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Azzollini a Quindici: lascio e raddoppio, voglio candidarmi al Senato e al Comune di Molfetta Il sindaco si dimetterà mercoledì e, salvo disposizioni diverse, si candiderà: «è questa la mia corretta interpretazione della legge elettorale»
11 febbraio 2008

MOLFETTA - Ancora una volta il sindaco di Molfetta, sen. Antonio Azzollini(foto), lascia e raddoppia. Lo ha detto a Quindici: «come prevede la legge, mi dimetterò dalla carica di sindaco mercoledì per ripresentarmi candidato al Senato e, contrariamente a quello che si dice in giro, interpretando correttamente la legge elettorale, ritengo di potermi candidare a sindaco e ho intenzione di farlo. Non voglio tradire il mandato degli elettori e, salvo altre disposizioni politiche del mio partito, ho intenzione di ripresentarmi alle elezioni amministrative per continuare a portare avanti il programma che abbiamo avviato. Il doppio incarico, che ho dimostrato in questi anni di poter svolgere senza problemi, mi permetterà, come ho fatto in passato con il porto, di essere doppiamente utile alla città, portando risorse e opportunità di crescita a tutta la popolazione». Con questa dichiarazione, Antonio Azzollini scioglie tutti i dubbi che sono circolati in questi giorni, anche a causa dell'incertezza sulla sorte del governo e sulle possibili ipotesi che l'interpretazione delle norme in materia avevano alimentato: dimissioni, decadenza, ineleggibilità. Se il suo partito, Forza Italia, non gli opporrà un veto per motivi di opportunità politica relativa al cumulo degli incarichi (ma questo è molto improbabile in un partito dove il conflitto di interessi è una regola e il cumulo delle cariche una normalità) Azzollini si candiderà ancora una volta a sindaco, per guidare in prima persona Molfetta, senza affidarsi a sostituti che potrebbero giocargli brutti scherzi. Questa candidatura serve a ricompattare e a rafforzare un centrodestra in pezzi che sicuramente con altri candidati deboli avrebbe avuto difficoltà a tenere insieme le anime inquiete della coalizione, dall'Udc dei Minuto ad An di Armenio. Cadono anche le speranze e le aspirazioni di chi già immaginava di sedersi sulla poltrona di primo cittadino e, in caso di successo di Azzollini, dovrà attendere ancora altri 5 anni (sulla carta, perché, come si è visto, in Italia nulla è mai certo e non è detto che non si ritorni alle urne, anticipatamente, ancora una volta, magari se dovesse passare il referendum sulla legge elettorale). «In questi anni abbiamo lavorato intensamente per la città – ha detto a Quindici, Azzollini – anche se dalle cronache della stampa questo non è rilevabile, anzi appare una città abbandonata a se stessa sia sul piano della sicurezza, sia su quello della pulizia, sia sul fronte delle opere pubbliche. Ecco perché preparerò un dossier di tutte le cose portate in porto (lapsus freudiano, ndr) che stanno cambiando il volto di Molfetta, per dimostrare con i fatti la correttezza e la qualità della nostra gestione della cosa pubblica. E per completare questo progetto voglio continuare a guidare la città per altri 5 anni, sicuro che avrò ancora una volta la fiducia dei molfettesi. Una fiducia meritata sul campo con i fatti e non con le chiacchiere». Una dichiarazione di guerra quella di Azzollini non solo all'opposizione, ma anche a tutti coloro che volessero mettergli bastoni fra le ruote. Questa determinazione non esclude che, come sta avvenendo a livello nazionale con Berlusconi, Forza Italia a Molfetta possa correre da sola. Comunque, malgrado gli intendimenti del senatore forzista, la geografia politica a Molfetta è destinata a cambiare e non è detto che questa volta la strada per la vittoria sia tutta in discesa. La stessa scelta di ricandidarsi nasconde timori e debolezze per una coalizione che rischia di andare in frantumi disaggregando partiti e gruppi che, col ritorno anche dell'altro ex sindaco Tommaso Minervini possono dare vita a una coalizione trasversale, alla quale sembra mirare anche il neonato Partito Democratico che apre le porte a tutti e punta a far convergere sul proprio progetto tutte le forze disponibili, dall'Udeur o grande centro di Lillino Di Gioia, all'Udc di Carmela Minuto e perfino agli ex di An Mauro Magarelli e Annamaria Brattoli con l'obiettivo comune di sradicare la «concentrazione di poteri (politico, economico, amministrativo) nelle mani di una sola persona. Questo dato di fatto rappresenta una assoluta anomalia nel quadro politico locale dal momento che condiziona pesantemente il regolare confronto democratico, determinando distorsioni evidenti. La gestione assolutistica del potere da parte del Sindaco/Senatore, a quanto risulta dalle voci di corridoio intenzionato a perpetuare il cumulo degli incarichi candidandosi ancora una volta sia al Parlamento che al governo della città, viene vissuta con disagio ed imbarazzo anche all'interno della stessa maggioranza», come si legge in un comunicato del Pd che parla di “emergenza democratica". Una battaglia difficile, dagli esiti imprevedibili, che sarà senza esclusione di colpi (ulteriori notizie e approfondimenti nel prossimo numero della rivista Quindici in edicola afine settimana che conterrà uno SPECIALE ELEZIONI), ma che comunque porterà a un rimescolamento di carte sul piano politico e amministrativo. Felice de Sanctis
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Dovrà realizzarsi una “ecologia della politica”, dove a predominare siano i valori di una democrazia incentrata sulla persona, sulla famiglia, sulla comunità,e intrisa dello spirito cristiano della solidarietà e della pace, e non del relativismo etico di cui ha peccato la recentissima amministrazione, che non è stata in grado di rispondere alle esigenze reali dei cittadini, ma si è fatta carico solo di impegni legati all'immagine della città. E questo nell'interesse primario e personale di attirare l'azione dei media, al fine di pavoneggiarsi e basta su quello che si è fatto. Non è quanto visibile agli occhi della gente che premia, ma quanto si fa per quest'ultima a livello di sostegno sociale e morale! Abbiamo i parco giochi, abbiamo il teatro per promuovere la cultura, il porto, e altro…ma chi si occupa della famiglia o delle famiglie con grandi difficoltà, chi dell'uomo che ogni giorno vedo a un angolo di Molfetta a chiedere soldi per potersi comprare un panino (e non è il solo)… chi si impegna in progetti più ampi di riduzione delle varie forme di disagio…?C'è gente che ha bisogno, e sapete quanto può fregargliene del parco, se non ha quella spensieratezza tale da poter portare i propri figli a giocare, o se non ha soldi per andare a teatro! C'è gente che non è addirittura nelle condizioni di poter fare figli, perché dice che “i figli costano”! Quindi promuoviamo le nascite, la crescita…sennò quei parchi godranno della gioia di pochi! Difendiamo i grandi valori della storia umana,sostenendo chi crede in quei valori e lotta per essi! Bisogna aiutare lo stato sociale, essere concretamente a fianco dei pensionati, dei disabili, dei disoccupati, dei disagiati. Questo è il primo punto essenziale della vera missione di un politico; tutto il resto viene dopo! E' necessario tutelare la dignità degli uomini, anzi di tutti gli uomini!!! E saranno questi stessi poi a partecipare, cari politici, ai vostri programmi, offrendo il loro contributo, con le loro idee, anche ai progetti di cantierabilità e di cantierizzazione che finora sono stati la vostra unica prerogativa.Solo così ci sentiremo davvero cittadini di Molfetta!e molti gesti di inciviltà a cui abbiamo assistito recentemente saranno sicuramente evitati!solo chi non si sente cittadino molfettese imbratta i muri di monumenti storici ... solo chi vuole ribellarsi a una politica non condivisa usa mezzi e modi ribelli, sicuramente non condivisibili. Ma non avete pensato forse che una mala azione è una risposta a una mala politica??...E, sappiate,che a ferire è anche la parola, con cui siete bravi a creare illusioni più grandi delle bugie dei cantastorie...ma queste servono a sognare;le vostre a vivere...E di certo non ci fanno vivere bene!Nella scelta,molfettesi,puntiamo sui valori.





Io invece vi do un po' di consigli, a proposito di elezioni.... SOCIALISMO: Hai 2 mucche. Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui. COMUNISMO: Hai 2 mucche. Il governo te le prende (i TUOI "compagni") e ti fornisce (a sua discrezione) il necessario per vivere. FASCISMO: Hai 2 mucche Il governo te le prende e ti vende il latte e tu muori di fame. NAZISMO: Hai 2 mucche. Il governo prende la vacca bianca ed uccide quella nera. DITTATURA: Hai 2 mucche. La polizia te le confisca e ti fucila. FEUDALESIMO: Hai 2 mucche. Il feudatario prende metà del latte e si tromba la tua morosa. DEMOCRAZIA: Hai 2 mucche. Si vota per decidere a chi spetta il latte. DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA: Hai 2 mucche. Si vota per chi eleggerà la persona che deciderà a chi spetta il latte. ANARCHIA: Hai 2 mucche. Lasci che si organizzino in autogestione. CAPITALISMO: Hai 2 mucche Ne vendi una per comprare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento. CAPITALISMO SELVAGGIO: Hai 2 mucche. Fai macellare la prima ed obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 mucche. Alla fine licenzi l'operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento. BERLUSCONISMO: Hai 2 mucche. Ne vendi 3 alla tua Società quotata in borsa, utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito, con una partecipazione in una Società oggetta ad offerta pubblica e nell'operazione guadagni 4 mucche beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di 5 mucche. I diritti sulla produzione del latte di 6 mucche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una Società con sede alle Isole Cayman, posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua Società i diritti sulla produzione del latte di 7 mucche. Nei libri contabili di questa Società figurano 8 ruminanti con l'opzione d'acquisto per un ulteriore animale. Nel frattempo hai abbattuto le 2 mucche perchè sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti, diventi Presidente del Consiglio. PRODISMO: Hai 2 mucche. Tu le mantieni, il governo si prende il latte e ti mette una tassa su : - Metri cubi della stalla - Inclinazione del tetto della stalla - ICI - Lunghezza della mangiatoia (da collaudare ogni semestre) - Bollino blu sulla stalla (con cadenza mensile) - Revisione bimestrale delle mucche - Registrazione delle mucche con atto notarile - Registrazione delle mucche a pubblico registro - Obbligo di un capo mucca responsabile per la 626 - Obbligo di un capo mucca responsabile per i vigili del fuco - Bollo da calcolare in base al peso della mucca (5,258 ? al Kg se la lunghezza del pelo rispetta l'euro 5) - IVA sull'acquisto di acqua e fieno per la mucca - Tassa sulla compravendita della mucca + IVA - Tassa sulla donazione della mucca + IVA - Canone RAI (obbligatorio) + IVA - Canone Telecom (obbligatorio) + IVA - Tassa sulla morte della mucca - Tessera sindacale per il sindacato delle mucche (14,37 ? al mese + tredicesima!!) - Fondo pensionistico da versare all'INPS, per il sindacalista delle mucche - IVA sul latte !!! - IVA sulla mucca - Marca da bollo annuale di 24,256 ? per ogni zampa della mucca A TE rimane lo sterco !! Nel frattempo è in approvazione un disegno di Legge sulla tassazione dei rifiuti organici animali.






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