Recupero Password
Bullismo: il cattivo esempio della tv
15 marzo 2014

La violenza in tutte le sue forme, siano esse fisiche o psicologiche, dev’essere condannata! Che si tratti di un adulto o di un minorenne non fa alcuna differenza: tutti gli uomini sono dotati di ragione e hanno la capacità di distinguere che cosa sia giusto e che cosa sia sbagliato “facendo i conti” con la propria coscienza, anche se si è pronti a “vendere l’anima al diavolo” per il “dio denaro”. “Cerca di non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te”: sono le parole sagge di un uomo che, guarda caso, è stato ucciso da una massa di criminali addirittura tutelati dalla legge. Eppure non passa giorno in cui non si senta parlare di omicidi, di furti e di tante altre azioni criminose non degne del genere umano. Si prenda in considerazione un minorenne: cosa potrebbe averlo portato a compiere atti criminali? E’ necessario partire dal contesto familiare. Sin da piccoli ci viene insegnato cos’è bene e cos’è male, al di là della propria fede religiosa. Nella famiglia, in quanto “prima agenzia educativa”, devono essere impartiti quei precetti educativi secondi i quali s’impara a conoscere il rispetto dell’altro e la collaborazione con esso, bandendo ogni forma di egoismo. E’ un concetto di cui ci ha parlato già Quintiliano (educatore dei Flavi) duemila anni fa, sottolineando che i genitori devono dare il buon esempio, senza essere né troppo autoritari né troppo permissivi, ma autorevoli. Sono forse gli stessi minorenni a non voler prestare attenzione agli insegnamenti dei genitori? Sicuramente il contesto, in cui una persona viene formata, incide molto sul carattere e sui comportamenti futuri. Non si dimentichi, però, che alcuni figli di famiglie ricche e agiate per “ammazzare il tempo” si dedicano ad atti di vandalismo e violenza. Si giunge, poi, alla cerchia degli amici che si frequenta: non a caso, soprattutto quando si è piccoli conta molto il “giudizio” degli amici che incide sulla personalità ancora in fase di formazione. Tra i maschi, più che tra le femmine, si forma il “branco”: per ordine di un “leader” del gruppo si comincia dalle marachelle più semplici come suonare ai citofoni dei portoni, rubare la merenda al proprio compagno di classe (solitamente non è mai il “leader” a farlo, ma quasi sempre il bambino più debole e ingenuo) e persino a minacciare con un taglierino un proprio coetaneo. Dunque, nulla dovrebbe essere giustificato dai genitori, come spesso purtroppo avviene: “ma è solo un bambino!”, si sente spesso dire da loro con noncuranza, pur sapendo in coscienza che quel bambino un giorno diverrà adulto e che incorrerebbe in colpe che potrebbero costargli molto care. Spesso insieme ad altri, come nel caso del “branco” ci si sente più forti e con le spalle coperte, per cui si possono commettere diversi misfatti senza preoccuparsi delle conseguenze: così si comincia ad attaccar briga con altri ragazzi, ad importunare le ragazze che camminano tranquille per strada, a rubare dalle bancarelle del mercato e così via. Presi singolarmente, però, potrebbero non essere così “cattivi”: si scoprirebbe che c’è in loro qualcosa di buono e che agendo ed esprimendosi in maniera scorbutica e minacciosa è solo una maschera che indossano per sentirsi meno deboli, più sicuri e meno soli. A mio parere, eliminerei le tante fiction sulle mafie o sui criminali che negli ultimi anni “spopolano” in TV: un adulto sa distinguere la finzione dalla realtà, un ragazzino, invece, di fronte ad un attore che nei panni di un boss “forte, coraggioso, orgoglioso” maneggia pistole, tortura e uccide i suoi simili diventando quasi un “eroe” cosa potrebbe pensare? Lo vedrebbe come modello da imitare. La scuola e la chiesa possono impartire “lezioni di educazione”, di vita e fare in modo che l’individuo prenda coscienza di ogni sua azione. A dir il vero, sono sempre più convinta che ognuno, piccolo o grande che sia, debba avere la volontà di riparare gli errori commessi e vivere nel rispetto degli altri..

Autore: Doriana Adesso
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet