Bari, Finanza sequestra 13.000 portachiavi con marchi contraffatti di note case automobilistiche. Denunciate 20 persone
BARI - Bilancio positivo, al termine di un'indagine condotta dal Gruppo Tutela Mercato beni e Servizi del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari, nel settore della tutela dei diritti di proprietà industriale. Oltre 13.000 i prodotti contraffati sequestrati (portachiavi e fermasoldi), tutti grillati e raffigurati con loghi di note case automobilistiche nazionali ed estere, quali Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Audi, Ford, Wolksvagen, Renault, Toyota, Peugeot, Opel, Nissan e Mercedes.
Le indagini, condotte dalle fiamme gialle baresi e dirette dalla D.ssa Francesca Romana Pirrelli - Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari -, hanno avuto origine, nel mese di agosto di quest'anno, quando, nel corso di un servizio specifico volto alla "repressione di reati in materia di contraffazione", presso un grossista della provincia barese, poi denunziato, veniva individuata e sequestrata una prima partita di articoli contraffatti.
La successiva analisi della documentazione fiscale, rinvenuta in sede di sequestro, permetteva di individuare due società aventi sede nella provincia di Bologna che, utilizzando una nota griffe italiana, distribuivano, oggetti riportanti marchi e simboli di note case automobilistiche, senza la prevista autorizzazione. Infatti, le stesse perizie, eseguite dai referenti delle varie case automobilistiche permettevano di appurare che la riproduzione dei simboli, sotto qualsiasi forma, non era mai stata autorizzata dai titolari dei diritti dei marchi industriali.
Anche le due società bolognesi sono state sottoposte a perquisizioni, durante le quali, oltre ad altra oggettistica della stessa specie, è stata sequestrata ulteriore documentazione fiscale, utile per l'approfondimento delle indagini e per la ricostruzione della filiera commerciale. I titolari delle stesse, inoltre, sono stati denunziati per violazioni in materia di contraffazione.
Tutti gli elementi investigativi acquisiti, portati a conoscenza dell'A.G. inquirente, hanno successivamente permesso alla stessa di emettere una serie di decreti di perquisizione e sequestro, che sono stati eseguiti nei confronti di altre 33 società e/o ditte individuali dislocate in altre province italiane, quali, Roma, Milano, Torino, Firenze, Cagliari, Catania Arezzo, Padova, Pescara, Rimini, Lucca, Rovigo, Terni, Treviso, Viterbo, nonché in alcuni comuni compresi in tali territori provinciali, ed hanno permesso di pervenire al sequestro di ulteriori ingenti quantitativi di portachiavi e fermasoldi contraffatti.
L'indagine, inoltre, ha permesso di accertare che l'oggettistica sequestrata, unitamente ad altri oggetti costituenti la linea di prodotti della griffe, veniva prodotte da società aventi sede nella Repubblica Popolare Cinese, su commissione delle due società bolognesi, i cui rappresentanti legali sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per "contraffazione ed uso di segni distintivi di prodotti industriali" e "introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi", reati di cui agli artt. 473 e 474 del codice penale.
L'intera attività, conclusasi dopo tre mesi, ha permesso di sequestrare oltre 13.000 articoli contraffatti, nonché ricostruire una delle filiere commerciali, attraverso le quali, venivano distribuiti, sul mercato nazionale, prodotti recanti chiari segni di contraffazione, importati dall'estero a circa 1 euro al pezzo e, successivamente rivenduti sul mercato nazionale, a prezzi oscillanti tra i 10 ed i 15 euro.
Oltre i responsabili della società barese e di quelle bolognesi, tutti gli altri rappresentanti legali delle società e/o ditte individuali interessate dal decreto dell'A.G. inquirente, responsabili di aver acquistato ed indebitamente commercializzato gli articoli irregolari, sono stati denunziati per violazione agli artt. 473, 474 e 517 del codice penale.
Il Codice della Proprietà Industriale, di cui al decreto legislativo 10.02.2005, n. 30, oltre a disciplinare tutti i vari aspetti, anche di natura amministrativa, relativi ai vincoli scaturenti dalla proprietà industriale, indica le limitazioni, i diritti del depositario, i divieti per i terzi e quant'altro necessario a regolare una materia assai vasta ed articolata.