Bari, la Guardia di Finanza censisce le imbarcazioni da diporto per scoprire evasori
BARI Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari è da tempo impegnato nel tentativo di rendere sempre più efficace ed efficiente il dispositivo di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, attraverso una selezione ancor più razionale e mirata dei contribuenti da sottoporre a controllo e l'adozione di ogni strumento idoneo a favorire l'emersione dell'economia irregolare ed a contrastare efficacemente ogni manifestazione d'illegalità, anche implementando la cooperazione con gli altri attori e settori del sistema fiscale.
Questa volta, in collaborazione con i colleghi del Reparto Operativo Aeronavale (R.O.A.N.), reparto specializzato delle Fiamme Gialle nello specifico comparto, il Comando Provinciale di Bari ha avviato un monitoraggio teso a scoprire i redditi nascosti, il c.d. “sommerso” latente nell'ambito della provincia barese. Circa 150 militari delle Fiamme Gialle, infatti, hanno da pochi giorni concluso il faticoso censimento delle imbarcazioni e dei natanti, a vela e a motore, ormeggiati o custoditi in 17 porti, darsene e cantieri pubblici e privati della provincia di Bari.
Tale monitoraggio va a completare il lavoro, già da tempo intrapreso su tutto il territorio, di individuazione di elementi di capacità contributiva, ossia di elementi concretamente rilevatori di ricchezza (come ad es. il possesso di automobili di grossa cilindrata, di residenze di pregio o residenze secondarie affittate a studenti o trasferisti, la sottoscrizione di assicurazione di ogni genere, lo sfruttamento di servizi di collaborazione familiare, ecc.) che, spesso, confrontati con i redditi dichiarati dai contribuenti, hanno rivelato grosse forme di evasione fiscale, se non addirittura episodi di provenienza illecita dei capitali o di appartenenza ad ambienti della criminalità organizzata.
I primi dati, che si sono rivelati subito interessanti, evidenziano l'esistenza di ben 434 imbarcazioni da diporto, oltre la metà delle quali di grossa stazza e metratura (cioè oltre i 10 metri), intestate non solo a privati cittadini come ci si potrebbe aspettare, ma anche a delle società ed alcune addirittura a soggetti residenti all'estero, per un valore ancora in corso di esatta quantificazione ad opera dei militari specializzati del R.O.A.N.
Le prime stime, comunque, evidenziano che la “flotta” da diporto è in prevalenza rappresentata da imbarcazioni a vela ed a motore di dimensione superore ai 10 metri, ne sono state contate oltre 260, mentre quasi 70 sono le imbarcazioni superiori ai 15 metri. Per queste ultime, il valore d'acquisto si attesta su cifre superiori al milione di euro, senza contare le notevoli spese di custodia, manutenzione, armamento e circolazione dei natanti, per le quali i possessori dovranno dimostrare al fisco capacità contributive sicuramente adeguate.
Cifre enormi, insomma, già al vaglio degli investigatori, soprattutto ove si consideri che diverse di tali imbarcazioni sono intestate a società o professionisti che non potrebbero in alcun modo dedurre le spese di acquisto e mantenimento dalle relative dichiarazioni: ed è quanto si sta già accertando attraverso opportune interrogazioni all'anagrafe tributaria.
E' noto, per altro, che ove a fronte di tali spese non corrispondano adeguati livelli reddituali, ciò sia indice di occultamento di somme al fisco che saranno opportunamente individuate anche grazie al ricorso sempre più efficace alle indagini finanziarie telematiche estese a tutto il territorio nazionale.
Per quanto concerne le imbarcazioni battenti bandiera straniera, che potrebbero celare ipotesi di fittizia “collocazione all'estero” della residenza fiscale, per sottrarsi al pagamento delle imposte in Italia, sono già stati attivati gli Uffici di collegamento estero del Corpo per gli approfondimenti del caso, che, nel recente passato, si sono rivelati fondamentali per la scoperta di colossali frodi fiscali e comunitarie nel territorio della nostra regione.
Da ultimo, le imbarcazioni censite sono state opportunamente catalogate in vista dell'imminente stagione estiva, allorquando partiranno i controlli “in mare” della Guardia di Finanza per verificare, come previsto dalla legge, chi realmente utilizza tali mezzi, li fa utilizzare o ne sopporta le spese a prescindere dalla proprietà degli stessi, sempre nell'ottica di colpire i reali, potenziali evasori che sovente si nascondono dietro compiacenti prestanome e “teste di legno”.