Bari occupata dagli studenti contro la riforma Gelmini
Ateneo e Giurisprudenza occupate, lezioni e servizi universitari sospesi, bloccata la circolazione stradale; la protesta continuerà fino a sera e anche il teatro Petruzzelli 'in mano' agli studenti
BARI – «Questa riforma è la fine dell'università», il grido degli studenti baresi, in rivolta contro l'approvazione del Ddl Gelmini.
Ateneo e Giurisprudenza occupate (dalle 6 alle 10), lezioni e servizi universitari sospesi, bloccata la circolazione stradale. La protesta continuerà fino a sera, quando il Ddl Gelmini sarà alla Camera per l'approvazione (il 9 dicembre in Senato).
«La riforma cela la volontà di una classe dirigente che mira all'asservimento delle coscienze dei propri cittadini, in un sistema che sfrutta studenti, lavoratori, precari» la voce unanime dei manifestanti che chiedono il ritiro immediato del disegno di legge, le dimissioni del ministro Gelmini e l’apertura di «un tavolo con le componenti tutte dell'università, che lavori su una riforma condivisa e che risani l'università pubblica».
«Le forze dell'ordine hanno usato la forza contro di noi per la consegna dei documenti di identità, dopo l’occupazione - hanno denunciato alcuni occupanti l'Ateneo a Quindici – e siamo stati minacciati di denuncia e addirittura di essere arrestati e portati in carcere».
Minacce pesanti, nonostante arresti e denunce scattino solo dopo 36 ore di interruzione del servizio pubblico. Solo un «deterrente», la replica di un funzionario della Digos.
Protesta continuata con un corteo alle 10.15, come chiesto dall'assemblea degli studenti dell'Ateneo svoltasi all'incrocio tra via Crisanzio e la strada di Piazza Umberto I.
Quasi 600 studenti, uniti a un altro corteo studentesco del Campus (secondo le stime, altre 600 persone), hanno occupato le strade del quartiere Murat di Bari. Bloccato il traffico dalle Forze dell'Ordine lungo via Cairoli, via Vittorio Emmanuele II e Corso Cavour.
Una «manifestazione pilotata» per alcuni studenti, convinti che «vere manifestazioni di protesta siano state quelle svolte ieri, con l'occupazione del ponte di corso Cavour e il blocco del traffico in via Crisanzio, provocando un reale e imprevisto disagio alla circolazione».
Delusione «per la mancata partecipazione dei professori, perché colpiti anche loro da questa disastrosa riforma universitaria».
«Vogliamo arrivare alla stazione e bloccare anche il traffico della circolazione ferroviaria per dare un segnale forte della nostra protesta», l'intenzione di alcuni manifestanti, almeno fino all’occupazione del Teatro Petruzzelli (ore 14).
Calato sulla facciata del teatro lo striscione «Gelmini cala il sipario», srotolato ieri dall’interno del teatro Piccinni di Bari, ma «alcuni esponenti del centrodestra al Comune lo ha strappato».
Rinviata la riunione del senato accademico per permettere a docenti, ricercatori e di partecipare al Consiglio straordinario di Facoltà alla Facoltà di Agraria indetto dal rettore dell'università di Bari, Corrado Petrocelli, come spiegano gli studenti.
In programma, una riunione per organizzare la protesta nei prossimi giorni, nel caso in cui il Ddl Gelmini fosse approvato.
Ma gli studenti cercano anche l’appoggio della cittadinanza «che ha il dovere di unirsi alla lotta dell'università - si legge nel comunicato stampa degli studenti - perché è una lotta che riguarda la società tutta, è una lotta culturale, politica, sociale ed economica che non deve vedere una divisione tra le categorie sociali stesse».
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Autore: Marcello La Forgia