un Paese diviso e pochi avranno capito perché! Osserviamo che i ‘promotori’ dei vari Comitati, Raggruppamenti, Assemblee, tutto fanno tranne che spiegare compiutamente e senza pregiudizi diche cosa si tratta. Ciascuno cerca, con argomentazioni… forti di condizionare la scelta del Cittadino. Da qui l’incertezza sia dell’orientamento e, di conseguenza del risultato. La Costituzione vigente ha ormai settanta anni! Essa, nella saggezza dei PADRI COSTITUENTI, fu conformata ai tempi che correvano; erano tempi durissimi: la II Guerra mondiale si era appena conclusa; il Paese, le Istituzioni erano devastate; si era già innescato il dualismo Democrazia (Cristiana) – sostenuta dalle Potenze vincitrici occidentali e dalle Gerarchie ecclesiastiche – contro il Comunismo (Bolscevico sostenuto dall’U.R.S.S.); si sfiorò quasi una seconda Guerra civile (la prima era stata sciaguratamente innescata dall’istituzione della R.S.I. con capitale Salò, voluta e realizzata dai resti del Fascismo). In questo quadro desolante e potenzialmente esplosivo, la ragione dei Padri costituenti (trasversali, politicamente) elaborarono la Costituzione! Assicurarono un “servizio” civile che, definire eccellente, è riduttivo. La Costituzione è stato il nucleo della nostra DEMOCRAZIA, è servita a dirimere materie di contrasto molto complicate. Negli anni passati, essa è stata rielaborata in alcuni punti. Molti, tutti hanno sempre affermato che sarebbe necessario un ulteriore “tagliando” che adegui ancora di più le Istituzioni al quadro politico, sociale ed economico del “terzo millennio”. Quando però si viene al concreto, emergono le resistenze di coloro che a parole invocano il cambiamento, ma nei fatti preferirebbero lo status quo, sopravvengono e condizionano pesantemente ogni decisione buona o meno buona che si tenta di elaborare. Siamo convinti che il modello elaborato dal Governo in carica (e, non dalla sig.ra Boschi – Ministro per le Riforme) non sia perfetto; forse, con un po’ più di coordinamento, ed un po’ meno di radicalità, in sede di discussione in Parlamento – prima dall’approvazione, dopo le varie “letture” – avrebbe migliorato le cose. Non ne sarebbe uscita la COSTITUZIONE nuova, ma forse qualcosa di meglio. Non lo si è fatto. Oggi molti temono il rischio di ‘consegnare’ il Paese alla Maggioranza al Governo: ad una DITTATURA!!. Un “rischio”? Pensiamo che la nostra Democrazia sia sufficientemente… attrezzata per scongiurare tale “rischio”. Intanto possiamo affermare che molte delle remore proposte dagli “avversori” della Riforma (abbiamo sentito parlare anche di… “cancellazione della Carta costituzionale” – quando abbiamo parlato di iperboli: eccone una!) non trovano riscontro concreto ad un esame anche casalingo, quale quello che possiamo fare noi, con i mezzi a disposizione di tutti), smentisce clamorosamente la “cancellazione”! Come finirà? Beh, un po’ di pazienza, mancano pochi giorni e vedremo. Tuttavia, tentiamo di rasserenarci: di DITTATURE nel nostro (imperfetto) Paese, ne abbiamo avuta una. Ci ha portato alla quasi rovina. Pensiamo che la lezione ci sia bastata, anche se sono passati 70 anni.

Autore: Tommaso Gaudio
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